luciana razete
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domenica 26 gennaio 2025
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film intenso ed avvincente
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Film originale , potente con un ritmo narrativo intenso, direi quasi impetuoso e senz ‘altro avvincente. Bravissime la Gascon nel doppio ruolo e Zoe saltana che interpreta l' avvocato Rita .Fuori dagli schemi, il film mescola sapientemente musical e thriller , dramma e commedia ed infatti commuove e talora diverte ma sempre coinvolge . Riprende ma in chiave diversa, i temi della ricerca di una vita diversa e di un altra identità e dell’ impossibilità di rimuovere del tutto il passato con la creazione di nuovi legami affettivi, temi già presenti nel Film Dheepan di qualche anno fa ( dove un combattente tamil fugge cercando una nuova identità ma deve affrontare il passato che cerca di rimuovere contrastando i suoi istinti di combattente che riemergono durante un rissa tra gang rivali , creando poi con dei compagni di viaggio occasionali un nucleo familiare dove alla fine trova pace ) .
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Film originale , potente con un ritmo narrativo intenso, direi quasi impetuoso e senz ‘altro avvincente. Bravissime la Gascon nel doppio ruolo e Zoe saltana che interpreta l' avvocato Rita .Fuori dagli schemi, il film mescola sapientemente musical e thriller , dramma e commedia ed infatti commuove e talora diverte ma sempre coinvolge . Riprende ma in chiave diversa, i temi della ricerca di una vita diversa e di un altra identità e dell’ impossibilità di rimuovere del tutto il passato con la creazione di nuovi legami affettivi, temi già presenti nel Film Dheepan di qualche anno fa ( dove un combattente tamil fugge cercando una nuova identità ma deve affrontare il passato che cerca di rimuovere contrastando i suoi istinti di combattente che riemergono durante un rissa tra gang rivali , creando poi con dei compagni di viaggio occasionali un nucleo familiare dove alla fine trova pace ) . Qui la sofferta e laboriosa conquista da parte del narcotrafficante ,inserito in una realtà fortemente machista e criminale , di una nuova identità sessuale è la metafora della rinascita umana e sociale della protagonista che tenta di riappropriarsi , in diversa posizione, di un ruolo genitoriale. Forse un po’ scontato il finale ed eccessiva la beatificazione di Emilia in una sorta di suggestiva, affollata processione . La fase che precede la transizione avrebbe meritato un maggiore approfondimento psicologico : è invece incentrata sugli aspetti operativi più che sulle pulsioni che la ispirano.
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enzo70
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sabato 25 gennaio 2025
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un film diverso, un grande film
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Di Emilia Perez si sta parlando molto in questo periodo. I diversi premi e la candidatura all’Oscar lo hanno reso un film importante. Dopo averlo visto in un cinema con schermo grande e impianto musicale importante penso che di Emilia Perez ne sentiremo parlare a lungo. E che è un film che non dimenticheremo. La trama mi aveva lasciato un po' perplesso, titubante, il capo di un cartello di narcotrafficanti che decide di diventare donna, un avvocato senza scrupoli disposto ad aiutarlo. Ma che errore fermarsi alle apparenze, la storia è del tutto diversa, perché è fatta delle mille sfumature di questo bellissimo fil, delle implicazioni sociali e politiche che sottende e poi della grande musica che esplode dal grande schermo.
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Di Emilia Perez si sta parlando molto in questo periodo. I diversi premi e la candidatura all’Oscar lo hanno reso un film importante. Dopo averlo visto in un cinema con schermo grande e impianto musicale importante penso che di Emilia Perez ne sentiremo parlare a lungo. E che è un film che non dimenticheremo. La trama mi aveva lasciato un po' perplesso, titubante, il capo di un cartello di narcotrafficanti che decide di diventare donna, un avvocato senza scrupoli disposto ad aiutarlo. Ma che errore fermarsi alle apparenze, la storia è del tutto diversa, perché è fatta delle mille sfumature di questo bellissimo fil, delle implicazioni sociali e politiche che sottende e poi della grande musica che esplode dal grande schermo. Un film con tanta musica genericamente è un musical, ma Emilia Perez non è neanche quello, perché riesce anche in questo caso ad essere altro, una proposta inedita che durante la proiezione lascia spesso attoniti. I fatti vengono travolti dalle emozioni, straordinari gli attori ed una regia che riesce continuamente a sorprendere. Jacques Audiard propone un capolavoro, con l’ausilio di interpreti straordinari che a mio avviso faranno il pieno di Oscar. Tutti meritatissimi.
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john
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giovedì 23 gennaio 2025
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mattone melodrammatico
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un “polpettone” che solo uno sguardo ideologico e propagandistico, preponderante in questo periodo, può arrivare a definirlo un capolavoro, cosa che non è affatto.
