stramonio70
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domenica 5 marzo 2023
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ai livelli di una fiction pomeridiana di raiuno...
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Tentativo di risollevare il cinema di genere italiano, in questo caso con un cinefumetto, fallito miseramente su tutti i fronti. In realtà il disastro era già stato fatto dai Manetti Bros con la trasposizione l'anno scorso del primo film su Diabolik. Già in quella pellicola i difetti erano così evidenti che mi avevano lasciato senza parole. Marinelli e Mastandrea erano assolutamente fuori parte così come quasi tutto il resto del cast. Per portare sullo schermo un fumetto scritto nel 1962/63 (a quell'epoca infatti risalgono i due albi trasposti in questi due film) occorreva fare un attento lavoro di adattamento sia di sceneggiatura che di dialoghi, cosa che invece non è stata assolutamente fatta.
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Tentativo di risollevare il cinema di genere italiano, in questo caso con un cinefumetto, fallito miseramente su tutti i fronti. In realtà il disastro era già stato fatto dai Manetti Bros con la trasposizione l'anno scorso del primo film su Diabolik. Già in quella pellicola i difetti erano così evidenti che mi avevano lasciato senza parole. Marinelli e Mastandrea erano assolutamente fuori parte così come quasi tutto il resto del cast. Per portare sullo schermo un fumetto scritto nel 1962/63 (a quell'epoca infatti risalgono i due albi trasposti in questi due film) occorreva fare un attento lavoro di adattamento sia di sceneggiatura che di dialoghi, cosa che invece non è stata assolutamente fatta. I registi infatti si sono limitati solo a trasporre sullo schermo le pagine di un fumetto scritto oltre 60 anni fa, con tutte le ovvie conseguenze di una scelta così voluta quanto sbagliata. I dialoghi pertanto risultano fastidiosamente vuoti, banali e didascalici, il ritmo è lentissimo e la recitazione di TUTTI gli attori sembra quella di una fiction televisiva da quattro soldi. Giacomo Gianniotti è sicuramente più adatto a ricoprire il ruolo di Diabolik più di quanto non lo fosse Luca Marinelli nel primo film ma qui al di là del casting (l'unica aderente al personaggio è Miriam Leone, anche se sulla sua recitazione ci sarebbe da lavorare parecchio) i problemi sono ben altri e riguardano sia la sceneggiatura come già detto che la regia stessa. Il colpo di scena finale è di una prevedibilità disarmante e questo proprio perchè la regia non riesce a creare alcun diversivo valido. Assolutamente inutile poi la sottotrama riguardante Ginko e Altea, totalmente irrilevante ai fini della trama, sembra messa lì solo per aumentare il minutaggio del film, rallentandone il già soporifero ritmo. E a questo proposito c'è da dire che la palma della peggiore attrice in questo secondo film va senza dubbio a Monica Bellucci che offre una recitazione che definirla da cani è un complimento. Qualunque attrice sconosciuta con vent'anni di meno avrebbe fatto una figura migliore, e non sto scherzando! Al suo confronto Asia Argento o Valeria Marini sembrano attrici da Oscar. Concludo questa mia riflessione dicendo che leggo Diabolik da quando avevo dieci anni e conosco benissimo il fumetto e mai e poi mai mi sarei aspettato una trasposizione cinematografica così brutta, scialba e pedestre.
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lizzy
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sabato 4 marzo 2023
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fumettoso 2 - reprise
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Di male in peggio.
Che già il Marinelli non c'entrasse nulla con Diabolik lo scrissi ai tempi, ma questo muovo - come si chiama? - Gianniotti... ma chi è, cosa fa, da dove spunta?
Comunque, ancora una volta, una maschera sbagliata per il Re del Crimine.
E tanto è errato l'attore che impersona il nero furfante quanto resta azzeccata (finchè manterrà la giusta fisicità) Eva/Leone: perfetta... appunto, come ha detto qualcuno, fin che non parla.
Non parliamo del personaggio di Altea: ma che c'entra la Bellucci qui? A parte l'età (ha quasi il doppio degli anni che dovrebbe avere la duchessa), ma come la han fatta parlare?
Per com'è conciata, vestita e truccata, assieme alla parlata, sembra più una scrausa badante rumena che una vera altolocata di sangue blu.
