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Si tratta del tipico B-Movie da prima serata su Cielo. L'idea di un kolossal sci-fi di produzione italiana, con un cast internazionale, girato per la maggior parte in Piemonte, era decisamente allettante; tuttavia, l'afflato sciovinistico termina qui, poichè non supportato dalla sostanza. La confusione narrativa si manifesta immediatamente, nei primissimi secondi in cui viene presentata la situazione da cui si dipanerà l'intreccio, e non ci lascerà più per l'intera durata del film. I dialoghi sono puerili in più punti e l'alto volume della colonna sonora copre in diversi casi la voce di chi sta parlando. Pur avendo dato due piccole parti (di esiguo minutaggio, anche se importanti nell'economia della trama) alle star Shatner e Depardieu, le recitazioni nel complesso risultano essere di basso impatto, quando non insufficienti (come nel caso del dottorino). Purtroppo non è un prodotto di cui possiamo andar molto fieri. La fantascienza è soprattutto contenuto; gli effetti speciali e la spettacolarità devono solo condire, non possono costituire la pietanza principale. Nel corso dei decenni le tecnologie han fatto passi da gigante, eppure le pellicole del genere che ancor oggi signoreggiano sono in gran parte i classici risalenti al passato: Metropolis ('27), Solaris ('72), Ultimatum alla Terra ('51), La guerra dei mondi ('53), Star Trek - serie classica (fine anni '60), Star Wars (fine '70 e primi '80), 2001 - Odissea nello spazio ('68). Questi titoli mostrano che la fantascienza veicola un messaggio e non un mezzo, e questo messaggio dev'essere esposto con chiarezza per poter essere compreso.
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