lucaguar
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domenica 5 gennaio 2025
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film da riscoprire assolutamente!
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Pochi giorni dopo la fine delle riprese di "Nosferatu", Herzog gira questo "Woyzeck", considerato un film minore della carriera del grande regista teutonico, a mio parere totalmente a torto. La fotografia, bellissima ed elegante, è quella tipica dell'Herzog meno "naturalista", cioè quella di una graziosa ma cupa cittadina del nord-est Europa, che per molti aspetti ricorda quella del Nosferatu. Questo film, ambientato ai tempi della Guerra franco-prussiana, ha ben pochi punti deboli, soltanto la trama risulta forse fin troppo scarna, asciutta ma questa è un'opera incredibilmente sottovalutata. La scrittura è davvero profonda ed efficace nel trasmettere la follia del protagonista, interpretato da un (al solito) fenomenale e pazzo Kinski, che con le sue smorfie allucinate riesce a inchiodarsi nella mente dello spettatore e non uscirne per tutto il film (straordinaria è la scena iniziale, in cui Woyzeck fa la guardia).
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Pochi giorni dopo la fine delle riprese di "Nosferatu", Herzog gira questo "Woyzeck", considerato un film minore della carriera del grande regista teutonico, a mio parere totalmente a torto. La fotografia, bellissima ed elegante, è quella tipica dell'Herzog meno "naturalista", cioè quella di una graziosa ma cupa cittadina del nord-est Europa, che per molti aspetti ricorda quella del Nosferatu. Questo film, ambientato ai tempi della Guerra franco-prussiana, ha ben pochi punti deboli, soltanto la trama risulta forse fin troppo scarna, asciutta ma questa è un'opera incredibilmente sottovalutata. La scrittura è davvero profonda ed efficace nel trasmettere la follia del protagonista, interpretato da un (al solito) fenomenale e pazzo Kinski, che con le sue smorfie allucinate riesce a inchiodarsi nella mente dello spettatore e non uscirne per tutto il film (straordinaria è la scena iniziale, in cui Woyzeck fa la guardia). La schizofrenia del protagonista è evidente, e il tradimento della moglie è solo una delle miccie che fa deflagrare la sua follia. Come in Kaspar Hauser, interessante è poi il tema della scienza che tenta di interpretare la stranezza del protagonista attraverso lo sguardo di uno scienziato forse altrettanto allucinato, che compie degli esperimenti freddi e asettici, che rappresenta bene la visione tipicamente positivista dell'epoca, ingenua, scientista più che scientifica, che patologizza e semplifica la malattia mentale. In questo film, inoltre, sembra chiara una forte critica al sistema iper-militarizzato della società moderna, rappresentato soprattutto dal generale che è l'emblema di quella che Nietzsche chiamerebbe "morale degli schiavi" o che Kierkegaard definirebbe "stadio etico" della vita: è una morale della remissività, falsamente attiva e trionfalistica, che in realtà è debolezza e non forza, anche se mascherata da una divisa: "mi sono arruolato solo per istinto di conservazione", dice il generale. Woyzeck, dal canto suo, è invece il soldato che è sempre ligio al dovere, servile e sottomesso ma che appunto impazzisce, poichè, impossibilitato ad esprimersi e dovendo solo obbedire, diventa "l'uomo folle" che appunto la menzogna della morale occidentale perbenista e pretesca (ma anche, come giustamente si mostra qui, militaresca) la denuncia, sebbene a suo modo; l'unico momento in cui la sua follia sembra dileguarsi è quando, assieme alla moglie e al figlio assistono ad uno spettacolo, felici e uniti.
Le interpretazioni di tutti gli attori sono pregievoli, come detto Kinski è un fuoriclasse che entrerà per sempre nella storia del cinema, e questa forse non è una novità, ma anche Eva Mattes è veramente bravissima nell'interpretare una ragazza laboriosa e semplice ma che si lascia trasportare dal fascino di un ufficiale dell'esercito.
