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strategie72
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domenica 2 novembre 2025
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la corazzata potemkin dei giorni nostri
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Evelyn, madre, imprenditrice e casalinga, americana di origini cinesi, è quotidianamente alle prese con un marito inadeguato, una foglia adolescente ribelle e un padre anziano non integrato. Ci si mette pure una verifica fiscale sulla lavanderia di famiglia, condotta da una funzionaria solerte al limite del sadismo, a mettere alla prova il già fragile equilibrio emotivo di Evelyn. Ma niente paura, la casuale scoperta del Multiverso permetterà ad Evelyn di prendere coscienza di inaspettate doti di resilienza e di un talento innato per il kung fu, e infine di risolvere il proprio quotidiano riconcilandosi con i membri disfunzionali della famiglia, in primis la figlia che nel Multiverso è nientemeno che l'incarnazione del male assoluto.
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Evelyn, madre, imprenditrice e casalinga, americana di origini cinesi, è quotidianamente alle prese con un marito inadeguato, una foglia adolescente ribelle e un padre anziano non integrato. Ci si mette pure una verifica fiscale sulla lavanderia di famiglia, condotta da una funzionaria solerte al limite del sadismo, a mettere alla prova il già fragile equilibrio emotivo di Evelyn. Ma niente paura, la casuale scoperta del Multiverso permetterà ad Evelyn di prendere coscienza di inaspettate doti di resilienza e di un talento innato per il kung fu, e infine di risolvere il proprio quotidiano riconcilandosi con i membri disfunzionali della famiglia, in primis la figlia che nel Multiverso è nientemeno che l'incarnazione del male assoluto.
Una volta c'erano i Monthy Phyton che alzavano l'asticella della provocazione costruendo Multiversi di avventure basate sulla parodia e sull'ironia, con sapiente equilibrio tra sarcasmo e leggerezza, veleggiando nel mare del demenziale senza mai sconfinare nei perigliosi mari della demenza.
In questa produzione dalla confezione sorprendente, tutti i confronti tra i personaggi, siano di natura professionale, familiare o... Interstellare, vengono spesso risolti da lunghe sequenze Wuxiapian e mirabolanti montaggi di multiversi, tanto spettacolari quanto, in fondo, vuoti.
Il tutto in due ore e venti francamente eccessivi, data l'esiguita' del messaggio che viene proposto allo spettatore, a meno che il riferimento non sia a quello all'intrattenimento alla Avengers.
Anzi, dopo la visione di EEAAO, rimane il dubbio del tipo di contenuto di cui si è fruito: siamo sicuri che sia cinema, o non un ottimo (?) intrattenimento a metà tra il videogame e il video musicale? (lascerei stare il riferimento al mondo anime, per rispetto a quest'ultimo).
Forse fra qualche anno rivedrò il film e lo rivalutero', ma oggi mi ritrovo a chiedermi come sia stato possibile premiare questo spettacolo con il massimo dei voti e, sopratutto, con ben 7 (sette!!) Oscar (maggiori). E la risposta che mi dò è che si sia trattato di un innamoramento, di una specie di indigestione da periodo Covid e/o da crepusolo Woke.
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strategie72
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domenica 2 novembre 2025
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la corazzata potemkin del nostro tempo
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Evelyn, imprenditrice, madre e casalinga, americana di origini cinesi, ? alle prese con un marito inadeguato, una figlia adolescente ribelle e un padre anziano non integrato. Ci si mette pure una complessa indagine fiscale con una funzionaria oltre i limiti del sadico. Ma niente paura, grazie al multiverso Evelyn scoprir? in se stessa resilienza e talento kung fu, quanto basta per riprendere in mano la sua vita e ricucire i rapporti con i suoi familiari. Una volta c'erano i Monthy Python che, con leggerezza inventiva ed ironia costruivano universi assurdi ed improbabili, veleggiando ai limiti del demeziale senza oltrepassare i confini che portano nella terra del demente. EEAAO spinge al massimo sull'acceleratore del multiverso e senza troppo preoccuparsi di coerenza narrativa e profondit? dei personaggi, avviluppa lo spettatore (prima incuriosito, poi via via attonito, perplesso, infine annoiato) in un vortice di confronti familiari, interpersonali e interstellari che il pi? delle volte si risolvono in interminabili sequenze nel miglior stile Wuxiapian.
