A Un Certain Regard Kristen Stewart esordisce alla regia: dal memoir di Lidia Yuknavitch, un peana al proprio Io che lascia l'acqua che trova
di Federico Pontiggia La Rivista del Cinematografo
Doveva succedere, che da davanti passasse dietro alla macchina da presa, forte del "praticantato d'autore" con Reichardt, Assayas, Larrain, Cronenberg. Cannes 78, sezione di pregio Un Certain Regard (nel novero anche gli esordi di Scarlett Johansson e Harry Dickinson), accoglie l'opera prima di Kristen Stewart, The Chronology of Water, che adatta l'eterodosso memoir (2011) di Lidia Yuknavitch (in Italia La cronologia dell'acqua, edito da Nottetempo).
Le pagine annoverano, meglio, inabissano genere, sessualità, lutto, abuso, allorché Lidia (Imogen Poots) cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla: una borsa di studio per il nuoto l'allontanerà dalla famiglia nefasta, una perdita la piegherà, sesso e alcol catalizzeranno, o forse no, la via di fuga, finché il nuoto, e altro ancora, daranno un nuovo tempo e un nuovo logos alla sua vita. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (1930 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 17 maggio 2025