nadia profeti
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lunedì 20 gennaio 2025
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Sin da subito, The Garbage Man mi ha colpito profondamente, ma è nella seconda scena che il film mi ha davvero conquistato. Qui troviamo Paolo Briguglia, il protagonista, immerso in un contesto che sembra ordinario ma che presto si rivela intriso di tensione. La scena si apre con un piano sequenza mozzafiato: la macchina da presa segue Briguglia in un movimento fluido, esplorando l’ambiente e i personaggi intorno a lui, per poi chiudersi nuovamente su di lui, quasi a sottolineare che tutto ruota attorno alla sua figura.
La regia di Alfonso Bergamo brilla particolarmente in questa sequenza. Ogni dettaglio, dalla composizione delle inquadrature al gioco di luci e ombre, costruisce un’atmosfera inquietante e magnetica.
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Sin da subito, The Garbage Man mi ha colpito profondamente, ma è nella seconda scena che il film mi ha davvero conquistato. Qui troviamo Paolo Briguglia, il protagonista, immerso in un contesto che sembra ordinario ma che presto si rivela intriso di tensione. La scena si apre con un piano sequenza mozzafiato: la macchina da presa segue Briguglia in un movimento fluido, esplorando l’ambiente e i personaggi intorno a lui, per poi chiudersi nuovamente su di lui, quasi a sottolineare che tutto ruota attorno alla sua figura.
La regia di Alfonso Bergamo brilla particolarmente in questa sequenza. Ogni dettaglio, dalla composizione delle inquadrature al gioco di luci e ombre, costruisce un’atmosfera inquietante e magnetica. È qui che entra in scena Tony Sperandeo, l’antagonista, con una presenza scenica straordinaria. La sua risata glaciale e crudele colpisce profondamente, amplificando l’impatto emotivo di un momento chiave: la morte di Simba, l’amico del personaggio di Briguglia.
Questa scena è un capolavoro di contrasti. Da un lato, Briguglia esprime un dolore e una rabbia laceranti, frutto della perdita dell’amico e del confronto con Sperandeo e la sua banda. Dall’altro, Sperandeo domina con un cinismo agghiacciante, amplificando il senso di ingiustizia e crudeltà. La contrapposizione tra il dolore straziante di Briguglia e la gelida arroganza di Sperandeo è resa con un tempismo perfetto, rendendo questa sequenza capace di spezzare il cuore dello spettatore.
I silenzi diventano protagonisti tanto quanto le parole. Sono carichi di significato, quasi urlanti nella loro assenza di suono, sottolineando il lutto, la tensione e l’inquietudine. È nei momenti di pausa che si percepisce l’intensità delle emozioni di Briguglia e l’imperturbabile superiorità di Sperandeo, che con la sua risata rende il tutto ancora più disturbante.
Un grande plauso va al team di produzione, che ha saputo unire qualità tecnica ed emozione, mostrando come un lavoro di squadra possa creare risultati straordinari. Ogni scena riflette lo spirito di collaborazione che ha accompagnato la realizzazione del film. Si percepisce l’attenzione meticolosa a ogni dettaglio, dalla regia alle performance attoriali.
Un riconoscimento speciale va al regista Alfonso Bergamo, per la sua capacità di coniugare visione artistica e tecnica impeccabile. Ogni inquadratura e movimento di macchina sono frutto di un controllo magistrale, che dona al film un’identità visiva potente e memorabile.
Anche lo sceneggiatore Craig Peritz merita una menzione d’onore. La trama è bilanciata e ricca di sfumature, con dialoghi incisivi e una struttura narrativa che tiene alta l’attenzione fino all’ultimo istante. È evidente il lavoro accurato dietro ogni scena, che culmina in momenti di grande intensità emotiva.
Tra gli interpreti secondari, spiccano Randall Paul e Roberta Giarrusso. Paul, nel ruolo del migliore amico del protagonista, e Giarrusso, nei panni della figlia del suo personaggio, regalano interpretazioni intense e sfaccettate, che arricchiscono il lato emotivo della narrazione. Il loro contributo bilancia i toni drammatici, aggiungendo sensibilità e profondità.
Con questa seconda scena, The Garbage Man conferma di essere un film capace di catturare visivamente ed emotivamente. Grazie a una regia impeccabile, un cast straordinario e una sceneggiatura di qualità, si impone come un’opera cinematografica di grande valore, destinata a lasciare il segno.
