Conference

Un film di Ivan I. Tverdovskiy. Con Filipp Avdeev, Yan Tsapnik, Natalya Potapova, Natalya Pavlenkova, Natalya Tsvetkova, Anna Slyu.
continua»
Titolo originale Konferentsiya. Drammatico, durata 129 min. - Russia, Estonia, Gran Bretagna, Italia 2020.
   
   
   

LA MATRIOSKA NERA DI Ivan I. Tverdovskiy Valutazione 0 stelle su cinque

di carla francesca catanese


Feedback: 505 | altri commenti e recensioni di carla francesca catanese
martedì 8 settembre 2020

Una cosa è certa (forse una delle poche): con lo strabordante CONFERENCE di Ivan I. Tverdovskiy - lungometraggio inserito nella categoria Giornate degli Autori a Venezia 77 - non abbiamo a che fare con un cinema di sottrazione. Questo è più che evidente. Ci troviamo invece per le mani - o meglio, davanti agli occhi - 129 minuti di regia, a tratti impeccabile, su una narrazione concettualmente cerebrale, barocca, contorta, spezzata, contraddittoria, pur essendo inserita - spesso - in tempi sincopati, asciutti o ancora formalmente dilatati (peraltro eredi di una certa tradizione filmica nazionale). Certo è anche che la materia con la quale il giovane cineasta Tverdovskiy ha voluto cimentarsi sia una tra le più scottanti della storia russa dal nuovo millennio in poi, ovvero il terribile attentato terroristico al teatro Dubrovka di Mosca nell’ottobre del 2002, ad opera di quaranta militanti ceceni appartenenti alle Brigate Islamiche. Terroristi, per metà donne kamikaze, che tennero in ostaggio 850 civili per giorni, rivendicando fedeltà al movimento separatista ceceno e chiedendo il ritiro immediato delle forze russe. Dopo un assedio di due giorni, il sequestro si concluse con l’irruzione delle forze speciali russe Osnaz. Le stime ufficiali parlarono di 39 terroristi e 130 ostaggi morti, soprattutto a causa dei gas utilizzati per annientare il nemico. E questo orribile spaccato di storia a tutt’oggi si trascina come un caso di coscienza irrisolto (o voluta rimozione?) da parte delle Autorità russe. 

Tverdovskiy riprende la storia e rielabora l’avvenimento con una lettura che non è del tutto cinema verità e non è compiutamente esercizio intellettuale di libera interpretazione come atto politico, tra accusa e Redenzione dalla Storia. Territorio nel quale, ad esempio, si è spinto Bellocchio nel suo magistrale Buongiorno, Notte

In questo cortocircuito di intenti disattesi si coglie, in maniera quasi distonica rispetto alla percezione della memoria, l’aspetto più fragile della pellicola. Che propone comunque una rielaborazione più autentica: traslare questo caso di coscienza da un piano collettivo ad uno simbolicamente personale, sustanziato nella figura della protagonista Natasha attorno alla quale ruota tutto il lungometraggio. Natasha  (interpretata con forte intensità dall’attrice Natalya Pavlenkov) è una suora ortodossa - ostaggio, all’epoca dell’attentato, insieme al marito e ai due figli - che ritorna a Mosca a 17 anni di distanza dalla strage, per organizzare un evento commemorativo nel teatro Dubrovka. Natasha appare e la sua percezione buca lo schermo. Appare una matrioska nera, nella quale coesistono - come nelle famose bambole - più aspetti/personaggi (l’ostaggio, la madre, la suora) e nella quale Tverdovskiy fa confluire la dimensione di una collettività straziata con tutta la potenza della memoria. Una matrioska che cela in sé il peso degli spettri sospesi, con un conto aperto con il destino. Eppure il regista, pur non sferrando un j’e accuse, semina indizi, dettagli, a chi abbia la pazienza (e la voglia) di volerli decifrare. Intanto il teatro Dubrovka continua la sua attività di spettacolo, che non è mai stata sospesa. Il teatro non è diventato ufficialmente un luogo sacro, un monumento ai caduti. Ce lo urlano i 5 minuti buoni di apertura della pellicola affidati ai rumori di un aspirapolvere che ne pulisce gli anfratti, i residui commerciali, i popcorn da blockbuster. Ce lo dice la burocrazia, secondo la quale Natasha prenota una Conferenza, non un evento commemorativo. Ce lo ricorda lo stridio metallico del carrello che contiene gli snack mentre percuote le scale del teatro, tra i pochi testimoni che mettono al servizio dello spettatore una sequenza interminabile di ricordi algidi, sezionati come in un obitorio. 

Eppure.

Eppure servirebbe un pianto liberatorio, un torrente di lacrime taumaturgiche. 

Eppure si è consumato un eccidio. Eppure c’è bisogno di pregare tra i manichini gonfiabili, bianchi per i caduti, blu per chi non ha potuto o non potrà mai partecipare alla commemorazione. 

In questa dimensione che vuole ripudiare la rimozione e rinominare lo spazio claustrofobico di una agonia, si dichiara Natasha, mater dolorosissima. 

E nelle sue ombre affilate, percosse di colpa, viene preso in consegna il carico di tutte le anime, compresa la propria. Allora, finalmente, si dovrà assistere muti all’allestimento interiore di un De Profundis, che solo la pietà potrà sorreggere.

[+] lascia un commento a carla francesca catanese »
Sei d'accordo con la recensione di carla francesca catanese?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
0%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di carla francesca catanese:

Conference | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Pubblico (per gradimento)
  1° | carla francesca catanese
  2° | carla francesca catanese
Rassegna stampa
Elisa Battistini
Rassegna stampa
Matteo Galli
Scheda | Cast | News | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità