gabry
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lunedì 26 gennaio 2009
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blanche et noir
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Due esistenze in bilico, s'incontrano su un ponte e decidono insieme di sfidare la sorte e cercare di raddrizzare la fortuna che sembra aver voltato loro le spalle. Lei è una ragazza in cerca del grande amore e che finisce sempre tra le braccia sbagliate, lui un lanciatore di coltelli in cerca di un'assistente.
Immagini efficaci in un bianco e nero traslucido, tagliente, penetrante come le lame conficcate tra il legno a pochi centimetri dalla protagonista, surreale e sensuale.
Non so se Laconte abbia voluto omaggiare Fellini con i rimandi circensi e i personaggi che vi ruotano attorno, ma non è importante e nemmeno si possono fare paragoni. Quello che conta è il risultato e il regista francese regala una storia interessante e originale, dimostrando anche oculatezza nella scelta dei protagonisti, brava la Paradis e naturalmente bravissimo Auteil.
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giovedì 14 gennaio 2010
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la magia di leconte...
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Un film per sognatori, una favola moderna in bianco e nero. Daniel Auteuil, Vanessa Paradis e la genialità di Leconte a dirigere il tutto. L'ambientazione nel grande spettacolo del circo è una gradita novità, lontana dai soliti scenari scontati di molti altri film. Leconte sceglie un numero che da sempre entusiasma gli spettatori, quello del "lanciatore di coltelli". Gabor (Daniel Auteuil) è un artista in crisi, ma il caso gli dà una mano, e questa mano lui la offre ad Adele (Vanessa Paradis), salvandola da un suicidio forse più sognato che voluto. Un incontro fortuito, due persone diversissime ma unite da un'intesa mentale molto solida. Provano un rispetto assoluto l'uno verso l'altra. Quasi per gioco si mettono in società (d'altronde non hanno nulla da perdere) e la cosa funziona, lei è la "musa" che lui da tanto aspettava.
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Un film per sognatori, una favola moderna in bianco e nero. Daniel Auteuil, Vanessa Paradis e la genialità di Leconte a dirigere il tutto. L'ambientazione nel grande spettacolo del circo è una gradita novità, lontana dai soliti scenari scontati di molti altri film. Leconte sceglie un numero che da sempre entusiasma gli spettatori, quello del "lanciatore di coltelli". Gabor (Daniel Auteuil) è un artista in crisi, ma il caso gli dà una mano, e questa mano lui la offre ad Adele (Vanessa Paradis), salvandola da un suicidio forse più sognato che voluto. Un incontro fortuito, due persone diversissime ma unite da un'intesa mentale molto solida. Provano un rispetto assoluto l'uno verso l'altra. Quasi per gioco si mettono in società (d'altronde non hanno nulla da perdere) e la cosa funziona, lei è la "musa" che lui da tanto aspettava... Sono felici e sono intimi ma non amanti, e lei si lascia andare ad una storia con un contorsionista (davvero unico nelle esibizioni). Persino al tavolo da gioco compare la fortuna, che volere di più? Eppure si lasciano, la vita facile finisce per entrambi. Lontani non riescono a ritrovare se stessi. Alla fine sarà Gabor ad essere in difficoltà, tanto da tentare lui il salto dal ponte. Adele avrà dunque l'occasione per pareggiare i conti e mettere in chiaro, finalmente, i sentimenti. Nella scena del numero con i coltelli improvvisato, vestita in abito da sera, Vanessa Paradis è... straordinaria, da togliere veramente il fiato. - di "Joss" -
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paola di giuseppe
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sabato 9 ottobre 2010
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da un ponte all'altro una favola d'amore
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Adèle è un bellissimo viso in primo piano che appare e scompare fra i titoli di testa.
Occhi da cerbiatta,nasino francese,zazzera scompigliata,ha un sorriso da bambina con i denti un po’separati tra loro,l’imperfezione che serve alla bellezza per essere perfetta.
Alla voce fuori campo racconta di sé,con incoscienza innocente,di quando andò via da casa per seguire il primo ragazzo, di come volesse far l’amore perché sapeva che questo era la prova del suo esistere, e poi di tutti quegli uomini intenzionati a farglielo credere, a volte solo per un quarto d’ora, in una toilette sull’autostrada.E dice che la sfiga la perseguita e non sa cosa farci,o forse lo sa.
Scena successiva,un ponte sulla Senna e lei al di là della spalletta che si guarda le punta delle scarpe e poi guarda giù.
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Adèle è un bellissimo viso in primo piano che appare e scompare fra i titoli di testa.
Occhi da cerbiatta,nasino francese,zazzera scompigliata,ha un sorriso da bambina con i denti un po’separati tra loro,l’imperfezione che serve alla bellezza per essere perfetta.
Alla voce fuori campo racconta di sé,con incoscienza innocente,di quando andò via da casa per seguire il primo ragazzo, di come volesse far l’amore perché sapeva che questo era la prova del suo esistere, e poi di tutti quegli uomini intenzionati a farglielo credere, a volte solo per un quarto d’ora, in una toilette sull’autostrada.E dice che la sfiga la perseguita e non sa cosa farci,o forse lo sa.
Scena successiva,un ponte sulla Senna e lei al di là della spalletta che si guarda le punta delle scarpe e poi guarda giù.