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Evelyn, imprenditrice, madre e casalinga, americana di origini cinesi, ? alle prese con un marito inadeguato, una figlia adolescente ribelle e un padre anziano non integrato. Ci si mette pure una complessa indagine fiscale con una funzionaria oltre i limiti del sadico. Ma niente paura, grazie al multiverso Evelyn scoprir? in se stessa resilienza e talento kung fu, quanto basta per riprendere in mano la sua vita e ricucire i rapporti con i suoi familiari. Una volta c'erano i Monthy Python che, con leggerezza inventiva ed ironia costruivano universi assurdi ed improbabili, veleggiando ai limiti del demeziale senza oltrepassare i confini che portano nella terra del demente. EEAAO spinge al massimo sull'acceleratore del multiverso e senza troppo preoccuparsi di coerenza narrativa e profondit? dei personaggi, avviluppa lo spettatore (prima incuriosito, poi via via attonito, perplesso, infine annoiato) in un vortice di confronti familiari, interpersonali e interstellari che il pi? delle volte si risolvono in interminabili sequenze nel miglior stile Wuxiapian. Il tutto in due ore e venti minuti, che lasciano un senso di ottima confezione, videogame anni ottanta fuori tempo massimo, anime... Senz'anima. Il fatto che questo prodotto, etichettato come straordinario nuovo modello di cinema, che ma che forse con il Cinema con la C maiuscola ha poco a che fare, forse pi? con le altre forme di intrattenimento sopra citate, il fatto che abbia vinto 7 (sette!!!) premi Oscar (di quelli pesanti) fa molto riflettere. Forse mi sbaglier?, e fra qualche anno rivedendolo ne riconoscer? la grandezza. Ma oggi mi ha lasciato in testa il vago sospetto di una Oscar-ubriacatura da periodo Covid e tempi Woke.
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cinzia
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venerdì 1 marzo 2024
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um mulinare di braccia gambe fuochi d''artificio
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Prima di tutto una parola sul cinema, l’Uci Luxe Palladio, non c’eravamo mai stati e quando abbiamo sceso le scale per andare in seconda fila ai nostri posti prenotati (il resto era già occupato) siamo rimasti sbalorditi nel vedere gli spettatori quasi distesi su poltroncine reclinabili orizzontalmente tanto da diventare dei veri e propri divani tipo triclini dell’antica Roma. Il pensiero di entrambi è stato: “ma figuriamoci se ci mettiamo distesi, noi stiamo belli dritti nelle nostre poltroncine, invece….
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Prima di tutto una parola sul cinema, l’Uci Luxe Palladio, non c’eravamo mai stati e quando abbiamo sceso le scale per andare in seconda fila ai nostri posti prenotati (il resto era già occupato) siamo rimasti sbalorditi nel vedere gli spettatori quasi distesi su poltroncine reclinabili orizzontalmente tanto da diventare dei veri e propri divani tipo triclini dell’antica Roma. Il pensiero di entrambi è stato: “ma figuriamoci se ci mettiamo distesi, noi stiamo belli dritti nelle nostre poltroncine, invece….appena seduti abbiamo cercato disperatamente il bottoncino per abbassare la schiena e alzare piedi e gambe e ci siamo abbandonati al film che è un fuoco d’artificio di colori, suoni, cambi di immagine, di scene, di effetti speciali che senz’altro l’Oscar al montaggio è strameritato.
