Il cinema USA a differnza di quello italiano realizza molti film che hanno come soggetto lo sport, diversi riguardano, ovviameente, il baseball (uno fra tanti: L'idolo delle folle con Gary Cooper nel ruolo di Lou Gerhig). Il migliore tratto da un romanzo tratta di un giocatore di questo sport: Roy Hobbs (Rober Redford), la regia è di Barry Levinson bravo regista di Hollywood (Good morning Vietnam, L'uomo della pioggia, Sleepers).
Roy è un giovane appena uscito dallla High School, fidanzato con la giovane Iris (Glenn Close) promessa anzi certezza di diventare un campione di baseball, mentre va a Chicago con un osservatore di un'importante squadra per firmare il contratto viene avvicinato da una bellissima donna (Barbara Hershley: brava attrice dalla vita tumultuosa: Il pistolero di Dio, Un giorno di ordinaria follia) una dark lady che ha già ucciso 2 noti sportivi che lo attira nella sua camera e gli spara ferendolo gravemente e (come si saprà dopo) si suicida. La storia riprende 16 anni dopo, alla viglia della II gurra mondiale, quando Roy emergendo dall'anonimato di piccole società semi-professioniste entra nella squadra dei Knigts di New York con un contratto stipulato da un osservatore, ma con l'ostilità dell'allenatore Pop Fisher (Wilford Brimley: Il socio) che contesta il fatto della sua non giovane età (35 anni). Roy fa una lunga panchina ma quando, per caso, entra in campo si rivela imbattibile: il "migliore" di tutti i tempi. Roy è però circondato da intrighi, il proprietario chiamato "il giudice" è socio di maggioranza e ha un contratto con quello di minoranza (Pop) in base al quale se la squadra vince il campionato, il controllo passa all'altro socio.Il giudice che vuol far perdere la sua squadra è aiutato da un importante gestore di scommesse Gus (Danny McGavin: L'uomo dal braccio d'oro, Codice Magnum) che scommette contro Roy e utilizza la sua fidanzata Memo (Kim Basinger) per distrarre Roy che intreccia una torbida relazione con lei, beve, va fuori forma e la sqadra perde. Durante una partita a Chicago incontra l'antica fidanzata Iris che gli rivela di avere un figlio e che il padre è scomparso, lui invece svela che dopo 2 anni di ospedale aveva deciso di vivere nell'anonimato e scopre di amarla ancora. Decide di riprendere la forma e ritorna imbattibile, ma si sente male prima della decisiva partita del campionato a causa della vecchia ferita, purtuttavia decide di giocare e rifiuta la grossa somma di denaro che il giudice gli offriva per fare perdere la partita, Roy gioca alla grande la partita anche perché Iris gli ha rivelato che assiste alla partita con il figlio e che lui è il padre e vince l'incontro. La storia finisce con Roy che in una fattoria allena il figlio al baseball.
Il film racconta una storia originale non banale, che amalgama in modo coerente elementi di giallo thriller e di tensione per l'alternarsi delle partire, in un quadro di una vicenda drammatica e sentimentale che descrive come un uomo tramite lo sport riesca a vincere le proprie problematiche. Il racconto è agile e avvincente riuscendo a rendere simpatico uno sport che a noi italiani può sembrare incomprensibile. La fotografia è perfetta come accattivante la colonna sonora. La recitazione del cast stellare è buona, c'è anche la partecipazione di Rober Duvall nella parte di Max Mercy un ambiguo giornalista che trama alle spalle di Roy, bravissimo Robert Redford un Roy giovane pieno di speranze e un Roy maturo che cerca la rivincita nella vita, bravi i comprimari tra cui Glenn Close, Kim Basinger è una bella presenza.
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