Nadia Profeti
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martedì 10 dicembre 2024
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un film straordinario che può curarela psiche
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Il terrore mafioso tiene in tensione tutto il film e non c’è un vero lieto fine, perché l'eliminazione del male non è mai possibile totalmente come dei rifiuti che possono essere aboliti in una conversione ecologica con una economia tutta dipendente dalla natura, ma c'è un trionfo discreto del bene in una poesia dell'amore, verso l’amico, la madre e la donna senza nemmeno un bacio[+]
Il terrore mafioso tiene in tensione tutto il film e non c’è un vero lieto fine, perché l'eliminazione del male non è mai possibile totalmente come dei rifiuti che possono essere aboliti in una conversione ecologica con una economia tutta dipendente dalla natura, ma c'è un trionfo discreto del bene in una poesia dell'amore, verso l’amico, la madre e la donna senza nemmeno un bacio, in una versione che non si vede mai al cinema, con una delicatezza e profondità unica.
Il Garbage/ Spazzatura è tutta la società, uomini e cose.
I due spazzini, o netturbini, trasmettono un ordine non formale, che salva ciò che non è spazzatura.
Il netturbino americano esprime quello che resta dei valori americani di umanità e libertà oggi degradati.
La tristezza e il buio del Man italiano interpreta la tristezza di tutti noi, circondati di consumi e con addosso i pesi dei ricatti mafiosi nelle loro varie forme, anche burocratiche che qui incombono.
Il tradimento del nostro popolo da parte delle sue strutture religiose e di ordine pubblico conniventi con le mafie chiude ogni libertà ma la violenza di reazione, non vendetta, scatta solo in risposta alla violenza e alla degradazione della donna.
Credo che con la poesia al centro del film, non fine a se stessa ma che si trasmette come ben vivere e come una proposta di diventare tutti spazzini, possa essere la radice di altri film, per aiutare tanti a diventare spazzini senza violenza.
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venerdì 6 dicembre 2024
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la radice della conversione ecologica
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é un film curativo dell'anima.
Il cuore del film, che lo tiene insieme e affonda in quello degli spettatori, sta in una parola che ho paura di usare: amore, composta dalla madre e dalla donna ma in una versione che non si vede mai al cinema, con una delicatezza, profondità e senso che unisce le persone alla natura vista anche come oltre.
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é un film curativo dell'anima.
Il cuore del film, che lo tiene insieme e affonda in quello degli spettatori, sta in una parola che ho paura di usare: amore, composta dalla madre e dalla donna ma in una versione che non si vede mai al cinema, con una delicatezza, profondità e senso che unisce le persone alla natura vista anche come oltre. Non ho mai vistounfilm senza nemmenoun bacio ma con una profondità inimmaginabile.
Il Garbage/ Spazzatura è tutta la società, uomini e cose.
I due spazzini, o netturbini, trasmettono il senso di un ordine non formale, ma che recupera quello che non è vera spazzatura.
Il netturbino americano rappresenta quello che resta dei valori americani di umanità e libertà arrivati alla fine della guerra e oggi parecchio degradati. La tristezza e il buio del Man italiano rappresenta la tristezza di tutti noi, circondati di consumi e con addosso i pesi dei ricatti mafiosi nelle loro varie forme, che qui incombono lungo tutto il film nella violenza fisica sempre presente. Il tradimento del nostro popolo e paese da parte delle sue strutture religiose e di ordine pubblico conniventi chiude ogni libertà e la violenza di reazione scatta solo in risposta alla violenza e alla degradazione della donna.
Credo che con la poesia al centro del film, non fine a se stessa ma che si trasmette come ben vivere e come una proposta di diventare tutti spazzini, questo possa essere la radice di altri film, se Bergamo e i suoi collaboratori riceveranno l’ispirazione artistica per farli e potranno così aiutare spero tanti a diventare spazzini senza violenza.
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marco proietti
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giovedì 5 dicembre 2024
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gioiello
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In un momento difficile del cinema italiano, THE GARBAGE MAN ci insegna che c'è speranza. Finalmente un film dove la 7 arte è valorizzata. Una regia pazzesca dove le immagini catturano lo spettatore dalla prima all' ultima scena. Un cast di altissimo livello ed una colonna sonora stupenda completano un quadro visivo suggestivo ed appagante. Un vero gioiello.