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Di male in peggio.
Che già il Marinelli non c'entrasse nulla con Diabolik lo scrissi ai tempi, ma questo muovo - come si chiama? - Gianniotti... ma chi è, cosa fa, da dove spunta?
Comunque, ancora una volta, una maschera sbagliata per il Re del Crimine.
E tanto è errato l'attore che impersona il nero furfante quanto resta azzeccata (finchè manterrà la giusta fisicità) Eva/Leone: perfetta... appunto, come ha detto qualcuno, fin che non parla.
Non parliamo del personaggio di Altea: ma che c'entra la Bellucci qui? A parte l'età (ha quasi il doppio degli anni che dovrebbe avere la duchessa), ma come la han fatta parlare?
Per com'è conciata, vestita e truccata, assieme alla parlata, sembra più una scrausa badante rumena che una vera altolocata di sangue blu.
L'unica cosa rimasta uguale è la figura (sempre più sfigata) del Ginko dove Mastrandrea più che una vera interpretazione ne fa una risibile macchietta.
Un pollice verso poi a sceneggiatura e scene varie: ma come... un delinquente che si crea un covo segreto dentro la montagna... fa dipingere le strisce stradali nel tunnel? Mancavano semaforo e cartelli vari e poi la cavolata sarebbe stata completa.
Carina la sigla iniziale, assolutamente mutuata (alla paesana) dai classici 007, ma niente brivid in quella finale (visto che già un terzo episodio è stato girato almeno mettere qualche anteprima succulenta o inserire qualche piccolo indizio.
Ma niente...
I Manetti, così geniali in "Zora", si sono appisolati e sembrano i classici filosofi meridionali del "anzi che c'è".
Il film di per se non sarebbe malissimo, le location andrebbero anche bene e la storia, mutuata dal volume 16 del fumetto, anche decente, ma la recitazione in generale è pessima, gli attori fuori luogo (su tutti la povera Monica...che il suo dio la abbia in gloria!) e si vede che ad un certo punto il progetto ha "preso la mano" ai due fratelli.
Vedremo cosa succederà nel terzo capitolo... ma se le cose stanno così mi sa che dovremo attenderci un ulteriore virata verso il peggio.
P.S. E trovatelo un Diabolik più realistico! Che diamine. E dategli più spazio! Qua son tutti protagonisti (financo il povero Roller) tranne lui.
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maramaldo
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sabato 17 dicembre 2022
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eva, con diabolik così, non si va lontano
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Mi sto rivolgendo alla radiosa Miriam Leone per la quale ho concepito una passioncella. Non è un buon motivo per vedere il film, direte. Un momento, ragioniamo. Innanzitutto, il secondo Diabolik è meglio costruito sull'ispirazione originaria. Poi, emerge una personalità più spiccata, Ginko, meglio delineato che nel fumetto, compito ben riuscito di Valerio Mastrandrea che vi si è impegnato e quando c'è la stoffa... Perfino, una new entry, si fa per dire, Altea, la fidanzata che nessuno aveva rimpianto, gelidina e scialbetta, forse sotto sotto perfidina, da lasciare a Clerville o giù di lì, questa Vallenberg.
Ma, vogliamo insegnare il mestiere ai Manetti? Creatura di un altro pianeta hanno fatto venire.
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Mi sto rivolgendo alla radiosa Miriam Leone per la quale ho concepito una passioncella. Non è un buon motivo per vedere il film, direte. Un momento, ragioniamo. Innanzitutto, il secondo Diabolik è meglio costruito sull'ispirazione originaria. Poi, emerge una personalità più spiccata, Ginko, meglio delineato che nel fumetto, compito ben riuscito di Valerio Mastrandrea che vi si è impegnato e quando c'è la stoffa... Perfino, una new entry, si fa per dire, Altea, la fidanzata che nessuno aveva rimpianto, gelidina e scialbetta, forse sotto sotto perfidina, da lasciare a Clerville o giù di lì, questa Vallenberg.
Ma, vogliamo insegnare il mestiere ai Manetti? Creatura di un altro pianeta hanno fatto venire. Monica Bellucci, ce l'avete presente, tenera, calda, palpitante. Giocherella pure, facendo dondolare i fronzoli che pendono da quell'abito così elegante, alta classe come la pensa la borgata.
