luca scialo
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sabato 30 novembre 2024
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tra gomorra e io speriamo che me la cavo
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Come accade spesso agli attori che hanno incarnato molto bene un personaggio che lo ha poi reso famoso e immediatamente associabile ad esso, anche Marco D'Amore non riesce a liberarsi da quel Ciro Di Marzio inscenato magistralmente in Gomorra. Forse non lo aiuta la continua immedesimazione in personaggi oscuri, persi nelle viscere di Napoli, dove si aggira e che lo incatenano, rendendo vana ogni possibilità di redenzione e di emersione. Qui interpreta un improbabile neofascista che tutti chiamano Caracas, il quale si converte all'Islam dopo aver conosciuto meglio gli immigrati che prima combatteva, anche grazie al complicato amore che prova per Yasmina. Incontra un noto scrittore (Giordano Fonte, interpretato da Tony Servillo) tornato dopo anni in quella Napoli di cui ha scritto spesso nei suoi libri ma dalla quale si è tenuto debitamente a distanza.
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Come accade spesso agli attori che hanno incarnato molto bene un personaggio che lo ha poi reso famoso e immediatamente associabile ad esso, anche Marco D'Amore non riesce a liberarsi da quel Ciro Di Marzio inscenato magistralmente in Gomorra. Forse non lo aiuta la continua immedesimazione in personaggi oscuri, persi nelle viscere di Napoli, dove si aggira e che lo incatenano, rendendo vana ogni possibilità di redenzione e di emersione. Qui interpreta un improbabile neofascista che tutti chiamano Caracas, il quale si converte all'Islam dopo aver conosciuto meglio gli immigrati che prima combatteva, anche grazie al complicato amore che prova per Yasmina. Incontra un noto scrittore (Giordano Fonte, interpretato da Tony Servillo) tornato dopo anni in quella Napoli di cui ha scritto spesso nei suoi libri ma dalla quale si è tenuto debitamente a distanza. La storia è sicuramente interessante ma viene sviluppata in modo confusionale, poco convincente. Interessante a tratti, regala anche momenti intensi e romantici, come il ritorno dello scrittore nell'ormai decadente orfanotrofio. Sembra ora di vedere Gomorra, per i motivi di cui sopra, ora di vedere Io speriamo come la cavo, soprattutto quando Giordano si dedica agli scugnizzi. Al centro di tutto c'è lei, Napoli, perduta e contraddittoria.
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figliounico
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mercoledì 14 agosto 2024
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deludente soap opera surreale
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La fortuna di avere Servillo come attore protagonista, l’idea indovinata di trarre spunto per il plot da un romanzo dell’acclamato Rea, scrittore ultimamente citato a valanga dall’intellighenzia partenopea, e poi la location di Gomorra, dell’Immortale e di tutta la mistica saga mitologica camorristica savianesca, tutto concorreva perché si realizzasse per mano di D’Amore facilmente e a colpo sicuro un’opera di successo. Ma qualcosa non ha funzionato, il meccanismo si è impantanato nel surreale, che, mischiato inappropriatamente al realismo da soap opera, ha generato un polpettone lungo e noiosissimo. Non resta che godersi la performance attoriale del sempre grande Servillo.
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angelo.panzacchi
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domenica 4 agosto 2024
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la confusione regna sovrana
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Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente
Un disastro cinematografico totale.
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Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente
Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente e priva di senso, e la regia risulta amatoriale e poco ispirata. Gli attori sembrano spaesati e poco convincenti nei loro ruoli, e la fotografia è scadente. Nel complesso, "Caracas" è uno dei peggiori film degli ultimi anni, da evitare a tutti i costi.
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gimo
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venerdì 5 luglio 2024
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ottimo
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Ottima regia, ottima fotografia, ottima recitazione.
Storia non "lineare", onirica, interessante, non scontata.
Mi fa piacere vedere un buon film italiano!
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martedì 12 marzo 2024
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napoli ferrovia rea e caracas d''amore abisso
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Il romanzo si dipana su due personaggi uno politicamente comunista l'altro un naziskin, entrambi sl trsmonto delle loro ideologia. si crea un rapporto non conflittuale ma difficile. Uno arriva nella Napoli attuale ma ripercorre con Caracas un viaggio alla ricerca di una Napoli del suo passato che non esiste più e accompagnato dall'altro - Caracas- deluso del suo presente che cerca di realizzare mussulmanizzandosi. Nel libro l'autore descrive Napoli fascinosamente malinconicamente unaNapoli che non esiste. Il film non ha centrato per niente lo spirito del romanzo
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rosmersholm
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martedì 12 marzo 2024
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generoso
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Film bolso ed eccessivo, come la fisicità dell'attore/regista. Confusionario nella forma e grossolano nei contenuti, è tuttavia un film generoso, come si dice di certi calciatori pasticcioni che spendono in campo fino all'ultima goccia di sudore. Finalmente grande Servillo che, si vede, ama profondamente il suo personaggio e splendida Camelia...