Woyzeck è, a mio avviso, uno dei migliori film di Herzog, forse non ha avuto molta fortuna ed è passato inosservato perchè a ridosso di un altro capolavoro e successo come Nosferatu, ma la sua profondità "filosofica", il suo stile rigoroso, la sua fotografia e il livello di recitazione ne fanno un film imperdibile. Menzione speciale va poi alla scena dell'omicidio che Woyzeck compie nei confronti della moglie, chè è da togliere il fiato per drammaticità e intensità, reso da un meraviglioso rallenty che sgomenta,in una scena con una carica emotiva e una solennità quasi da tragedia greca.
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carloalberto
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mercoledì 16 dicembre 2020
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un delitto come profezia del male assoluto
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Dopo cinque giorni dalla fine delle riprese di Nosferatu, ispirato all’omonimo capolavoro degli anni venti di Murnau, Herzog inizia Woyzeck, ed è ancora una volta un omaggio al cinema muto.
Il protagonista è sempre Kinski. Ha il volto perennemente stravolto in una smorfia che è uno spasmo di dolore, un ghigno drammatico e grottesco, che richiama per contrasto la maschera cerea e impassibile di Buster Keaton,si muove sempre correndo, si agita senza senso, come un Ridolini disperato, viene deriso ed umiliato dal suo capitano, un uomo immalinconito ed al contempo autocompiaciuto dalla propria mediocrità, corpulento e orgoglioso della sua divisa lustra, che ricorda nelle fattezze e nell’atteggiamento ridicolo il poliziotto che perseguita Charlot.
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Dopo cinque giorni dalla fine delle riprese di Nosferatu, ispirato all’omonimo capolavoro degli anni venti di Murnau, Herzog inizia Woyzeck, ed è ancora una volta un omaggio al cinema muto.
Il protagonista è sempre Kinski. Ha il volto perennemente stravolto in una smorfia che è uno spasmo di dolore, un ghigno drammatico e grottesco, che richiama per contrasto la maschera cerea e impassibile di Buster Keaton,si muove sempre correndo, si agita senza senso, come un Ridolini disperato, viene deriso ed umiliato dal suo capitano, un uomo immalinconito ed al contempo autocompiaciuto dalla propria mediocrità, corpulento e orgoglioso della sua divisa lustra, che ricorda nelle fattezze e nell’atteggiamento ridicolo il poliziotto che perseguita Charlot.
Woyzeck è sereno e sorridente soltanto una volta, mentre assiste col figlioletto e la compagna allo spettacolo ambulante di un ammaestratore di animali e del suo cavallo che fa le addizioni a comando sbattendo lo zoccolo sul palco improvvisato della fiera di paese, forse perché rivede sé stesso nell’animale addestrato, il soldato irrigidito sugli attenti, burattino nelle mani del potere pronto ad eseguire qualsiasi ordine gli venga dato, anche il più insensato, vittima passiva degli esperimenti folli del dottore dell’esercito, che preannuncia una scienza medica al servizio del potere e la riduzione dell’umano a cavia di laboratorio dei lager che verranno.
La tragedia familiare di Woyzeck si annuncia nelle prime avances del sottufficiale bellimbusto alla donna che ama. I due amanti sorpresi in una taverna mentre ballano felici, inconsapevoli del male che incombe su di loro, come il mondo ottocentesco da fiaba dei paesaggi bucolici da cartolina non sospetta il destino tragico che lo attende nel secolo venturo. Unico indizio, la bestemmia dell’ubriaco che si alza in piedi sul tavolino dell’osteria, segno di un mondo senza Dio ed al contempo seme sotterraneo dell’odio per gli ebrei che darà i suoi orrendi frutti nel novecento. L’antisemitismo strisciante si materializza nella figura del bottegaio che per due soldi vende a Woyzeck l’arma con cui compirà il delitto.
Altri riferimenti non meno significativi e simbolici presagi del dramma epocale incombente sono evocati nella sensibilità straordinaria e tardo romantica del protagonista verso la natura intesa come madre terribile e divinità ctonia sulla quale rimanere in ascolto in attesa di un ordine cui non si potrà disobbedire. Dalla stessa, l’irrevocabilità del comando e l’uccisione del predestinato innocente, la compagna invaghita di un altro, dalla bellezza e dalla forza della vita. Di notte, in uno stagno che sembra immerso in un bosco tetro e distante, si consumerà il delitto. Nella luce del mattino seguente il corpo della donna, ritrovato ai margini del paese a raffigurare la contiguità del male assoluto in prossimità del vivere quieto del piccolo borgo ignaro, è sottoposto alle analisi degli investigatori, rappresenta ormai solo un feticcio di cronaca nera, l’occasione per scriverne un romanzo, il Woyzeck di Georg Büchner del 1837.