Dopo una decina di minuti quando Evelyn Wang (la protagonista interpretata da Michelle Yeoh) si è messa a mulinare braccia e gambe dappertutto come nel più trito film di arti marziali e mio marito alla mia destra si agitava entusiasta dicendo “è come Jackie Chan” che lui adora e io odio con tutte le mie forze, mi sono sentita morire pensando di aver sbagliato film. Invece… invece questo film è un universo di roba forte, una lavatrice piena di vestiti colorati che gira vorticosamente durante la centrifuga; non a caso la famiglia protagonista è proprietaria di una grande lavanderia a gettoni in un centro commerciale di periferia da qualche parte in America. Ma andiamo per ordine.
I Wang, padre, madre, nonno materno e figlia lesbica ribelle e perennemente arrabbiata, vivono sopra la suddetta lavanderia a gettoni e come tutte le famiglie moderne lottano stancamente per stare a galla tra problemi familiari (crisi di coppia, incomprensioni con i figli, genitori anziani e mezzi dementi, tasse da pagare, clienti rognosi, feste tradizionali da organizzare). La funzionaria dell’Agenzia delle Entrate che segue la loro dichiarazione dei redditi è particolarmente seccante e pedante (una straordinaria Jamie Lee Curtis con pancetta, problemi di deambulazione, occhiali da presbite, tutore al polso destro per il tunnel carpale, vestita di un orribile maglioncino attillato color senape) a ciò si aggiunga che Evelyn si sente il peso dell’impresa familiare tutto sulle sue spalle perché ritiene il marito un inetto ed essendo immigrati di prima generazione, nessuno dei due si sente a proprio agio in un mondo che non è quello loro di nascita, in una lingua che non comprendono e non parlano adeguatamente. Proprio qui, nel momento di maggior crisi, all’interno di un tristissimo e anonimo ufficio openspace dell’agenzia delle tasse, alle prese con vari scontrini e ricevute bollate come non pertinenti da una perfida Jamie Lee Curtis, Evelyn viene richiamata da un altro mondo del Metaverso e arruolata in una battaglia all’ultimo sangue per lottare contro un mostro che solo lei, l’eletta, potrebbe sconfiggere, solo lei tra tutti e tutte. Non temete non sto facendo spoiler, questi sono solo i primi dieci minuti.
Bene, qui mi fermo. Scrivo solo un ultimo commento per dimostrare che questo non è solo un film di fantascienza e avventura, dove i buoni si scontrano con i cattivi e in palio c’è la salvezza del mondo. Oh no, non è un film universale per questo motivo (everything, everywhere e mai titolo fu più azzeccato) Evelyn combatte i suoi mostri, quelli che si è creata lei nella sua vita quotidiana, per questo è lei l’eletta, perché nessun altro può farlo al suo posto. E’ un film universale perché i problemi (i mostri) di Evelyn sono quelli di tutti noi e spetta a ciascuno di noi risolverli. Lei è più fortunata perché nel suo mondo imperfetto (come il nostro) ha l’aiutino da fuori, dai mille mondi che girano attorno alla terra, dalle mille possibilità che offre il metaverso, dai mille rivoli di quello che avrebbe potuto essere e non è stato perché alla fine noi (e Evelyn) qua stiamo, ma possiamo sfruttare gli aiuti “esterni” e le centinaia di risorse del nostro io. Ad un certo punto le viene detto che lei è la persona giusta al posto giusto perché non eccelle in nessuna delle svariate attività che ha provato, e quindi è perfetta, la dilettante perfetta.
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roby82
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martedì 2 gennaio 2024
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incredulità!!!!