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fabriziog
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martedì 12 marzo 2024
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film simbolico
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Una Napoli alchemica, una Napoli sotterranea, una Napoli misterica, una Napoli tormentata, una Napoli fra fasti e degrado, fra nazi-fascismo e islamismo, una Napoli onirica: questa è l’opera di Marco D’Amore, “Caracas”, con un sempiterno straordinario Toni Servillo e lo stesso regista che riveste anche i panni di attore co-protagonista, pur se non riesce ad abbandonare il ruolo di Ciro nella serie televisiva “Gomorra”.
Le tinte rosso plumbee accompagnano una fotografia incantevole (Stefano Meloni) lungo molteplici storie poggianti sulle immaginifiche creazioni intellettuali di un venerato scrittore partenopeo, Giordano Fonte (interpretato da Toni Servillo), che, fra realtà e proiezioni della mente, ritorna in una Napoli irriconoscibile, nella quale Caracas (Marco D’Amore) si sbatte nella ricerca disperata di una verità, di una certezza, che sia il Duce o Allah, l’amore o l’amicizia.
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Una Napoli alchemica, una Napoli sotterranea, una Napoli misterica, una Napoli tormentata, una Napoli fra fasti e degrado, fra nazi-fascismo e islamismo, una Napoli onirica: questa è l’opera di Marco D’Amore, “Caracas”, con un sempiterno straordinario Toni Servillo e lo stesso regista che riveste anche i panni di attore co-protagonista, pur se non riesce ad abbandonare il ruolo di Ciro nella serie televisiva “Gomorra”.
Le tinte rosso plumbee accompagnano una fotografia incantevole (Stefano Meloni) lungo molteplici storie poggianti sulle immaginifiche creazioni intellettuali di un venerato scrittore partenopeo, Giordano Fonte (interpretato da Toni Servillo), che, fra realtà e proiezioni della mente, ritorna in una Napoli irriconoscibile, nella quale Caracas (Marco D’Amore) si sbatte nella ricerca disperata di una verità, di una certezza, che sia il Duce o Allah, l’amore o l’amicizia.
La pellicola traccia molte narrazioni, quante sono quelle vaneggiate da Fonte e quelle ricostruite dallo spettatore, che si imbatte nella densità dell’arpeggio recitativo di Servillo, nella pungente musicalità dialettale di D’Amore e nella tragica fisicità e mimica della sua donna tossica, Yasmina (Lina Camelia Lumbroso).
L’attenzione dello spettatore deve punteggiare ogni scena girata: la distrazione rimuove la poeticità artistica dell’ambientazione e delle sue multiformi atmosfere.
Fabrizio Giulimondi
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aldot
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lunedì 11 marzo 2024
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una fotografia affascinante
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E' vero, la fotografia del film è quella che mi è piaciuta di più. Ma altrettanto va detto per la regia che ha trovato il coraggio di andare oltre lo scontato e mi ha sorpreso più volte. Molto bravo l'autore/interprete. Toni Servillo..e va be che dire...non delude mai.
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melania
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lunedì 11 marzo 2024
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la luce della salvezza
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Un film scritto su misura per Servirlo, così personale che sembra uscito dalla sua penna.
La storia di uno scrittore tormentato che racconta di una Napoli intensa, forte, verace. Mamma di una generazione abbandonata che cerca la sua difesa nella violenza e allo stesso tempo, figlia dell'esaltazione fascista da un lato e musulmana dall'altro, alla ricerca incessante di una luce che conduca alla salvezza.
Uno spettatore attivo tra le pagine del suo stesso libro.
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Un film scritto su misura per Servirlo, così personale che sembra uscito dalla sua penna.
La storia di uno scrittore tormentato che racconta di una Napoli intensa, forte, verace. Mamma di una generazione abbandonata che cerca la sua difesa nella violenza e allo stesso tempo, figlia dell'esaltazione fascista da un lato e musulmana dall'altro, alla ricerca incessante di una luce che conduca alla salvezza.
Uno spettatore attivo tra le pagine del suo stesso libro. Una "Alice" che attraverso le porte magiche di un armadio, entra nel paese dei turbamenti.
Un alternarsi di flashback tra passato e presente per raccontare la storia di chi, quei turbamenti li aveva vissuti tutti sulla sua pelle fino poi a cercare di cancellarli con un coltello ardente per iniziare una vita nuova, libera da quegli ideali esaltanti e occlusivi.
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melania
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lunedì 11 marzo 2024
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la luce della salvezza
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Un film scritto su misura per Servirlo, così personale che sembra uscito dalla sua penna. La storia di uno scrittore tormentato che racconta di una Napoli intensa, forte, verace. Mamma di una generazione abbandonata che cerca la sua difesa nella violenza e allo stesso tempo, figlia dell'esaltazione fascista da un lato e musulmana dall'altro, alla ricerca incessante di una luce che conduca alla salvezza. Uno spettatore attivo tra le pagine del suo stesso libro. Una "Alice" che attraverso le porte magiche di un armadio, entra nel paese dei turbamenti. Un alternarsi di flashback tra passato e presente per raccontare la storia di chi, quei turbamenti li aveva vissuti tutti sulla sua pelle fino poi a cercare di cancellarli con un coltello ardente per iniziare una vita nuova, libera da quegli ideali esaltanti e occlusivi.
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