Introdotto un elemento finora inedito, la sensualità. Avete visto i baci. Compenetrazione morbida, umida, profonda. Vintage, davvero, chi si bacia più così?
Ma, allora, perchè l'episodio è piaciuto meno? Non pretenderete che cerchi una spiegazione. Segnalo, soltanto, alcune cose.
In ambedue gli spettacoli mi è parso che nello sparuto pubblico fossero di più, sole o in compagnia, le donne. Curioso, pensai, senza rifletterci tanto. Poi, mi son ricordato che il fumetto lo leggevano ( e, forse, lo leggono) volentieri anche le ragazze. Curioso anch'esso, perchè le adolescenti, più mature dei maschietti, non stravedono per bravate e ribalderie che tendono a procurare meraviglia o ammirazione infantili. Deve esserci uno stimolo, una suggestione, un fantasma, qualcos'altro in quel Calzamaglia sgusciante.
Più concretamente osserviamo il fenomeno cinematografico. Le più azzeccate e longeve invenzioni della fantasia attirano rivisitazioni anche dagli spiriti beffardi dei parodisti, degli umoristi, dei comici. Senza scomodare James Bond, mi accorsi, occupandomi di Maigret, che, oltre ad averlo fatto i "grandi", lo riprese in tv anche Mr Bean. Non dimentichiamo, coraggioso in tempi di oscurantismo, corrosivo e divertente, ci fu un Totò Diabolicus, 1962.
Necessita qualche riguardo. Intanto, incombe il terzo episodio, se non proprio un quarto tenuto conto del popolo in libro paga. Il retrivo - ce ne sono tra il pubblico che, se non aperto, è almeno pacioso - può paventare un finale del genere: Eva ed Altea se ne fanno una ragione e si mettono assieme; Ginko e Diabò, si allontanano all'orizzonte, tenendosi per mano, a leggeri passi di danza...
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[+] un diabolik moderno..
(di angelitas)
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stefano73
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lunedì 12 dicembre 2022
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buona tecnica...ma scimmiottata
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"Diabolik- Ginko all'attacco". Il secondo episodio dei registi Manetti Bros si fa apprezzare per la fedeltà di stile fumettistico e caricaturale. Tecnicamente ben costruito e girato. Nemmeno in questo caso il nuovo Diabolik (Giacomo Gianniotti) riesce a sviluppare il mito del misterioso ladro. L'interpretazione è piuttosto anonima e trascurata. I personaggi in oltre sono troppi scimmiottati e poco appassionanti. Siamo consapevoli che l'opera è ambiziosa ....ma proprio per questo avrebbe meritato un maggior impegno stilistico. Si fa apprezzare comunque per la cura tecnica e delle ambientazioni essendo un film italiano quindi a basso budget rispetto agli americani.
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"Diabolik- Ginko all'attacco". Il secondo episodio dei registi Manetti Bros si fa apprezzare per la fedeltà di stile fumettistico e caricaturale. Tecnicamente ben costruito e girato. Nemmeno in questo caso il nuovo Diabolik (Giacomo Gianniotti) riesce a sviluppare il mito del misterioso ladro. L'interpretazione è piuttosto anonima e trascurata. I personaggi in oltre sono troppi scimmiottati e poco appassionanti. Siamo consapevoli che l'opera è ambiziosa ....ma proprio per questo avrebbe meritato un maggior impegno stilistico. Si fa apprezzare comunque per la cura tecnica e delle ambientazioni essendo un film italiano quindi a basso budget rispetto agli americani. Voto:5
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nino pellino
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giovedì 8 dicembre 2022
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secondo capitolo accettabile
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Ho trovato questo secondo capitolo dell'attuale saga cinematografica dei fratelli Manetti dedicata a Diabolik sicuramente più che discreta. Sono d'accordo, a livello di impressione, con l'autore della scheda tecnica di questo sito, nel senso che "Ginko all'attacco" è una pellicola molto rigorosa nella sequenza delle scene che sembrano rispecchiare a pieno l'atmosfera originale del famoso fumetto, ma più fredda nei dialoghi e nelle vicende personali della coppia dei due protagonisti criminali e questo chiaramente rispetto a ciò che abbiamo potuto vedere nel precedente episodio. Comunque il mio giudizio complessivo è senza dubbio positivo e rispetto al critico della scheda mi sento molto più morbido nel giudicare quest'ultima fatica dei fratelli Manetti.