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kelly
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giovedì 5 dicembre 2024
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la rivoluzione di cui avevamo bisogno.
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"The Garbage Man" non è solo un film, ma una vera rivoluzione per il cinema italiano, una ventata d’aria fresca che ci ricorda perché amiamo questa forma d’arte. Alfonso ci regala un’opera straordinaria, capace di incantare e scuotere allo stesso tempo. È una storia di solitudine, riscatto e rapporti umani che parla con una potenza rara e trascina lo spettatore in un viaggio emozionante e profondamente umano. La regia è pura magia: ogni inquadratura sembra un quadro vivente, ogni dettaglio è studiato con una maestria che richiama i grandi maestri del passato, come Kubrick, ma senza mai risultare derivativa. È un omaggio sofisticato che si intreccia perfettamente alla visione unica e audace del regista.
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"The Garbage Man" non è solo un film, ma una vera rivoluzione per il cinema italiano, una ventata d’aria fresca che ci ricorda perché amiamo questa forma d’arte. Alfonso ci regala un’opera straordinaria, capace di incantare e scuotere allo stesso tempo. È una storia di solitudine, riscatto e rapporti umani che parla con una potenza rara e trascina lo spettatore in un viaggio emozionante e profondamente umano. La regia è pura magia: ogni inquadratura sembra un quadro vivente, ogni dettaglio è studiato con una maestria che richiama i grandi maestri del passato, come Kubrick, ma senza mai risultare derivativa. È un omaggio sofisticato che si intreccia perfettamente alla visione unica e audace del regista. Definire questo film un grido di rinascita per il nostro cinema sarebbe quasi riduttivo. "The Garbage Man" ti tiene incollato allo schermo e, quando finisce, lascia una traccia indelebile. È raro trovare una pellicola che scavi dentro, che ti faccia riflettere e che riesca a toccare corde così intime. Questo film ci è riuscito. Perderselo sarebbe come rinunciare a riscoprire il meglio del cinema italiano: emozionante, potente, indimenticabile??
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patty
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mercoledì 4 dicembre 2024
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nuovo film del regista Alfonso Bergamo, The Garbage Man, è un film noir unico nel suo genere in Italia. Non sono necessarie troppe parole per poter raccontare una storia nel cinema. La fotografia, i colori caldi e freddi, i simboli legati alle parole, le musiche, le interpretazioni raccontate attraverso gli sguardi, sono elementi che, se fatti bene, bastano a sé stessi per far passare un messaggio forte e chiaro.
Questo film, grazie a tutte queste caratteristiche e alla interpretazione magistrale di Paolo Briguglia, può considerarsi un capolavoro di genere. Il regista Alfonso Bergamo si potrebbe definire il Kubrick italiano per la particolare cura della fotografia, dei piani sequenza.
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nuovo film del regista Alfonso Bergamo, The Garbage Man, è un film noir unico nel suo genere in Italia. Non sono necessarie troppe parole per poter raccontare una storia nel cinema. La fotografia, i colori caldi e freddi, i simboli legati alle parole, le musiche, le interpretazioni raccontate attraverso gli sguardi, sono elementi che, se fatti bene, bastano a sé stessi per far passare un messaggio forte e chiaro.
Questo film, grazie a tutte queste caratteristiche e alla interpretazione magistrale di Paolo Briguglia, può considerarsi un capolavoro di genere. Il regista Alfonso Bergamo si potrebbe definire il Kubrick italiano per la particolare cura della fotografia, dei piani sequenza. Ogni cosa non è lasciata al caso ma ha un significato ben preciso. Personalmente penso che film simili non siano mai stati fatti in Italia. Un atto coraggioso che rende “The Garbage Man” un film di nicchia e fruibile tranquillamente anche nel mercato internazionale.
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Il nuovo film del regista Alfonso Bergamo, The Garbage Man, è un film noir unico nel suo genere in Italia. Non sono necessarie troppe parole per poter raccontare una storia nel cinema. La fotografia, i colori caldi e freddi, i simboli legati alle parole, le musiche, le interpretazioni raccontate attraverso gli sguardi, sono elementi che, se fatti bene, bastano a sé stessi per far passare un messaggio forte e chiaro.
