Essi vivono |
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Un film di John Carpenter.
Con Roddy Piper, Keith David, Meg Foster, George Buck Flower, Peter Jason.
continua»
Titolo originale They Live.
Horror,
durata 97 min.
- USA 1988.
MYMONETRO
Essi vivono
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Pirma di Matrixdi Julien SorelFeedback: 20653 | altri commenti e recensioni di Julien Sorel |
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martedì 9 febbraio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' il 1988 quando John Carpenter, giunto al suo tredicesimo lavoro, decide di realizzare questa pellicola. Conquistatosi oramai una maturazione e una qualità artistica largamente riconosciute, il regista si cimenta nella trasposizione di un breve racconto di Ray Nelson intitolato "Eight O'Clock in the Morning", storia divisa tra horror e fantascienza. Rispetto al racconto, Carpenter personalizza la narrazione arricchendola con le sue tipiche tematiche e il suo caratteristico stile, epurando eventuali sprechi ed eccessi a ragione del modesto budget di cui dispone. Il protagonista, interpretato da un quasi convincente Roddy Piper, dopo essersi trasferito a Los Angeles in cerca di lavoro, grazie a degli occhiali particolari, scopre e realizza che oltre al mondo reale, aldilà delle immagini che appaiono ai suoi occhi, si cela una truce verità : l'uomo è schiavo inerme e imbelle di una specie aliena che lo controlla subdolamente. Dopo essersi unito ad alcuni ribelli, scova gli intrusi e tenta di ricacciarli dal nostro Pianeta Terra. Ricca di riferimenti e allegorie, la storia vuole mostrare e criticare la forte influenza e il grande potere di cui dispongono mass-media e Televisioni. Viene mostrato un uomo che, subisce e assimila ignaramente comandi e ordini, catene invisibili che lo imprigionano e lo rendono servo e pedina di una complessa sovrastuttura. Peculiarità di Carpenter, è quella di voler smascherare e condannare una società americana, dove un allora "Presidente-Attore" rappresentava una nazione schiava delle immagini e delle finzioni, dove si preferiva mostrare ai cittadini sgargianti e ammiccanti figure, anzichè scomode e cupe realtà. Il film è una sorta di "rivoluzione operaia", dove gli ultimi, i deboli, spinti dalla necessità e dalla ricerca di giustizia, si ribellano contro i poteri forti impugnando le armi. Omaggio al cinema d'epoca e a tutte le produzioni antiche, girate in quel bianco e nero meno spettacolare ma più romantico e sincero, figurativo e non solo contemplativo, sostituito oggi da un cinema e una televisione che in molti casi sono oramai divenuti strumenti di controllo e di solo diletto per le menti degli spettatori. Di certo non è il suo lavoro meglio riuscito, tuttavia come è sua consuetudine, il regista riesce bene nell'intento di far riflettere e pensare. Significati oltre le immagini, atmosfere evasive e fantascientifiche, un buon film, merita più interesse rispetto ad altre pellicole più blasonate .
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