Héctor Babenco (classe 1946, argentino trasferitosi in Brasile dagli anni '60) acquista i diritti del romanzo di Alan Pauls, racimola i capitali necessari e una troupe di tutto rispetto, e si reca a Buenos Aires per girare Il passato. Comunicati stampa e interviste spiegano che il film vorrebbe indagare su quel che accade dopo la separazione consensuale di due giovani, apparentemente stanchi di 12 anni di matrimonio: ossessiva lei, molto bello e superficiale lui. E fin qui niente di nuovo. Babenco, ad anni luce del Bergman di Scene di un matrimonio, sviluppa la matassa del racconto attraverso l’assurdo: lui traduttore-interprete (?) lavora a casa traducendo sottotitoli di film, e passa i tempi persi a strafarsi di cocaina, senza apparenti contraccolpi né ricadute di alcun genere (lavorative, nella vita di relazione ecc.
[+]
Héctor Babenco (classe 1946, argentino trasferitosi in Brasile dagli anni '60) acquista i diritti del romanzo di Alan Pauls, racimola i capitali necessari e una troupe di tutto rispetto, e si reca a Buenos Aires per girare Il passato. Comunicati stampa e interviste spiegano che il film vorrebbe indagare su quel che accade dopo la separazione consensuale di due giovani, apparentemente stanchi di 12 anni di matrimonio: ossessiva lei, molto bello e superficiale lui. E fin qui niente di nuovo. Babenco, ad anni luce del Bergman di Scene di un matrimonio, sviluppa la matassa del racconto attraverso l’assurdo: lui traduttore-interprete (?) lavora a casa traducendo sottotitoli di film, e passa i tempi persi a strafarsi di cocaina, senza apparenti contraccolpi né ricadute di alcun genere (lavorative, nella vita di relazione ecc.). Il tempo rimanente viene speso per le nuove compagnie femminili, sempre e comunque impegnative: la modella ossessivamente gelosa e distratta che muore sotto le ruote dell’autobus (senza suscitare alcun rimpianto); la collega-madre-interprete, ossessivamente professionale e amorevole. Gael García Bernal come metafora del maschio inconsistente? Un giorno la di lui memoria inizia a sciogliersi e l’assurdo oltremisura fa sì che lo spettatore inizi a gettare uno sguardo disperato all’orologio. Dal canto suo, l’ex moglie ossessiva non demorde e scandisce di telefonate la vita di lui: deve tornare a fare ordine nelle foto. Bell’immagine! Non c’è altro: lui si fa strappare un figlio perché drammaticamente inesistente. Babenco ha dichiarato di voler portare con questo film un’aria di telenovela nel cinema. Ha portato tanto assurdo senza l’ironia dell’Assurdo, senza la poesia la comicità e la profondità d’analisi dei grandi maestri degli anni ‘60 e ‘70. Ha costruito un film dove neanche Buenos Aires riesce a riconoscersi. Film inguardabile. Peccato per Gael García Bernal!
[-]
[+] d'accordissimo
(di mary)
[ - ] d'accordissimo
|
|