danilo
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sabato 15 marzo 2025
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deludente
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Mi sono accinto alla visione con grandi aspettative ma restandone deluso per una narrazione confusionaria ed approssimativa che ricorda una sorta di gioco delle probabilità. Comunque validi i protagonisti ed assai suggestiva l'ambientazione nella bella zona romana dell'Isola Tiberina.
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parsifal
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venerdì 19 gennaio 2024
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cosa sarebbe successo se...
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Alessio Maria Federici dirige una commedia sentimentale, ambientata in un ambito assai edulcorato; i protagonisti sono trentenni contemporanei, facoltosi ed affermati, che ricoprono ruoli di tutto rispetto, al contrario di molti loro coetanei, altrettanto titolati ma non così altolocati. Si parte dal mito esposto nel simposio di Platone, le metà disperse e separate , per invidia, dagli Dei, per arrivare alla contemporaneità attuale, prendendo in esame l’incontro tra quattro giovani single, attraenti e pieni di vitalità; Dario, avvocato agguerrito tanto nella professione quanto nella vita, tombeur de fammes, interpretato da G.Maggio, Giulia, Matematica razionale e sicura di sé , pronta a cogliere l’occasione , eliminando ogni sovrastruttura convenzionale e sociale ruolo interpretato egregiamente da M.
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Alessio Maria Federici dirige una commedia sentimentale, ambientata in un ambito assai edulcorato; i protagonisti sono trentenni contemporanei, facoltosi ed affermati, che ricoprono ruoli di tutto rispetto, al contrario di molti loro coetanei, altrettanto titolati ma non così altolocati. Si parte dal mito esposto nel simposio di Platone, le metà disperse e separate , per invidia, dagli Dei, per arrivare alla contemporaneità attuale, prendendo in esame l’incontro tra quattro giovani single, attraenti e pieni di vitalità; Dario, avvocato agguerrito tanto nella professione quanto nella vita, tombeur de fammes, interpretato da G.Maggio, Giulia, Matematica razionale e sicura di sé , pronta a cogliere l’occasione , eliminando ogni sovrastruttura convenzionale e sociale ruolo interpretato egregiamente da M.Gioli, Dario, consulente letterario di una famosissima casa editrice, un insolito Matteo Martari, ironico, logorroico e forse leggermente goffo e Chiara, sorridente e romantica, ovvero Ylenia Pastorelli che si affranca dal suo solito personaggio vernacolare. Il racconto si dipana su due possibilità, che non vengono mai svelate fino in fondo, proprio in virtù dell’intento iniziale , di mostrare quanto la Vita sia imprevedibile e impoderabile. Atmosfera calda, ottimi interpreti. Il tutto , pur essendo verosimile, appare piuttosto distante dalla realtà odierna, tanto per le situazioni concrete, quanto per quelle ipotizzate. Ma è pur sempre una narrazione e come tale deve essere intesa.
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mikiikim
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domenica 2 aprile 2023
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carino e leggero (ce ne fossero)
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Carino e leggero sembra un binomio scontato e facile da produrre e invece è particolarmente complicato, specialmente in italia, dove le commedie romantiche tendono ad essere commerciali, per il grandisimo pubblico e davvero trash. Senza scomodare i cinepanettoni, anche i filmetti pop con i vari cortellesi, bova, leo, favino e accorsi (specie quando prestati a questi prodotti), capotondi o leone (e non ho tirato fuori il peggio) tendono ad essere banali, noiosi, piuttosto lineari e piatti, molto molto mediocri.
Questo invece scorre proprio bene, gli interpreti bravi, la sceneggiatura non brillante ma comunque piacevole (e comunque a tratti molto godibile), l'intreccio un minimo complicato, ma e allora?
Superpromosso, ce ne fossero di film italiani leggeri così.
