paolp78
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domenica 31 ottobre 2021
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trasposizione grandiosa e di grande effetto
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Tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo, si tratta di una versione davvero molto fastosa ed importante, affidata alla mano esperta di William Dieterle, molto considerato al tempo avendo già curato egregiamente la direzione di altre opere importanti quali i film biografici su Louis Pasteur ed Emile Zola.
La trama resta abbastanza fedele all’opera originale sino alla parte conclusiva in cui viceversa se ne discosta notevolmente, cedendo alla tentazione di non dispiacere il pubblico con un finale non abbastanza lieto quale quella del romanzo originale.
L’enorme impiego di mezzi è davvero notevole per l’epoca e permette di ascrivere a tutti gli effetti la pellicola alla categoria dei film kolossal: eccellente l’opera di Dieterle nell’utilizzare al meglio le ingenti risorse a sua disposizione con una messa in scena di straordinario effetto.
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Tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo, si tratta di una versione davvero molto fastosa ed importante, affidata alla mano esperta di William Dieterle, molto considerato al tempo avendo già curato egregiamente la direzione di altre opere importanti quali i film biografici su Louis Pasteur ed Emile Zola.
La trama resta abbastanza fedele all’opera originale sino alla parte conclusiva in cui viceversa se ne discosta notevolmente, cedendo alla tentazione di non dispiacere il pubblico con un finale non abbastanza lieto quale quella del romanzo originale.
L’enorme impiego di mezzi è davvero notevole per l’epoca e permette di ascrivere a tutti gli effetti la pellicola alla categoria dei film kolossal: eccellente l’opera di Dieterle nell’utilizzare al meglio le ingenti risorse a sua disposizione con una messa in scena di straordinario effetto.
Il cast è di primissimo ordine; su tutti si impone il grande Charles Laughton nella parte del Gobbo protagonista della storia; il grande attore inglese benché limitato dall’ingombrante trucco che ne limita l’espressività e dalle poche battute lasciate al suo personaggio, riesce ugualmente ad emozionare con un’interpretazione magistrale, di grandissimo effetto. La parte di Esmeralda è ben ricoperta da una giovanissima Maureen O'Hara; si ricordano poi un sempre convincente Thomas Mitchell, Edmond O’Brien, alla prima interpretazione importante della sua carriera, un godibile Harry Davenport, nella parte dell’anziano sovrano, e soprattutto Cedric Hardwicke autore di una performance eccellente nella parte dell’antagonista Frollo.
Esaltante la scena dell’assalto alla cattedrale di Notre Dame, respinto da Quasimodo; le sequenze, che ricordano un assedio ad un castello medievale, permettono a Dieterle di mettere in mostra tutta la sua tecnica registica.
Diverse le tematiche affrontate: lo scontro tra ragione e superstizione (da cui molto opportunamente è tenuta ben distinta la religione), la condanna di ogni forma di discriminazione etnica o razziale, la necessità di non incorrere nell’errore di fermarsi alle apparenze.
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onufrio
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domenica 21 aprile 2019
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notre dame
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La classica storia del Gobbo di Notre Dame è ampiamente conosciuta, questa trasposizione diretta da Dieterle rimane secondo i critici una delle migliori, sicuramente superlativa è la performance di Charles Laughton nei panni di Quasimodo, altrettanto lo è quella della stupenda Maureen O'Hara, una delle attrici più belle di quell'epoca, che qui veste i panni di Esmeralda. DAl punto di vista della sceneggiatura, la storia a tratti non scorre lineare, non è totalmente fluida, ma nel complesso è sicuramente un ottimo lavoro.
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michel
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martedì 12 febbraio 2008
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paris digest
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Il film condensa un numero eccessivo di temi senza mostrare particolare attenzione verso nessuno di essi. In fondo prevale la cura nella ricostruzione storica, che certo seduce, ma non compensa i difetti e la conseguente diluizione delle emozioni. A C. Laughton però, riescono alcuni colpi di genio; in particolare nella sequenza della gogna, quando rifiuta l’acqua offertagli da Esmeralda, innalza il film nel Pantheon del grande cinema.
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