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putiferio
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giovedì 23 gennaio 2025
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film esagerato come il numero di premi vinti
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Come disse Puccini a un giovane compositore che gli presentò i suoi lavori: " Giovanotto, nella sua musica c' è del bello e c'è del nuovo ... peccato che il bello non sia nuovo e il nuovo non sia bello ".
Ecco, molte cose già viste, come l' idea del criminale trasformato in donna ... ad esempio in Nemesi di Walter Hill, o la soluzione del musical per esprimere i dubbi e i sentimenti dei protagonisti.
Per il resto, al di là della grande interpretazione di Selena Gomez, in questo guazzabuglio di temi come l' omosessualità, il desiderio di riscatto, i complessi di colpa, l' amore e l' amicizia... non si salva molto.
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Come disse Puccini a un giovane compositore che gli presentò i suoi lavori: " Giovanotto, nella sua musica c' è del bello e c'è del nuovo ... peccato che il bello non sia nuovo e il nuovo non sia bello ".
Ecco, molte cose già viste, come l' idea del criminale trasformato in donna ... ad esempio in Nemesi di Walter Hill, o la soluzione del musical per esprimere i dubbi e i sentimenti dei protagonisti.
Per il resto, al di là della grande interpretazione di Selena Gomez, in questo guazzabuglio di temi come l' omosessualità, il desiderio di riscatto, i complessi di colpa, l' amore e l' amicizia... non si salva molto.
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vale72
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mercoledì 22 gennaio 2025
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toccante
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una storia toccante con un'interpretazione da parte del cast straordinaria
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mardou_
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martedì 21 gennaio 2025
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delusione cocente
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quando un film viene osannato oltremodo prima di arrivare al grande pubblico, la prima regola di un vero cinefilo è quella di non crearsi aspettative. perché poi accade, come nel caso di emilia pérez, che la (mia) delusione sia ancora più cocente del previsto. se dovessi riassumere il disappunto in una frase, potrei definire il lavoro di jacques audiard come la versione dopata di un qualcosa che vorrebbe somigliare ad almodóvar senza riuscirci..
ma poi mi chiedo: può mai un musical non avere neanche una canzone decente? avrei fatto meglio a stare a casa ad ascoltare il nuovo album di bad bunny, per qualche canzone ispanica orecchiabile..
zoe saldana ha dato tutta se stessa, selena gomez è brava senza sforzi, karla sofía gascón si fa portavoce dell orgoglio trans: a tutte e tre ho preferito però i primi piani dei tacchi vertiginosi di saint laurent, un piccolo spot pubblicitario per il marchio francese che ha prodotto questo pasticciaccio brutto.
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quando un film viene osannato oltremodo prima di arrivare al grande pubblico, la prima regola di un vero cinefilo è quella di non crearsi aspettative. perché poi accade, come nel caso di emilia pérez, che la (mia) delusione sia ancora più cocente del previsto. se dovessi riassumere il disappunto in una frase, potrei definire il lavoro di jacques audiard come la versione dopata di un qualcosa che vorrebbe somigliare ad almodóvar senza riuscirci..
ma poi mi chiedo: può mai un musical non avere neanche una canzone decente? avrei fatto meglio a stare a casa ad ascoltare il nuovo album di bad bunny, per qualche canzone ispanica orecchiabile..
zoe saldana ha dato tutta se stessa, selena gomez è brava senza sforzi, karla sofía gascón si fa portavoce dell orgoglio trans: a tutte e tre ho preferito però i primi piani dei tacchi vertiginosi di saint laurent, un piccolo spot pubblicitario per il marchio francese che ha prodotto questo pasticciaccio brutto.
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johnny1988
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lunedì 20 gennaio 2025
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si ? accontentata della superficie
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Il film ha un coraggio politico non piccolo. Non parla tanto di femminismo o presunto machismo o ridefinizione dei generi. Audiard ancora una volta parla delle maglie del potere. Non parla affatto di nessuna redenzione (questo lo ha inventato lei o ha travisato: la Perez lo conferma nell'incontro a Londra con la legale e nella canzone del gala di beneficienza). Mi spiace, ma ha sprecato un salamenecco per il film sbagliato (che, va da s?, rimane un film interessante ma per tutt'altro verso)...
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andrea
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lunedì 20 gennaio 2025
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meraviglioso
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Potente, struggente, avvincente. Protagoniste meravigliose, trama originale e non scontata, colonna sonora pazzesca. E? diventato uno dei miei film preferiti di sempre. Da vedere.
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kronos
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lunedì 20 gennaio 2025
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musical lgbtq++++
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Premesso che, tranne rare eccezioni, non ho mai amato i musical, l’ultimo Audiard suscita molte perplessità.
Il soggetto è buono per questi tempi e per la stagione dei premi (boss della coca Trans, Papa Trans, manca solo un presidente degli Stati Uniti Trans) … tuttavia l’operazione sarebbe stata ben più temeraria e originale decenni fa: oggi pare un ennesimo facile omaggio alla moda LGBTQ dilagante.
