Seguito del mitico western di John Sturges, che non mantiene il livello ed anzi presenta gravi cadute che lo rendono indigesto.
Una delle cose che deve essere assolutamente evitata quando si gira un sequel, è di assegnare un ruolo già presente nel primo film ad un attore diverso, anziché confermare quello che lo aveva precedentemente interpretato; in questa pellicola sono addirittura tre le parti in cui c’è un subentro (benché una è quella minore della messicana Petra, e quindi nemmeno ce se ne accorge).
Praticamente l’unico che mantiene il suo ruolo è Yul Brynner; invece non c’è Horst Buchholz, che aveva una parte di grosso rilievo e che qui è sostituito dallo sconosciuto Julián Mateos, mai più visto o sentito, ma soprattutto non c’è più Steve McQueen, che con Brynner formava una coppia leggendarie e molto cool, che aveva contribuito in modo determinante a fare la fortuna del primo film; il ruolo di McQueen passa all’attore televisivo Robert Fuller, che proprio non riesce ad essere all’altezza del mitico predecessore.
La sceneggiatura praticamente è la brutta copia di quella vista nel film di Sturges, con persino molti dialoghi che sembrano scopiazzati.
La regia passa ad un altro esperto di western come Burt Kennedy, a cui non attribuisco particolari colpe per la scarsa riuscita dell’opera, trovandosi a dover maneggiare un materiale difficile da rendere accattivante.
Deludentissima la parte della ricerca dei nuovi componenti della banda: di solito si tratta di una delle operazioni più facili da mettere in scena e che risultano sempre divertenti e godibili, invece stavolta anche queste sequenze sono un fiasco assoluto (quanta nostalgia per il memorabile duello, pistola contro coltello, con James Coburn). Questi nuovi sette avventurieri non sono minimamente accattivanti, sicché anziché magnifici, sembrano mediocri.
Eccezion fatta per la conferma di Yul Brynner nella parte del carismatico protagonista, il cast è molto ridimensionato; già si è detto delle sostituzioni al ribasso nei ruoli presenti anche nel primo film, ma anche nel resto del cast lo scadimento è palese, con Warren Oates e Claude Akins che sono gli unici un po’ conosciuti tra i sette pistoleri, oltre a Brynner ovviamente. Nel ruolo del capo dei banditi c’è Emilio Fernández, attore messicano molto noto non solo in patria, ma anche a Hollywood; si segnala inoltre la partecipazione di Fernando Rey.
Tra il poco da salvare, c’è sicuramente la mitica colonna sonora, la stessa del primo film, che stavolta ottenne una meritata candidatura all'Oscar.
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