Ci troviamo intensamente immersi nella storia di una donna non più così giovane, Claudine, (una splendida Jeanne Balibar) che dalla sua storia passata, di cui veniamo a conoscere solo qualche frammento, non riesce a permettersi una solida storia d’amore. Con un uomo, anche lui non più un ragazzo, un virile ma delicato Michaël (Thomas Serbacher), che non solo l’ama e la desidera davvero, come persona, ma sembra conoscere e comprendere le luci e le ombre dell’immaginario femminile. Quindi non solo capace di aspettare, sebbene non all’infinito, di essere accettato, ma anche di poter svolgere un ruolo di paziente timoniere di fronte alle burrasche.
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Ci troviamo intensamente immersi nella storia di una donna non più così giovane, Claudine, (una splendida Jeanne Balibar) che dalla sua storia passata, di cui veniamo a conoscere solo qualche frammento, non riesce a permettersi una solida storia d’amore. Con un uomo, anche lui non più un ragazzo, un virile ma delicato Michaël (Thomas Serbacher), che non solo l’ama e la desidera davvero, come persona, ma sembra conoscere e comprendere le luci e le ombre dell’immaginario femminile. Quindi non solo capace di aspettare, sebbene non all’infinito, di essere accettato, ma anche di poter svolgere un ruolo di paziente timoniere di fronte alle burrasche. Il tutto avvolto da una colonna sonora splendida che col solo piano è in grado di accompagnare e sottolineare la vicenda. Si tratta di un film che ci suggerisce di non arrivare troppo spesso e troppo presto, a fallaci conclusioni, e di non considerare come poco significativo se non come fuoco di paglia, gioco di seduzione, o peggio, il desiderio sessuale femminile.
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