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Questo è stato il mio stato d'animo all'uscita dalla sala,continuavo a pensare che questo film ha vinto 11 oscar quindi lo avrebbe dovuto erigere a capolavoro nella storia dei lungometraggi,dopo aver visto tantissimi film pensavo di avermi fatto una certa cultura spaziando tra vari generi e produzioni ma mai avevo visto un film peggiore di questo è il mio giudizio è dato anche dalle aspettative che una persona si fa dopo la vagonata di premi vinti e il plauso di tutti gli esperti di questo settore, recitazione mediocre, attori approssimativi di un livello così basso da rasentare il ridicolo,confusionario in tutto e per tutto,un'altra conferma che durante la notte degli Oscar ce un qualcosa che non va nell'assegnazione delle statuette,qualcosa di
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Questo è stato il mio stato d'animo all'uscita dalla sala,continuavo a pensare che questo film ha vinto 11 oscar quindi lo avrebbe dovuto erigere a capolavoro nella storia dei lungometraggi,dopo aver visto tantissimi film pensavo di avermi fatto una certa cultura spaziando tra vari generi e produzioni ma mai avevo visto un film peggiore di questo è il mio giudizio è dato anche dalle aspettative che una persona si fa dopo la vagonata di premi vinti e il plauso di tutti gli esperti di questo settore, recitazione mediocre, attori approssimativi di un livello così basso da rasentare il ridicolo,confusionario in tutto e per tutto,un'altra conferma che durante la notte degli Oscar ce un qualcosa che non va nell'assegnazione delle statuette,qualcosa di incomprensibile un po' come questo"capolavoro"
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lp11
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martedì 14 novembre 2023
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un mignolo di gentilezza che salva un multiverso
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Leggo commenti durissimi di persone che non hanno nemmeno provato a capire il film .
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Leggo commenti durissimi di persone che non hanno nemmeno provato a capire il film . Non è un capolavoro senza difetti, ma è un gigantesco film pacifista , divertente , esagerato , una piccola perla spudoratamente moderna e solo apparentemente nonsense , ma che in fondo fa riflettere sull’importanza della gentilezza in un mondo , anzi in infiniti mondi , di opinioni individuali , contrastanti , divergenti , inconciliabili .
Sulla bellezza (della gentilezza ) che può salvare il mondo .
Attraverso una girandola di universi usati solo come specchio di un infinita metafora , come alla protagonista (che all’ inizio si rifiuta di accettare gli eventi incalzanti ) anche allo spettatore è richiesto di “aprirsi” parecchio per comprendere cosa sta succedendo ; di uscire dai consueti binari logici per capire non solo un film , ma un cinema che sta evolvendosi per poter restituire sfaccettature di ciò che è il reale (nel 2023, sul pianeta terra) che probabilmente altrimenti andrebbero perse . Così Evelyn dall’essere una fragile e umile moglie stressata dal lavoro cresce in consapevolezza fino a scoprire la Verità oltre le sue relativamente insignificanti difficoltà quotidiane ; e come Neo di Matrix infine vede oltre il velo della sua singola esistenza ( ferma anche la pallottola !). Diventa Neo e anche un po’ Gandhi, rifiutandosi nello scontro finale totalmente di combattere e offrendo invece abbracci e amore , curando le singole ferite del passato di ognuno dei suoi nemici invece di restituire lo schiaffo (“No one you can save that can’t be saved - All you need is love ”, come cantava John Lennon ) . E ci conduce lentamente e confusamente davanti a una verità talmente grande da apparire presuntuosa ; l’enorme verità di un singolo mignolo di bene che può salvare un multiverso di dolore .
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sandro signorelli
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venerdì 8 settembre 2023
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la vita è qui e adesso !
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Personalmente, dopo lo sconcerto legato ad una storia che devia su binari del tutto surrealistici ed un po’ kitsch ma che trasuda il palese divertimento da parte dei due Daniel, ho intravisto una potente metafora dei tempi attuali attraverso le immagini e la storia alla base del film:
- I molteplici mondi raccontati sono visibili, schematizzati e controllati su un apparecchio elettronico del tutto simile ad un moderno smartphone
- La categoria “nuove generazioni” è protagonista di una crescente alienazione dalla realtà in cui vive, vittima del conformismo che non accetta i nuovi modelli affettivi (personaggi coinvolti: la figlia, la sua fidanzata ed il nonno)
- Il personaggio maschile dolce e remissivo (il padre) nel mondo reale non riesce ad affermarsi, come molti uomini innamorati della propria famiglia e di indole accondiscentete, e quindi si ribella con la richiesta nascosta di separazione, ma nella storia parallela e surreale è già un uomo forte
Quindi da una lato abbiamo nuove generazioni che preferiscono rifugiarsi al caos surreale che oggi è costituito dal mondo social-web-gaming-realtà aumentata-like e non vivere una vita reale che non li comprende ed accetta ma anzi li vuole forzatamente educati ad i canoni di vita convenzionali (famiglia, lavoro, figli, invecchiamento); dall’altro abbiamo il mondo degli adulti preso dallo stress della vita quotidiana (lavanderia, guasti, tasse) che lascia navigare senza controllo i giovani nel mare della vita, per poi aprire gli occhi e cercare ad ogni costo di recuperare il rapporto affettivo con i figli, il debole (?) coniuge, la vita in generale, trovando dentro di se risorse inimmaginate ma divenute urgenti.