“Lei mi sembra una donna che sta per commettere uno sbaglio”
E’ Gabor, lei lo guarda a occhi sgranati e lui non li scorderà più, anzi,sarà a quelli che penserà alla fine del film,quando sta per fare la stessa cosa.La favola dell’impossibile che diventa possibile di tanto cinema di Leconte sta fra questi due estremi.
E’ in bianco e nero,iperrealista e onirico,rutilante,prismatico, accelera e rallenta al ritmo della musica,ora cubana ora affidata a "Who Will Take My Dreams Away?" e alla voce di Marianne Faithful e da Parigi,passando per Montecarlo e l’Italia,atterra ad Atene e poi sul Bosforo.
Lui raccatta donne depresse sui ponti,non hanno nulla da perdere e così le usa nel suo lavoro di lanciatore di coltelli.
Lei ora è nel momento giusto e,soprattutto,non è una donna qualsiasi.
La sfiga li accomuna,ma con Adèle,sarà la sua bellezza,saranno la sua innocenza e l’alone di impalpabile leggerezza che l’avvolge, il connubio diventa perfetto, magico, telepatico addirittura.
Non sono amanti,lei continua tranquillamente a farsi attirare come una falena da chi la guarda con occhi pieni di promesse,lui, tenebroso e insieme ironico,impareggiabile lanciatore di coltelli anche nelle condizioni più estreme,è un disperato che sta facendo l’ultimo tentativo.
Dopo il tuffo di entrambi nella Senna e la fuga dall’ospedale sembra davvero che si entri nella favola,la ruota della fortuna gira prodigiosamente,esageratamente nel verso giusto,casinò, lotteria, accendino d’oro sul bordo della strada, il successo in spettacoli sempre più coreografici, scintillanti, applauditi, è il trionfo ma a patto di essere uniti, come le due parti di una banconota strappata.
Lungo questa fantasmagoria ci accorgiamo che qualcosa sta succedendo nei due personaggi, anche se tutto sembra procedere sui binari iniziali dell’impersonale rapporto di lavoro.
Il lancio dei coltelli acquista sempre più l’aspetto di un intenso rapporto erotico,inconsapevole per entrambi ma vissuto ogni volta come tale.
Leconte è maestro nelle gradazioni, nella creazione di atmosfere e suggestioni, nel far sembrare le metafore realtà e viceversa.
Come in ogni favola che si rispetti,si arriva anche qui alla rottura dell’equilibrio iniziale e le peripezie dell’eroe,in questo caso due,precipitano rovinosamente verso il basso perché è venuto meno il rispetto di quel patto di unità sancito dalla banconota strappata.
L’uno senza l’altra diventa un perdente,lei scopre per l’ennesima volta che l’ultimo bel fascinoso incontrato non è quello giusto.
Ma allora,quello giusto dov’è?
Si sta quasi buttando giù dal ponte sul Bosforo.
“Lei mi sembra un uomo che sta per commettere uno sbaglio”.
Infatti,sarebbe un grosso,imperdonabile sbaglio!
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(di android7)
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stefano capasso
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lunedì 8 dicembre 2014
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il rischio delle relazioni
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Adele è una giovane donna che passa da un amore all’altro senza soddisfazione; la va tutto storto ed è così depressa che sta per gettarsi dal ponte. Incontra Gabor le propone di lavorare con lui: farà il bersaglio nel suo show che è quello di lanciatore dii coltelli. Sfidando continuamente la fortuna, e aiutandosi con dei trucchi, Gabor conquista la fiducia di Adele e il loro spettacolo diviene uno show a grandissima carica emotiva ed erotica.
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Adele è una giovane donna che passa da un amore all’altro senza soddisfazione; la va tutto storto ed è così depressa che sta per gettarsi dal ponte. Incontra Gabor le propone di lavorare con lui: farà il bersaglio nel suo show che è quello di lanciatore dii coltelli. Sfidando continuamente la fortuna, e aiutandosi con dei trucchi, Gabor conquista la fiducia di Adele e il loro spettacolo diviene uno show a grandissima carica emotiva ed erotica. E’ un rapporto d’amore che si sta creando e che non diviene esplicito perché nessuno dei due riesce a fare un passo decisivo verso l'altro. Finché all’apice del successo Adele cederà nuovamente alle lusinghe dell’ennesimo uomo; lascerà Gabor che rivelerà la sua parte più fragile, non molto diversa da quella di Adele. Il loro nuovo incontro potrà basarsi su un nuovo equilibrio
Avevo già visto diverse volte questo film di Patrice Leconte, e l’ho trovato di nuovo bello, artisticamente e nei contenuti, con un bianco e nero che conferisce raffinatezza e da quell’impronta di magia di cui è impregnata la storia. Elemento centrale sono i momenti dello spettacolo di Gabor e Adele, in cui vengono messe in scena le parti più estreme della relazione, e in questo caso di quella d'amore, la paura e il piacere. La struggente brano di Marianne Faithfull sottolinea e dà profondità a questo dramma che si rinnova ogni volta. Se si accetta di passare attraverso tutto questo, se si accetta il rischio che la profondità di una relazione intima comporta, prendere tutto o perdere tutto, allora è possibile trasformarla in una relazione più autentica, trascendendo il rischio che passa dall’investimento simbolico a quello della vita reale.
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