Dogman

Finito di vedere adesso su Prime. Sintetizzo il mio gradimento dicendo che è uno dei pochissimi film ( e ne vedo diversi ) che mi ha letteralmente incollata allo schermo senza fare altro. In genere amo fare i crittografati o i cruciverba più  difficili ed ogni tanto alzo la testa, ma con questo film non mi sono persa neanche una delle espressioni facciali del protagonista. La trama, il cast, e il senso del film mi sono piaciuti e mi hanno preso cuore e mente. Da parte mia applausi per la bravura degli attori ( il protagonista superlativo ) e per il significato del film che a tratti urta le coscienze e a tratti le commuove fino allo spasimo e le 5 stelle...meritatissime!!!

Finito di vedere adesso su Prime. Sintetizzo il mio gradimento dicendo che è uno dei pochissimi film ( e ne vedo diversi ) che mi ha letteralmente incollata allo schermo senza fare altro. In genere amo fare i crittografia o i cruciverba più  difficili ed ogni tanto alzo la testa, ma con questo film non mi sono persa neanche una delle espressioni facciali del protagonista. La trama, il cast, e il senso del film mi sono piaciuti e mi hanno preso cuore e mente. Da parte mia applausi per la bravura degli attori ( il protagonista superlativo ) e per il significato del film che a tratti urta le coscienze e a tratti le commuove fino allo spasimo. Le 5 stelle meritatissime!!!

Ho voluto vedere questo film......non sapendo  a priori per mia disattenzione..il nome del regista......ma essendo molto amante dei cani .....ed essendo tratto da una storia vera, mi sono incuriosita ed ho voluto guardarlo fino alla fine....che dire...? Valeva davvero la pena..!!!!!!!!!!!!!!!!..anzi in tante frasi di dialogo incalzanti che la psichiatra pone al protagonista,( strepitoso nei primissimi piani e neile sue varie trasformazioni...nonchè nella sua triste e fragile  condizione psicofisica) mi ritrovo e ne condivido a pieno il contenuto.
Ambientato il luoghi bui ,cupi e prevalemtemente in interni...( .le scene esterne sono pochissime..... )  si rimane vorticosamente coinvolti nel racconto che il protagonista espone ( tramite l'utilizzo di flashback ) alla dottoressa. [+]

Ho voluto vedere questo film......non sapendo  a priori per mia disattenzione..il nome del regista......ma essendo molto amante dei cani .....ed essendo tratto da una storia vera, mi sono incuriosita ed ho voluto guardarlo fino alla fine....che dire...? Valeva davvero la pena..!!!!!!!!!!!!!!!!..anzi in tante frasi di dialogo incalzanti che la psichiatra pone al protagonista,( strepitoso nei primissimi piani e neile sue varie trasformazioni...nonchè nella sua triste e fragile  condizione psicofisica) mi ritrovo e ne condivido a pieno il contenuto.
Ambientato il luoghi bui ,cupi e prevalemtemente in interni...( .le scene esterne sono pochissime..... )  si rimane vorticosamente coinvolti nel racconto che il protagonista espone ( tramite l'utilizzo di flashback ) alla dottoressa.
lo spettatore fa il tifo  per Douglas sin dall'inizio: ancor piu quando il poliziotto gli tende la trappola, cercando di incastrarlo.
il messaggio di Besson? l'estrema fedeltà dei quattrozampe nei confronti del loro amico/padrone  fino alla morte.
Emblematica l'ultima inquadratura del cane Dobermann di fronte all'abitazione della co-protagonista  la psichiatra ( Evelyn, che si intravede per qualche secondo) come a voler significare che anche per lei, l'incontro con Douglas  ha lasciato nel suo cuore e nella sua mente  riflessioni e pensieri non certo banali...
Recitazione superba di tutti.....! semplicemente  da Oscar.....!!!!!1 [-]

il film ? perfettamente risolto e disperatamente si chiude a morsa emotiva attorno alle gambe del pubblico.
In modo intenso e profondo.

Film che rimane incapace di risolversi??? Suggerisco una seconda visione (così come ho fatto io). Personalmente considero scandaloso che questo film non stia nella cinquina degli Oscar, ancor di più per quella del miglior protagonista maschile

“Dogman” è un film notevole, potente, capace di trascendere il “genere” e di offrire uno sguardo non convenzionale sulla sofferenza filiale, la crudeltà paterna e il bisogno di famiglia.
Un motto di Alphonse de Lamartine ricorda sui titoli di testa: “Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane”. I cani sono tanti nel caso del piccolo Douglas Murow, angariato da un padre manesco e crudele, addirittura rinchiuso per anni in una gabbia insieme a quei poveri animali maltrattati e affamati perché nei combattimenti diventino più feroci. Invece il ragazzo, reso pure mezzo invalido alle gambe, ammansisce, riamato, le bestiole e una volta libero diventerà, da grande, l’amorevole gestore di una sorta di canile “democratico”. [+]

“Dogman” è un film notevole, potente, capace di trascendere il “genere” e di offrire uno sguardo non convenzionale sulla sofferenza filiale, la crudeltà paterna e il bisogno di famiglia.
Un motto di Alphonse de Lamartine ricorda sui titoli di testa: “Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane”. I cani sono tanti nel caso del piccolo Douglas Murow, angariato da un padre manesco e crudele, addirittura rinchiuso per anni in una gabbia insieme a quei poveri animali maltrattati e affamati perché nei combattimenti diventino più feroci. Invece il ragazzo, reso pure mezzo invalido alle gambe, ammansisce, riamato, le bestiole e una volta libero diventerà, da grande, l’amorevole gestore di una sorta di canile “democratico”. 
Ha ragione Besson quando spiega che senza Caleb Landry Jones, “Dogman” non esisterebbe. È lui a rendere così toccante e sottile il personaggio di Douglas: l’uomo che vuole redistribuire la ricchezza con l’aiuto dei suoi “fratelli” animali, vendicare i torti subiti da sé e dagli altri, provare a sentirsi vivo cantando “en travesti” in un locale queer le canzoni di Edith Piaf e Marlene Dietrich. Un parziale anagramma della scritta “In the Name of God”, letta alla rovescia, lo trasforma appunto in Dogman, un “canaro” gentile e affettuoso capace di ricreare un’affollata famiglia in un palazzo disabitato, a suo modo un fortino inespugnabile. 
L’idea di fumettone caro a Besson si sposa alla commedia canina disneyana, la sofferenza psichiatrica all’evasione pulp, il dolore per la condizione umana alla paranoia sociopatica, tra Joker e Léon.
Davvero sensazionale Caleb Landry Jones, attore che pare destinato davvero a un futuro radioso è letteralmente luminoso “en travesti” come Marilyn Monroe, Marlene Dietrich, Édith Piaf. Destabilizzante e commovente.  [-]

cinico, passionale, misterioso, alternativo, crudele, romantico.. Besson da una prova maiuscola di se. da vedere assolutamente,

Film con un finale non tanto convincente, interprete principale comunque bravissimo.

non hai capito nulla

Si lascia guardare, anche se l'ambientazione soprattutto iniziale è un pò deprimente. Lo definirei una favoletta dark ( perchè ovviamente è una favola, visto cosa fanno i cani ). Non ho capito il senso della scena finale, ma poco importa.