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Personalmente, dopo lo sconcerto legato ad una storia che devia su binari del tutto surrealistici ed un po’ kitsch ma che trasuda il palese divertimento da parte dei due Daniel, ho intravisto una potente metafora dei tempi attuali attraverso le immagini e la storia alla base del film:
- I molteplici mondi raccontati sono visibili, schematizzati e controllati su un apparecchio elettronico del tutto simile ad un moderno smartphone
- La categoria “nuove generazioni” è protagonista di una crescente alienazione dalla realtà in cui vive, vittima del conformismo che non accetta i nuovi modelli affettivi (personaggi coinvolti: la figlia, la sua fidanzata ed il nonno)
- Il personaggio maschile dolce e remissivo (il padre) nel mondo reale non riesce ad affermarsi, come molti uomini innamorati della propria famiglia e di indole accondiscentete, e quindi si ribella con la richiesta nascosta di separazione, ma nella storia parallela e surreale è già un uomo forte
Quindi da una lato abbiamo nuove generazioni che preferiscono rifugiarsi al caos surreale che oggi è costituito dal mondo social-web-gaming-realtà aumentata-like e non vivere una vita reale che non li comprende ed accetta ma anzi li vuole forzatamente educati ad i canoni di vita convenzionali (famiglia, lavoro, figli, invecchiamento); dall’altro abbiamo il mondo degli adulti preso dallo stress della vita quotidiana (lavanderia, guasti, tasse) che lascia navigare senza controllo i giovani nel mare della vita, per poi aprire gli occhi e cercare ad ogni costo di recuperare il rapporto affettivo con i figli, il debole (?) coniuge, la vita in generale, trovando dentro di se risorse inimmaginate ma divenute urgenti. Un modo di adulti vicino (i genitori) e naturalmente (l’amore) portato a comprendere meglio le problematiche delle nuove generazioni, chiamato inoltre a rompere il legame con usi e concezioni del passato (il nonno!) che non comprenderanno mai le nuove dinamiche sociali della contemporaneità
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paola de meola
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giovedì 17 agosto 2023
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ma perche?
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Sono arrivata alla fine con fatica e intorno a me la gente se ne andava! Non ho capito se le mani hot-dog, i falli usati come arma e i personaggi combattenti che aspirano a infilarsi qualcosa nel lato B dovessero essere delle idee esilaranti o solo umorismo di basso livello.
Tutto questo solo per raccontare che l'amore di una madre supera qualsiasi livello di realta' e situazione?
Un film che sembra realizzato sotto l'effetto di droghe pesanti e che servano soprattutto per poterlo affrontare.
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harroldthebarrel
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giovedì 20 luglio 2023
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non vedevo l''ora che finisse
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Film probabilmente concepito e girato sotto l'effetto di una buona quantità di acidi e una dose altrettanto notevole di presunzione. Un'accozzaglia di scene e di interminabili e martellanti sequenze ad alto tasso di effetti speciali, in fin dei conti ripetitive, il tutto sembra costruito solo per fare "ammunina". La pretesa sarebbe quella di inserire tutta questa paccottiglia in una cornice filosofica, con risultati penosi vista anche la sceneggiatura sconclusionata. Ho rischiato più volte di addormentarmi per la noia. Francamente insopportabile.
