"The Saints", sempre in gioco, dopo un"numero uno"che però non conosco, quindi forse dovrei asteneremi da un giudizio globale: certo è che"The Boondock Saints"propone una saga bostoniana nella quale l'elemento religioso(il"Dio di giustizia"è, ovviamente, l'elemento clou, rispetto agli altri)gioca senz'altro un ruolo, anche se poi sembra progressivamente diluirsi, nel corso del film, anche perché le parti irlandesi rischiano di creare false aspettative(non conoscendo il primo film, pensavo io stesso di rivedere o l'IRA stessa oppure comunque i suoi echi e residui), con equivoci rispetto all'atavico"irish war"tra Cattolici e Protestanti, alias Repubblicani e Lealisti Britannici.
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"The Saints", sempre in gioco, dopo un"numero uno"che però non conosco, quindi forse dovrei asteneremi da un giudizio globale: certo è che"The Boondock Saints"propone una saga bostoniana nella quale l'elemento religioso(il"Dio di giustizia"è, ovviamente, l'elemento clou, rispetto agli altri)gioca senz'altro un ruolo, anche se poi sembra progressivamente diluirsi, nel corso del film, anche perché le parti irlandesi rischiano di creare false aspettative(non conoscendo il primo film, pensavo io stesso di rivedere o l'IRA stessa oppure comunque i suoi echi e residui), con equivoci rispetto all'atavico"irish war"tra Cattolici e Protestanti, alias Repubblicani e Lealisti Britannici. Tutto, invece, segue altri binari, divenendo un buon film d'azione, anche originale(ottimo l'impatto della"colonna sonora"-sound track, dove si ha finalmente, ma anche una volta tanto, una vera sinergia tra musica e immagini), nella quale la lotta tra mafia italo-americana e "Saints", con l'aggiunta poi di elementi anche altri(I Messicani, dove uno di essi collabora attivamente con i"Saints")non porta a deviazioni di tipo razzistico o comunque etnicistico, ma rimane nel solco di un conflitto tra"giustizia"(fai da te, certo, "bronsoniana"e à la John Wayne, non a caso direttamente citati nel film, ma anche in parte aiutata da vari settori della polizia).C'è poi anche un tentativo, in parte riuscito, di "storicizzazione"della storia, con richiami a fine anni Cinquanta, con "richiami"vari che possono certamente attrarre chi guarda il film, consentendo eventualmente anche una"breve"(è comunque un film d'azione, dunque non possiamo attribuirgli troppe e troppo grosse responsabilità)riflessione sulla criminalità diffusa; certo il discorso, in questa forma, viene quasi esclusivamente a limitarsi agli USA o meglio alle metropoli e megalopoli negli States; la situazione europea è comunque diversa, in particolare prescindendo dalle metropoli, ancora una volta. Film di ritmo"assoluto"(diremmo che non c'è un attimo di pausa e il flm è concepito proprio perché non vi sia), ripropone attori come Willem Defoe ma anche una"cariatide"nobilissima e indimenticabile come Peter Fonda, coautore-e coprotagonista- con Dennis Hopper di un film che, nonostante fosse poco amato anche un Pier Paolo Pasolini, rimane un film epocale come"Easy Rider". Tra i "nuovi"o quasi Julie Benz, quale agente speciale, ma in realtà elemento"perturbante"del film. El Gato
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