La reincarnazione di Del Monte in Emilia Perez, col drastico cambio non solo di pelle ma pure di valori morali è troppo brusco, la parte dal maggior potenziale drammatico (le fosse comuni dei desaparecidos) è liquidata senza pathos, la prevedibile svolta melodrammatica finale ripercorre tutti i cliché, mentre i numeri musicali, perlopiù invadenti come sempre nei musical, funzionano a corrente alternata: infastidiscono particolarmente quelli di carattere didattico, in cui Rita Castro fornisce “spiegoni” non richiesti agli spettatori.
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Premesso che, tranne rare eccezioni, non ho mai amato i musical, l’ultimo Audiard suscita molte perplessità.
Il soggetto è buono per questi tempi e per la stagione dei premi (boss della coca Trans, Papa Trans, manca solo un presidente degli Stati Uniti Trans) … tuttavia l’operazione sarebbe stata ben più temeraria e originale decenni fa: oggi pare un ennesimo facile omaggio alla moda LGBTQ dilagante.
La reincarnazione di Del Monte in Emilia Perez, col drastico cambio non solo di pelle ma pure di valori morali è troppo brusco, la parte dal maggior potenziale drammatico (le fosse comuni dei desaparecidos) è liquidata senza pathos, la prevedibile svolta melodrammatica finale ripercorre tutti i cliché, mentre i numeri musicali, perlopiù invadenti come sempre nei musical, funzionano a corrente alternata: infastidiscono particolarmente quelli di carattere didattico, in cui Rita Castro fornisce “spiegoni” non richiesti agli spettatori.
La confezione è di buon livello, il Cast prevalentemente ispirato, la regia sicura, ma Audiard ha fatto di meglio: stravagante non è sinonimo di bello.
Alla fin fine è quasi preferibile lo sgangherato “Ammore e Malavita” dei Manetti: forse, se c’avessero infilato un Trans avrebbero vinto loro Golden Globe ed Oscar ;-)
E la presunta originalità del mix noir latino/melodramma/musical di Audiard andrebbe soppesata col filmetto del 2017.
VOTO REALE: Due stelline e mezzo
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righa pincher
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domenica 19 gennaio 2025
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ma cosa hanno visto in questo film?
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Donna è bello l'abbiamo detto? Detto. Bisogna essere se stessi l'abbiamo detto? Detto. Anche i ricchi piangono l'abbiamo detto? Detto. Anche i cattivi sono buoni l'abbiamo detto? Detto. I soldi fanno girare il mondo, ma qualcuno li usa bene e qualcuno male l'abbiamo detto? Detto. I generi sono morti (dal 1980...) l'abbiamo detto? Detto.
Cosa c'è di buono in questo film? Discreta la recitazione, a livello di molte, moltissime altre e probabilmente non per difetto delle attrici, ma proprio della sceneggiatura che non lascia spazio a nessuna profondità psicologica, perché è piatta, precipitata: sembra di stare a un pranzo di nozze in cui ti impiattano pezzi di manzo per ore, perché i temi sono corposi e sanguigni, ma cucinati senza alcuna cura; eppure la sala è addobbata e il ristorante è di lusso: colorato, illuminato a dovere, c'è pure l'orchestra che suona.
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Donna è bello l'abbiamo detto? Detto. Bisogna essere se stessi l'abbiamo detto? Detto. Anche i ricchi piangono l'abbiamo detto? Detto. Anche i cattivi sono buoni l'abbiamo detto? Detto. I soldi fanno girare il mondo, ma qualcuno li usa bene e qualcuno male l'abbiamo detto? Detto. I generi sono morti (dal 1980...) l'abbiamo detto? Detto.
Cosa c'è di buono in questo film? Discreta la recitazione, a livello di molte, moltissime altre e probabilmente non per difetto delle attrici, ma proprio della sceneggiatura che non lascia spazio a nessuna profondità psicologica, perché è piatta, precipitata: sembra di stare a un pranzo di nozze in cui ti impiattano pezzi di manzo per ore, perché i temi sono corposi e sanguigni, ma cucinati senza alcuna cura; eppure la sala è addobbata e il ristorante è di lusso: colorato, illuminato a dovere, c'è pure l'orchestra che suona. E sarebbe meglio stesse zitta, in realtà. Musicalmente salverei la prima canzone, mentre circa a metà film ce n'è un'altra in cui cantano anche i bambini, che invita proprio a uscire dalla sala. Le emozioni, i sentimenti stanno a zero e l'uso rutilante e talvolta sensato della macchina da presa (come nella sequenza del viaggio dell'avvocatessa incappucciata) non ce la fa ad aggiungere sapore. I critici entuasiasti mi fanno fare una piccola riflessione: o trovano quello che non c'è, perché è un film premiato e bisogna giustificarlo in qualche modo; oppure vedono cose che non ci sono.
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