everlong
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lunedì 21 febbraio 2011
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un lyne diverso
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Un Adrian Lyne in versione Cronenberghiana ci regala un ottimo film: allucinato, visionario, a tratti thriller psicologico a tratti horror. Una sorta di Cronenberg meno fisico (anche se spunti da body horror sono presenti) e più mentale, per non dire psicotico. Un film drammatico complesso, sia per le tematiche che vengono raccontate sia per le modalità espressive utilizzate. Allucinazione perversa combina una critica ai lati più oscuri e controversi della guerra del Vietnam con atmosfere ricche di riferimenti biblici e risvolti decisamente escatologici. Un percorso non lineare che il protagonista segue nella sua mente, a metà tra le "cose umane" ed una scala verso ciò che sta oltre; una sovrapposizione tra piani in cui ricordo, sogno, incubo, realtà e immaginazione si mescolano senza possibilità di tracciare dei confini chiari e certi.
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Un Adrian Lyne in versione Cronenberghiana ci regala un ottimo film: allucinato, visionario, a tratti thriller psicologico a tratti horror. Una sorta di Cronenberg meno fisico (anche se spunti da body horror sono presenti) e più mentale, per non dire psicotico. Un film drammatico complesso, sia per le tematiche che vengono raccontate sia per le modalità espressive utilizzate. Allucinazione perversa combina una critica ai lati più oscuri e controversi della guerra del Vietnam con atmosfere ricche di riferimenti biblici e risvolti decisamente escatologici. Un percorso non lineare che il protagonista segue nella sua mente, a metà tra le "cose umane" ed una scala verso ciò che sta oltre; una sovrapposizione tra piani in cui ricordo, sogno, incubo, realtà e immaginazione si mescolano senza possibilità di tracciare dei confini chiari e certi. Una visione della vita e della morte (del paradiso e dell'inferno) raccontata secondo stili narrativi che sembrano tirare in causa Lynch in persona. Un film anticipatore, poco conosciuto ma che sarà più volte ripreso in seguito, nel corso degli anni. Da sottolineare l'ottima performance di un giovane Tim Robbins: grande espressività e grande capacità di restituire il disagio, la tensione ma anche l'orrore vissuto dal protagonista. Lode anche ad un Lyne anomalo e inconsueto ma molto capace, che niente ha a che vedere con il regista di Proposta indecente e di 9 settimane e 1/2; senza dubbio aiutato dal soggetto e dalla sceneggiatura di Bruce Joel Rubin.
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simone spitaleri
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domenica 8 maggio 2011
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lyne: sperimentatore innovativo.
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I film di Lyne non mi hanno mai entusiasmato tanto, anche se è un professionista e lo si vede. Questa la ritengo senza alcun dubbio la sua opera migliore che intreccia la brutalità della guerra con il tema dell'aldilà. E, soprattutto per il secondo, non è difficile cadere nella banalità e nel già visto (Constantine), eppure Lyne riesce a creare qualcosa di totalmente nuovo, nuova raffigurazione dei diavoli che mai era apparsa prima, nuovo intreccio del tutto innovativo e non si riesce a trovare una scena scontata, banale.
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I film di Lyne non mi hanno mai entusiasmato tanto, anche se è un professionista e lo si vede. Questa la ritengo senza alcun dubbio la sua opera migliore che intreccia la brutalità della guerra con il tema dell'aldilà. E, soprattutto per il secondo, non è difficile cadere nella banalità e nel già visto (Constantine), eppure Lyne riesce a creare qualcosa di totalmente nuovo, nuova raffigurazione dei diavoli che mai era apparsa prima, nuovo intreccio del tutto innovativo e non si riesce a trovare una scena scontata, banale. Per me è un ottimo film, che trova molta aspirazione da Apocalypse Now (vedere prime scene). Non è certamente quello che ci si aspetta dal titolo, da come è stato tradotto sembrerebbe un film porno su drogati. Infine, un film ingiustamente escluso dalle premiazioni e dai critici, soprattutto per l'interpretazione di Tim Robbins che non è lontanamente paragonabile a Kevin Balla Coi Lupi Kostner.