Questo film, grazie a tutte queste caratteristiche e alla interpretazione magistrale di Paolo Briguglia, può considerarsi un capolavoro di genere.
Il regista Alfonso Bergamo si potrebbe definire il Kubrick italiano per la particolare cura della fotografia, dei piani sequenza, delle musiche.
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Il nuovo film del regista Alfonso Bergamo, The Garbage Man, è un film noir unico nel suo genere in Italia. Non sono necessarie troppe parole per poter raccontare una storia nel cinema. La fotografia, i colori caldi e freddi, i simboli legati alle parole, le musiche, le interpretazioni raccontate attraverso gli sguardi, sono elementi che, se fatti bene, bastano a sé stessi per far passare un messaggio forte e chiaro.
Questo film, grazie a tutte queste caratteristiche e alla interpretazione magistrale di Paolo Briguglia, può considerarsi un capolavoro di genere.
Il regista Alfonso Bergamo si potrebbe definire il Kubrick italiano per la particolare cura della fotografia, dei piani sequenza, delle musiche. Ogni cosa non è lasciata al caso ma ha un significato ben preciso. Personalmente penso che film simili non siano mai stati fatti in Italia. Un atto coraggioso che rende “The Garbage Man” un film di nicchia e fruibile tranquillamente anche nel mercato internazionale.
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Il nuovo film del regista Alfonso Bergamo, The Garbage Man, è un film noir unico nel suo genere in Italia. Non sono necessarie troppe parole per poter raccontare una storia nel cinema. La fotografia, i colori caldi e freddi, i simboli legati alle parole, le musiche, le interpretazioni raccontate attraverso gli sguardi, sono elementi che, se fatti bene, bastano a sé stessi per far passare un messaggio forte e chiaro.
Questo film, grazie a tutte queste caratteristiche e alla interpretazione magistrale di Paolo Briguglia, può considerarsi un capolavoro di genere.
Il regista Alfonso Bergamo si potrebbe definire il Kubrick italiano per la particolare cura della fotografia, dei piani sequenza, delle musiche.
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Il nuovo film del regista Alfonso Bergamo, The Garbage Man, è un film noir unico nel suo genere in Italia. Non sono necessarie troppe parole per poter raccontare una storia nel cinema. La fotografia, i colori caldi e freddi, i simboli legati alle parole, le musiche, le interpretazioni raccontate attraverso gli sguardi, sono elementi che, se fatti bene, bastano a sé stessi per far passare un messaggio forte e chiaro.
Questo film, grazie a tutte queste caratteristiche e alla interpretazione magistrale di Paolo Briguglia, può considerarsi un capolavoro di genere.
Il regista Alfonso Bergamo si potrebbe definire il Kubrick italiano per la particolare cura della fotografia, dei piani sequenza, delle musiche. Ogni cosa non è lasciata al caso ma ha un significato ben preciso. Personalmente penso che film simili non siano mai stati fatti in Italia. Un atto coraggioso che rende “The Garbage Man” un film di nicchia e fruibile tranquillamente anche nel mercato internazionale.
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matteo_bertassello
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mercoledì 4 dicembre 2024
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un noir di qualità!
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Alfonso Bergamo, con The Garbage Man, ha dimostrato di essere un regista coraggioso e audace. Un noir così curato nei dettagli, nella potenza delle immagini, nella scelta delle musiche, degli attori e della scenografia richiede sicuramente una dose di folle e ossessiva genialità. L'utilizzo di piani sequenza in cui la scenografia è in movimento con la camera, le citazioni nascoste e la performance di attori di alto livello come Paolo Briguglia e Tony Sperandeo hanno portato a un risultato eccezionale, soprattutto se si considera che questo è un film indipendente. Finalmente un noir italiano come non se ne vedevano da tempo!
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silvia
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mercoledì 4 dicembre 2024
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un viaggio tra immagini e musica.
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“THE GARBAGE MAN” è un viaggio, un’esperienza “immersiva” e intensa attraverso immagini fatte di luce e buio e attraverso il suono, la musica, altra protagonista indiscussa, che sottolinea i vari momenti del film; una musica potente e significativa che sa scuotere ed emozionare. E' un noir potente ed emozionante che cattura e affascina. Da non perdere!
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