mauridal
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domenica 26 maggio 2024
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a chi vuoi bene di più..
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IL CINEMA ALLO SPECCHIO.
Quando uno specchio riflette l’immagine ,non sempre corrisponde alla reale verità.
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IL CINEMA ALLO SPECCHIO.
Quando uno specchio riflette l’immagine ,non sempre corrisponde alla reale verità.
In queste prime immagini del film ,dove Chiara la figlia di Mastroianni si vede in uno specchio , l’immagine riflessa è di Marcello , il padre che la guarda .Questo inizio, esplicita tutto il senso del film, non tanto un omaggio all’attore Marcello Mastroianni , ma semmai un omaggio al cinema che si ritrova in quel personaggio , tutto il cinema italiano e anche oltre. Ecco che un film francese ,di un regista ,Honorè che sicuramente è cinefilo non ha esitato a restituire una vicenda tra figlia padre e madre, a tratti molto privata, ma devo dire delicata e intima nel racconto di Chiara da bimba che gioca col papà , , ma subito oltrepassa il tema familiare per affrontare altre questioni, un attore come Marcello Mastroianni ha interpretato i personaggi più noti e fondamentali per il cinema di registi come Fellini, Scola Comencini, De Sica Taviani Germi Ferreri Bolognini, insomma tutti , tutto il cinema d’autore italiano ha avuto Marcello come interprete e quindi ne ha fatto una celebrità nazionale attraverso una filmografia sterminata. Ma qui in questo film francese, si tratta di un possesso dell’uomo , il mio Marcello è il papà di Chiara, è anche il compagno di Catherine, Deneuve , il possessivo mio, è della figlia Chiara che tende a indossare i panni di Marcello per poi identificarsi con lui con i suoi modi , e accettare così di interpretare il padre in questo film ma anche di ricostruire alcune scene , dei suoi film , la fontana di Trevi, nella dolce vita e anche il Marcellino felliniano di otto e mezzo. . Un Film dunque che include altro film che Chiara vuole girare come attrice trovando amici che l’aiutano , francesi come Fabrice Luchini e assecondano questa sua voglia di essere Marcello e quindi di viverlo come una sua personale interpretazione.-identificazione. Anche la madre Catherine appare più volte nel film, ricordando però che Chiara in fondo assomiglia molto di più a lei che al padre . Quando è senza trucco e vestito. Dunque un film che in fondo gioca sulle varietà di identificazioni che una attrice come Chiara può avere interpretando il padre Marcello,, e in fondo il film accetta una Chiara che vuole rivivere il padre a suo piacere a Parigi, anche rivisitando la casa dove aveva vissuto, insieme alla madre. Lo spettatore del film si chiederà poi se Chiara Mastroianni non abbia avuto crisi identitarie nel recitare in questo film, anche quando nel finale lei , disfatti i panni da maschio, si tuffa nuda nel mare italiano a nuotare e a volersi allontanare dai suoi amici francesi, dalla madre , e da tutto ciò che la trattiene nei panni di Marcello. Dunque un un film da vedere per noi italiani per riconoscere al cinema francese l’apprezzamento che hanno verso il cinema italiano e non in ultimo per riconoscere la maturità professionale e la bravura di Chiara Mastroianni , attrice francese ma tutta italiana.( Mauridal)
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giovanni morandi
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giovedì 2 gennaio 2025
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chiara figlia d''arte
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IL DIFFICILE PERCORSO DI UN FIGLIO D'ARTE.
Un film autoreferenziale con protagonisti reali , in cui Chiara Mastroianni, figlia di Marcello, decide di diventare il padre per un'estate, ricalcandone l'inimitabile stile, la parlata e i modi. Sconcertate, le persone attorno a lei, dalla madre Catherine Deneuve alle altre conoscenze nel mondo del cinema, decidono di assecondarla nel suo viaggio in Italia nei luoghi della vita di Marcello.
Ma se, ad una prima distratta visione, pare una pellicola non troppo riuscita, anzi noiosa e scontata, una sorta di celebrazione del Mito del nostro grande attore, del quale questo anno ricorrente il centenario della nascita, guardandolo meglio, è un film che descrive bene la difficoltà di un figlio d'arte (e non è detto che debba essere un attore.
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IL DIFFICILE PERCORSO DI UN FIGLIO D'ARTE.
Un film autoreferenziale con protagonisti reali , in cui Chiara Mastroianni, figlia di Marcello, decide di diventare il padre per un'estate, ricalcandone l'inimitabile stile, la parlata e i modi. Sconcertate, le persone attorno a lei, dalla madre Catherine Deneuve alle altre conoscenze nel mondo del cinema, decidono di assecondarla nel suo viaggio in Italia nei luoghi della vita di Marcello.
Ma se, ad una prima distratta visione, pare una pellicola non troppo riuscita, anzi noiosa e scontata, una sorta di celebrazione del Mito del nostro grande attore, del quale questo anno ricorrente il centenario della nascita, guardandolo meglio, è un film che descrive bene la difficoltà di un figlio d'arte (e non è detto che debba essere un attore...) di "confrontarsi" nella vita o/e nella propria professione, col dna ereditato da un genitore illustre.
Purtroppo, a mio avviso, nonostante la bravura di Chiara, ci riesce a metà, soltanto forse in alcuni spezzoni della pellicola.
Proprio all'inizio del film, prima del provino di apertura con l'attrice viene citato Nietzsche: "tutto quello che c'è di buono viene ereditato".
Ma la citazione non è corretta, Nietzsche non ha mai affermato questo, semmai sosteneva che se il patrimonio ereditario è buono, difficilmente produce qualcosa di negativo.
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