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fedeleto
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mercoledì 26 aprile 2017
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l'incubo di jacob
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Jacob è laureato in filosofia e fa il postino.Dopo aver affrontato gli orrori della guerra del vietnam, è scosso da terribili allucinazioni che vedono come protagonisti strani esseri deformati, la cosa incomincia a toccare anche gli altri superstiti del suo gruppo quando stava in guerra, forse dietro c è qualcosa di molto oscuro, e uscirne non sarà facile, o forse la soluzione non dipende più nemmeno da lui..Adrian Lyne (falshdance, 9 settimane e mezzo) dirige un film diverso da quelli a cui ci aveva abituati, la storia è coinvolgente e claustrofobica quanto basta, la fotografia di Jeffery Kimball dona quell'atmosfera inquietante e tenebrosa capace di entrare nell'inconscio nello spettatore.
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Jacob è laureato in filosofia e fa il postino.Dopo aver affrontato gli orrori della guerra del vietnam, è scosso da terribili allucinazioni che vedono come protagonisti strani esseri deformati, la cosa incomincia a toccare anche gli altri superstiti del suo gruppo quando stava in guerra, forse dietro c è qualcosa di molto oscuro, e uscirne non sarà facile, o forse la soluzione non dipende più nemmeno da lui..Adrian Lyne (falshdance, 9 settimane e mezzo) dirige un film diverso da quelli a cui ci aveva abituati, la storia è coinvolgente e claustrofobica quanto basta, la fotografia di Jeffery Kimball dona quell'atmosfera inquietante e tenebrosa capace di entrare nell'inconscio nello spettatore.Il soggetto e la sceneggiatura di Rubin funziona, la storia si svolge nella mente del protagonista, un delirio senza precedenti, il collegamento principale appare proprio come una "scalinata verso il paradiso passando per l'inferno della vita", la chiave si denota in più scene( la rivelazione della zingara quando gli legge la mano, l'opreazione chirurgica di lobotomizzazione) il tutto si mischia tra horror e denuncia( nel finale infatti si dice che l'esperimento ai soldati del Vietnam probabilmente ha più di un fondo di verità anche se mai ammesso) e il finale strappalacrime lascia quella punta di amarezza per il protagonista. Le scene ottime non mancano (la scena della metropolitana, quella del tavolo operatorio delirante e disturbante), in sostanza si può definire uno dei migliori( se non il migliore) film di Adrian Lyne, che dopo aver abbandonato temporaneamente film patinati e scontati si dirige verso una pellicola profonda e "mistica" ricca anche di contenuti interessanti (la Bibbia, le parole del filosofo Eckart dette da fisioterapista).Un film da vedere e apprezzare, che merita oltre che una visione anche un buon elogio, dettato da una profondità non indifferente.Bravo Tim Robbins.
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gurthang
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lunedì 26 luglio 2021
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troppo di tutto
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Premetto che ho visto il film in originale e quindi non posso giudicare il doppiaggio.
L'idea è intelligente e per certi versi anche ben realizzata, ma il film sfinisce coll'eccessiva lunghezza e la ripetitività delle situazioni. Inoltre si sforza di tenere assieme troppi temi eterogenei, dalle visioni post-mortem di passato, presente e futuro agli angeli/demoni fino alla guerra del Vietnam e agli esperimenti colle droghe sintetiche che si suppone siano stati effettuati dal governo statunitense.
Riducendo il discorso delle droghe a qualche pasticca di LSD buttata giù in tenda, offrendo allo spettatore qualche dritta aggiuntiva (ad es.
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Premetto che ho visto il film in originale e quindi non posso giudicare il doppiaggio.
L'idea è intelligente e per certi versi anche ben realizzata, ma il film sfinisce coll'eccessiva lunghezza e la ripetitività delle situazioni. Inoltre si sforza di tenere assieme troppi temi eterogenei, dalle visioni post-mortem di passato, presente e futuro agli angeli/demoni fino alla guerra del Vietnam e agli esperimenti colle droghe sintetiche che si suppone siano stati effettuati dal governo statunitense.
Riducendo il discorso delle droghe a qualche pasticca di LSD buttata giù in tenda, offrendo allo spettatore qualche dritta aggiuntiva (ad es. differenziando coll'uso del colore/bianco e nero i ricordi del passato dalle premonizioni del futuro) e tagliando una buona ventina di minuti il film sarebbe risultato molto più digeribile.
Così com'è vale ancora la visione, ma solo per spettatori pazienti e fortemente proattivi.
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