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mizar65
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lunedì 15 maggio 2023
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se questo è cinema
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Non sono riuscito a guardare tutto il film perché l'ho trovato assolutamente inguardabile, inutile, noioso ed assurdo. Un guazzabuglio di scene ingarbugliate, incomprensibili e ridicole. Ma come si fa a dare tanti oscar ad un film come questo? Per me il cinema deve suscitare emozioni, positive o negative che siano, invece questo film ha suscitato in me solo una,noia mortale. Per chi è intenzionato a vederlo consiglio una buona dose di caffè per mantenersi svegli e di leggere tutta la trama così forse riesce a capirci qualcosa!
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eletra
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giovedì 11 maggio 2023
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l’evoluzione è un grande gioco nel multi verso.
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Cominciamo col dire che è un film divertente, cosa che non guasta mai.
Ha molti livelli di lettura, molti universi in cui si sviluppano le sue rutilanti avventure e in ognuno ci sono momenti di puro intrattenimento, con tante idee sorprendenti e parecchie citazioni sparse.
Le tematiche trattate sono un numero sconsiderato, a seconda di quanto si vuole approfondire la questione. Si parte dal comune problema dell’inserimento di una famiglia di immigrati in un tessuto sociale alieno, la voglia di incarnare il sogno americano, i problemi delle radici che tornano a farsi vive attraverso la figura di un anziano padre, la stabilità di un matrimonio in tempo di crisi, le relazioni d’amore non binarie, l’accettazione del proprio corpo non perfetto e via così.
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Cominciamo col dire che è un film divertente, cosa che non guasta mai.
Ha molti livelli di lettura, molti universi in cui si sviluppano le sue rutilanti avventure e in ognuno ci sono momenti di puro intrattenimento, con tante idee sorprendenti e parecchie citazioni sparse.
Le tematiche trattate sono un numero sconsiderato, a seconda di quanto si vuole approfondire la questione. Si parte dal comune problema dell’inserimento di una famiglia di immigrati in un tessuto sociale alieno, la voglia di incarnare il sogno americano, i problemi delle radici che tornano a farsi vive attraverso la figura di un anziano padre, la stabilità di un matrimonio in tempo di crisi, le relazioni d’amore non binarie, l’accettazione del proprio corpo non perfetto e via così.
Ma questo è solo l’inizio.
Sotto la banalità di vite ordinarie spinge impellente un impulso straordinario, che vuole esplodere in tutta la sua potenza.
Un impulso ad essere molto di più di quello che la semplice apparenza sembra mostrare, come se dentro ognuno di noi ci fosse un super eroe pronto a fare faville. Da qui si scatena il famoso multi verso, con gli universi paralleli e compagnia bella.
Tutti sono tutto, ogni cosa è in ogni luogo e al tempo stesso tutto è insieme, parafrasando il titolo del film.
Esistono infiniti mondi, infinite vite possibili, infinita capacità di imparare e, in ultima analisi, di amare.
Le anime più spietate sono quelle che hanno perso la speranza, che lottano per distruggere una felicità che non possono raggiungere, anche a costo della loro stessa sopravvivenza. In particolare, la dama nera del film era la creatura più dotata, quella che brillava di così tanta luce da rimanerne accecata, come il nostrano Lucifero.
L’evoluzione dei personaggi è spettacolare: dal grigiore rassegnato derivato dai fallimenti quotidiani alla meraviglia del potere generato dalle lezioni imparate, dal piattume deprimente alla vitalità illuminata dall’amore. Gli attori cambiano sotto i nostri occhi, sono tutti bravissimi e coraggiosi, sembrano diventare davvero persone diverse, fuori dagli schemi ordinari, sia chiaro, ma non per questo meno affascinanti.
Non so se sia necessario conoscere la fisica quantistica per godere delle teorie esposte, sono temi ormai già visti in molti altri film, forse è solo una scusa per parlare della capacità che ha l’essere umano di aspirare a diventare un eroe, in fondo l’universo più sconfinato da esplorare è proprio quello che ognuno ha dentro di sé.
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