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Ho trovato questo secondo capitolo dell'attuale saga cinematografica dei fratelli Manetti dedicata a Diabolik sicuramente più che discreta. Sono d'accordo, a livello di impressione, con l'autore della scheda tecnica di questo sito, nel senso che "Ginko all'attacco" è una pellicola molto rigorosa nella sequenza delle scene che sembrano rispecchiare a pieno l'atmosfera originale del famoso fumetto, ma più fredda nei dialoghi e nelle vicende personali della coppia dei due protagonisti criminali e questo chiaramente rispetto a ciò che abbiamo potuto vedere nel precedente episodio. Comunque il mio giudizio complessivo è senza dubbio positivo e rispetto al critico della scheda mi sento molto più morbido nel giudicare quest'ultima fatica dei fratelli Manetti. Anche perché alla fine ho assistito a un film piacevole, pressappoco strutturato come il primo, ossia nelle sequenze conclusive assistiamo al classico colpo di scena finale con il quale lo spettatore deve necessariamente andare a ritroso nel rivedere alcune precedenti scene in cui si celano certi enigmi nascosti della trama. Devo dire che la vera parte da protagonisti la fanno Valerio Mastandrea nel ruolo dell'ispettore Ginko e Miriam Leone in quello di Eva Kant; li ho trovati grandi mattatori e forti sicuramente della loro consacrata esperienza di attori. Mi è difficile, se non impossibile, valutare il nuovo attore, Giacomo Giannotti, nella parte del famoso criminale in quanto francamente lo si vede pochissimo, anche se comunque, quando è presente, riesce ad accentrare il fascino sinistro del re del terrore. Attendo pertanto il successivo terzo capitolo della saga. Intanto questo secondo episodio lo promuovo volentieri.
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fri_dom
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lunedì 28 novembre 2022
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meglio coliandro, sorry
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Ho apprezzato i costumi, la ricostruzione delle scene, l'interpretazione di Mastandrea. Il resto? No. Nemmeno la fanfaronata della sigla/singolo di Diodato, quasi fosse la nuova puntata di 007... onestamente ho sperato fino all'ultimo che comparisse Giampaolo Morelli con un suo "bestiale!" a risollevare la verve di una sceneggiatura poverissima. Forse poteva andar bene per il fumetto, ma per un'opera cinematografica? Anche no. Il nuovo interprete di Diabolik somiglia più di Marinelli (che bravo a tirarsi fuori!) al disegno originale, ma credo sia il suo unico magro contributo. Interpretazione nulla. Dialoghi naïf e sconfortanti al limite del grottesco non aiutano, dopodiché Madame Bellucci come sempre ci mette del suo, bellissima e scarsissima, e Miss Leone sembra seguirne le orme.
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Ho apprezzato i costumi, la ricostruzione delle scene, l'interpretazione di Mastandrea. Il resto? No. Nemmeno la fanfaronata della sigla/singolo di Diodato, quasi fosse la nuova puntata di 007... onestamente ho sperato fino all'ultimo che comparisse Giampaolo Morelli con un suo "bestiale!" a risollevare la verve di una sceneggiatura poverissima. Forse poteva andar bene per il fumetto, ma per un'opera cinematografica? Anche no. Il nuovo interprete di Diabolik somiglia più di Marinelli (che bravo a tirarsi fuori!) al disegno originale, ma credo sia il suo unico magro contributo. Interpretazione nulla. Dialoghi naïf e sconfortanti al limite del grottesco non aiutano, dopodiché Madame Bellucci come sempre ci mette del suo, bellissima e scarsissima, e Miss Leone sembra seguirne le orme... A mio parere al cinema non si può fare una sceneggiatura con le didascalie di un comic, anche perché queste due forme espressive hanno un pubblico diverso. Forse qualcuno apprezzerà l'intento filologico di un copia-incolla dalle tavole al film, a me personalmente infastidisce, raffredda e annoia. E ho avuto la sensazione che la regia avesse le mani decisamente troppo legate su diverse cose, a partire dal cast. Insomma tre stelle per la confezione, zero per il film. Peccato che i fratelli Manetti non abbiano potuto spendere lo stesso budget per fare una nuova stagione di Coliandro :/
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jonnylogan
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sabato 26 novembre 2022
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il ritorno di diabolik
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Diabolik mette a segno il furto di una preziosa corona depositata nel caveau del Museo di Ghenf. Sfuggito alla cattura e per completare il furto dell’intera collezione, decide di rapire il corpo di ballo del teatro di Clerville che indossa i gioielli rimanenti, ignaro della trappola tesagli dall’Ispettore Ginko.