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luca scial�
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mercoledì 4 gennaio 2012
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woyzeck e un cielo troppo pesante
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Woyzeck è il soldato di un piccolo paesino della Cecoslovacchia, Telec. E' sposato con un bimbo, ma è molto complessato, nonché deriso dal capitano che lo schernisce mentre un medico lo usa come cavia. Aggravando il suo già precario stato mentale. Scopre la moglie che lo tradisce e la vita per lui diventa ancor di più un incubo.
Herzog traspone un dramma di G. Büchner, pubblicato nel 1879. Coadiuvato dal fido e sempre staordinario Klaus Kinski vi riesce a pieno. Molti sono i quesiti esistenziali che il protagonista si pone, esternando autentiche perle sull'umanità.
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Woyzeck è il soldato di un piccolo paesino della Cecoslovacchia, Telec. E' sposato con un bimbo, ma è molto complessato, nonché deriso dal capitano che lo schernisce mentre un medico lo usa come cavia. Aggravando il suo già precario stato mentale. Scopre la moglie che lo tradisce e la vita per lui diventa ancor di più un incubo.
Herzog traspone un dramma di G. Büchner, pubblicato nel 1879. Coadiuvato dal fido e sempre staordinario Klaus Kinski vi riesce a pieno. Molti sono i quesiti esistenziali che il protagonista si pone, esternando autentiche perle sull'umanità.
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fedeleto
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domenica 13 novembre 2011
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la sensibilita' e la follia
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In un piccolo paese della cecoslovacchia ,un soldato estremamente sensibile alla natura e' succube sia della moglie che dei suoi superiori,ma quando scopre l'adulterio della moglie sentira' una voce (della natura o di se stesso?) che lo esortera' ad uccidere la donna ,e dopo aver compiuto l'atto si suicidera'.Werner Herzog(aguirre,nosferatu),dopo Nosferatu dirige un film tratto dal dramma di Buchner,e ne rimane particolarmente fedele nei dialoghi.Kinski-Woyzeke' un uomo estraneo al mondo e persino a se stesso ,questo suo senso alienante e' il risultato di un'eccessiva sensibilita' alla natura che lo circonda anche se ovviamente la scienza sociale(incentrata in questo senso dal medico) vorrebbe far derivare il tutto dalla pazzia annientando ogni possibilita' irrazionale .
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In un piccolo paese della cecoslovacchia ,un soldato estremamente sensibile alla natura e' succube sia della moglie che dei suoi superiori,ma quando scopre l'adulterio della moglie sentira' una voce (della natura o di se stesso?) che lo esortera' ad uccidere la donna ,e dopo aver compiuto l'atto si suicidera'.Werner Herzog(aguirre,nosferatu),dopo Nosferatu dirige un film tratto dal dramma di Buchner,e ne rimane particolarmente fedele nei dialoghi.Kinski-Woyzeke' un uomo estraneo al mondo e persino a se stesso ,questo suo senso alienante e' il risultato di un'eccessiva sensibilita' alla natura che lo circonda anche se ovviamente la scienza sociale(incentrata in questo senso dal medico) vorrebbe far derivare il tutto dalla pazzia annientando ogni possibilita' irrazionale .Kinski da' prova di grande recitazione ancora una volta,anche se inspiegabilmente la palma d'oro e' stata data ad eva mattes!Inoltre merita un encomio Herzog,per aver diretto una delle piu' belle scene del film ,ovvero la scena dell'omicidio.Finche' ci sono Herzog e Kinski c'e' speranza
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alberich
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sabato 25 aprile 2009
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perplesso
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Un bel film che a mio parere fallisce completamente nel rendere le ragioni del testo di Buchner.
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delgado
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domenica 20 febbraio 2005
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un'opera d'avanguardia; per palati raffinati che amano film d'autore lenti, capaci di diluire il proprio fascino nel corso dell'intera ora. Consigliatissimo
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