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Carino e leggero sembra un binomio scontato e facile da produrre e invece è particolarmente complicato, specialmente in italia, dove le commedie romantiche tendono ad essere commerciali, per il grandisimo pubblico e davvero trash. Senza scomodare i cinepanettoni, anche i filmetti pop con i vari cortellesi, bova, leo, favino e accorsi (specie quando prestati a questi prodotti), capotondi o leone (e non ho tirato fuori il peggio) tendono ad essere banali, noiosi, piuttosto lineari e piatti, molto molto mediocri.
Questo invece scorre proprio bene, gli interpreti bravi, la sceneggiatura non brillante ma comunque piacevole (e comunque a tratti molto godibile), l'intreccio un minimo complicato, ma e allora?
Superpromosso, ce ne fossero di film italiani leggeri così.
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jagofilm
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domenica 26 giugno 2022
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insufficiente
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Idea carina, non sorretta da sufficiente capacità narrativa. Purtroppo, vedendo il film, non si capisce niente. Sarebbe bastato copiare Sliding Doors, cambiando look ai personaggi delle varie versioni. O, più umilmente, utilizzare qualche escamotage di montaggio. Evidentemente il giovane Alessio, conoscendo la storia, ha sopravvalutato l'arguzia di un pubblico medio (io). Ciononostante, la critica di Achab50, perfetta nell'esposizione, è troppo severa. Due stelle si possono pur concedere! Aggiungo: l'ultima scena annulla tutta l'ambiguità e il mistero della storia, rovinandola! Alessio Alessio...
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achab50
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sabato 8 gennaio 2022
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pizza scomposta
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Un film che vorrebbe essere la versione italiana di sliding doors ed invece è la terrificante involuzione (sì, è possibile una involuzione) dei cinepanettoni.
L'idea di fondo è stuzzicante per quanto non originalissima: cosa sarebbe successo e cosa è successo mescolando nel gioco delle coppie quattro giovani che si ritrovano ad una cena su di una terrazza romana.
Se una opera autodefinitasi leggera richiede una preventiva lettura della trama per essere compresa, vuol dire che proprio non ci siamo. La sceneggiatura si rivela un puzzle di singole buone situazioni buttato a caso su di un tavolo con la richiesta allo spettatore di descrivere l'immagine che questo rappresenta.
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Un film che vorrebbe essere la versione italiana di sliding doors ed invece è la terrificante involuzione (sì, è possibile una involuzione) dei cinepanettoni.
L'idea di fondo è stuzzicante per quanto non originalissima: cosa sarebbe successo e cosa è successo mescolando nel gioco delle coppie quattro giovani che si ritrovano ad una cena su di una terrazza romana.
Se una opera autodefinitasi leggera richiede una preventiva lettura della trama per essere compresa, vuol dire che proprio non ci siamo. La sceneggiatura si rivela un puzzle di singole buone situazioni buttato a caso su di un tavolo con la richiesta allo spettatore di descrivere l'immagine che questo rappresenta.
Ho rivissuto il medesimo straniamento di quando assistetti a 2001 Odissea nello Spazio, allora i film si consegnavano al macchinista suddivisi in diverse "pizze" numerare che erano poi le bobine della pellicola, ebbene per un fantozziano errore la numerazione era stata apposta a caso e dunque assistei all'inizio allo spegnimento di Hal 9000 (giro giro tondo) salvo vedere poi l'ominide che frange le ossa, e poi un uomo che vagava nello spazio non riuscendo più a rientrare nella navicella, perso nell'immensità, salvo ritrovarmelo a tavola che parlava tranquillamente coi compagni. Non ho più voluto rivederlo nemmeno nella versione corretta.
Orribile, per tornare a questo film, la parte girata a "Lisbona" (probabilmente Gabicce Mare) dove tutti parlano inglese, come ovviamente succede a tutti i portoghesi.
Difetti di regia, incapacità di definire i flash back come tali, gente che va, gente che viene.
Peccato per gli attori che hanno dato l'anima, peccato per Ilenia Pastorelli, una volta tanto uscita dal ruolo di coatta per quanto non credibile in quello del medico.
Insomma un pasticcio indigeribile ed incomprensibile. 100 minuti di vita buttati nell'indifferenziata.
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