Giunge al secondo episodio la trilogia firmata dai fratelli Manetti dedicata all’eroe dark partorito dalla fantasia di Angela e Luciana Giussani, con una narrazione che prende spunto dal sedicesimo albo della serie a fumetti e sempre sullo sfondo di una storia d’amore che da sessant’anni coinvolge i due criminali più efferati del mondo delle strisce.
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Diabolik mette a segno il furto di una preziosa corona depositata nel caveau del Museo di Ghenf. Sfuggito alla cattura e per completare il furto dell’intera collezione, decide di rapire il corpo di ballo del teatro di Clerville che indossa i gioielli rimanenti, ignaro della trappola tesagli dall’Ispettore Ginko.
Giunge al secondo episodio la trilogia firmata dai fratelli Manetti dedicata all’eroe dark partorito dalla fantasia di Angela e Luciana Giussani, con una narrazione che prende spunto dal sedicesimo albo della serie a fumetti e sempre sullo sfondo di una storia d’amore che da sessant’anni coinvolge i due criminali più efferati del mondo delle strisce. Una narrazione che si muove maggiormente sul solco della guerra senza quartiere fra Diabolik e il suo rivale storico e sempre ambientata in un mondo contraddistinto dai medesimi stereotipi ai quali siamo abituati, dove a fare da contraltare alle incursioni del “Re del terrore” si ritrova come sempre l’Ispettore Ginko, ancora una volta impersonato da Valerio Mastandrea. Capace di rubare al criminale la scena, grazie a una recitazione ai limiti della perfezione. Vittima illustre; Monica Bellucci, nel ruolo di un’aristocratica ricca e snob con gioielli pronti per diventare refurtiva. L’attore “canadese” Giacomo Gianniotti, subentrato nel ruolo di Diabolik a Luca Marinelli, porta sul grande schermo un personaggio che, una volta riposta la maschera, risulta maggiormente espressivo rispetto al predecessore. E per finire Miriam Leone, ancora nel ruolo di Eva Kant, che aggiunge spessore recitativo, declinato in più pose, a un personaggio che con Ginko è il vero protagonista della pellicola. Completano questa seconda uscita una colonna sonora ancora una volta molto anni ‘60, e con l’aggiunta dell’inedito di Diodato “Se mi vuoi”. A tutto si aggiungono riprese adrenaliniche, colpi di scena continui, ma normali per chi è avvezzo agli albi a fumetti, riuscendo alla fine a restituire la medesima sensazione che già avevamo percepito al termine del primo film: Se ami Diabolik non puoi non apprezzare questa pellicola, ma anche chi non ama i cine-comics può apprezzarne la trama a patto di accettare di essere di fronte a un prodotto differente rispetto a quello su carta e soprattutto di fantasia.
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mother demon
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giovedì 24 novembre 2022
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buon seguito
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Nonostante la recitazione non sempre all'altezza degli attori, il film si è dimostrato piacevole, scorrevole e con una buona storia.
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giovanni
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martedì 22 novembre 2022
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hanno distrutto un buon ricordo!!!
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Siamo andati al cinema x vedere una storia che aveva riempito momenti della nostra gioventù di avventura, genialità, astuzia e imprevidibilità.
Quello che abbiamo visto al cinema è stata una delusione totale, non tanto per la storia che poteva anche passare, ma per la scarsa, scarsissima capacità di recitazione di tutti gli interpreti.
Ha rasentato il ridicolo; forse lavorando in una certa direzione, poteva passare per un film ironico, comico...purtroppo neanche quello!
E' incomprensibile perchè un produttore spenda i suoi soldi (e quelli della comunità visto che c'erano le partecipazioni di diverse regioni italiane) x un opera simile.
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lunedì 21 novembre 2022
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noiosissimo
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