fabal
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venerdì 11 aprile 2025
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deludente
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Ben lontana dai fasti di Shyamalan, la visione di Old è stata, a dir poco, deludente. Adattamento di una graphic novel non letta ma il cui soggetto celava indubbiamente del potenziale. Un piccolo gruppo di turisti su un'isola tropicale viene convinto, dal direttore del resort, a fare una gita in una spiaggia segreta. Il posto è incantevole, isolato e circondato da rocce, ma ben presto cominciano a verificarsi terrificanti fenomeni: i turisti invecchiano rapidamente e ogni tentativo di fuga termina con il coma o la morte dei personaggi.
Old parte benissimo, crea il giusto incipit per quello che potrebbe essere almeno un buon survival horror, anche se tradizionale.
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Ben lontana dai fasti di Shyamalan, la visione di Old è stata, a dir poco, deludente. Adattamento di una graphic novel non letta ma il cui soggetto celava indubbiamente del potenziale. Un piccolo gruppo di turisti su un'isola tropicale viene convinto, dal direttore del resort, a fare una gita in una spiaggia segreta. Il posto è incantevole, isolato e circondato da rocce, ma ben presto cominciano a verificarsi terrificanti fenomeni: i turisti invecchiano rapidamente e ogni tentativo di fuga termina con il coma o la morte dei personaggi.
Old parte benissimo, crea il giusto incipit per quello che potrebbe essere almeno un buon survival horror, anche se tradizionale. Tutto il fascino si sgretola, però, quando lo svolgimento mostra quel che è già ampiamente spoilerato dal titolo e dalla locandina.
A lasciare perplessi è la totale assenza di logica nel misterioso processo di invecchiamento: se il problema è, come sostiene il film, un'accelerazione del metabolismo cellulare, non si capisce come mai le ferite guariscano all'istante ma i protagonisti non abbiano bisogno di mangiare, bere o dormire in modo pressoché continuo. E la stessa cosa dovrebbe valere per il sonno o i bisogni fisiologici, per non parlare della respirazione. Invece i nostri invecchiano, e rapidamente (ogni ora sulla spiaggia equivale a circa 4 anni), ma a i processi vitali non accelerano abbastanza. A incrementare la delusione c'è un cast spaesato, in balia di una trasfigurazione fisica che ne stravolge l'espressività, così come ogni possibilità di sviluppare una qualche affezione con lo spettatore. L'assenza di punti di riferimento, tutti destinati a svanire prestissimo, poteva essere il punto di forza di Old e ne diventa, invece, il principale limite. Shyamalan non inisiste abbastanza neppure sull'angoscia di (veder) invecchiare e morire in un batter d'occhio; il tempo è troppo poco anche per queste riflessioni.
Il colpo di scena finale, tutt'altro che inedito, ricorda Cabin in the Woods. Deludente.
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maurice76
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mercoledì 19 febbraio 2025
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ridicolo a dir poco?
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È incredibile che l'autore di un capolavoro come il Sesto Senso abbia realizzato un film grottesco e ridicolo come questo. Dialoghi surreali, situazioni imbarazzanti. Sono ancora scioccato.
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domenica 13 ottobre 2024
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non guardate questo film
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Notate le 4 stelle ho deciso di vedere il film. Poi ho capito che ‘ste stelle le ha messe un bambino diventato adulto in quella spiaggia…
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(di cres-tek)
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brando fioravanti
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giovedì 19 settembre 2024
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old
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Ottimo film che con una trama horror scava a fondo sull'etica della scienza e della società attuale sempre più distaccata da valori. Visivamente incisivo e suggestivo
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no_data
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giovedì 23 novembre 2023
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ancora paranormale con shyamalan.
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Quello che ha distinto N. Shyamalan dagli altri registi d'oggi e' proprio, fino da SIGNES, il linguaggio cinematografico dalla fotografia nitida e rutilante, uno stile che si potrebbe avvicinare a quelle correnti iperrealiste che hanno attraversato in USA la cultura pittorica contemporanea. In questo OLD viene descritto un momento di "vacanza" di un gruppo di turisti in una spiaggia esotica che si riempie subito di segnali paranormali, attacchi epilettici, ferimenti e anche delitti, per trasformarsi quindi in "spiaggia dell'orrore", pur in un magnifico paesaggio. Frettoloso il finale, con un'intera organizzazione biotecnologica poi perseguita. Validi sempre, come negli altri suoi film, alcuni episodi dove il mistero attanaglia i protagonisti.
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Quello che ha distinto N. Shyamalan dagli altri registi d'oggi e' proprio, fino da SIGNES, il linguaggio cinematografico dalla fotografia nitida e rutilante, uno stile che si potrebbe avvicinare a quelle correnti iperrealiste che hanno attraversato in USA la cultura pittorica contemporanea. In questo OLD viene descritto un momento di "vacanza" di un gruppo di turisti in una spiaggia esotica che si riempie subito di segnali paranormali, attacchi epilettici, ferimenti e anche delitti, per trasformarsi quindi in "spiaggia dell'orrore", pur in un magnifico paesaggio. Frettoloso il finale, con un'intera organizzazione biotecnologica poi perseguita. Validi sempre, come negli altri suoi film, alcuni episodi dove il mistero attanaglia i protagonisti.
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marco8
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sabato 5 agosto 2023
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una cagata pazzesca. cit.
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A dir poco ridicolo. Non si salva nulla. Tempo buttato via.
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marco8
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sabato 5 agosto 2023
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una cagata pazzesca. cit.
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figliounico
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lunedì 13 marzo 2023
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un tema fuori portata
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Spoiler. E’ una metafora del cinema e della sua magica capacità di riassumere la storia della vita intera dei suoi personaggi nell’arco di tempo di due ore, attraversata da tutti i generi con cui Shyamalan si è confrontato nella sua opera di regista. E’ quindi anche un compendio cinematografico auto compiaciuto che racchiude in sé i mondi che Shyamalan ha rappresentato nel corso della sua carriera, dal fantascientifico di Signs al post apocalittico di After earth, dal thriller di Split e di Glass all’horror di The village fino al fantasy di The lady in the water. Non a caso lo stesso Shyamalan questa volta non limita la sua partecipazione ad un cameo ma interpreta l’alter ego di sé stesso nel ruolo dell’osservatore che porta i personaggi sulla spiaggia e li filma proprio come se fossero gli attori su un set.
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Spoiler. E’ una metafora del cinema e della sua magica capacità di riassumere la storia della vita intera dei suoi personaggi nell’arco di tempo di due ore, attraversata da tutti i generi con cui Shyamalan si è confrontato nella sua opera di regista. E’ quindi anche un compendio cinematografico auto compiaciuto che racchiude in sé i mondi che Shyamalan ha rappresentato nel corso della sua carriera, dal fantascientifico di Signs al post apocalittico di After earth, dal thriller di Split e di Glass all’horror di The village fino al fantasy di The lady in the water. Non a caso lo stesso Shyamalan questa volta non limita la sua partecipazione ad un cameo ma interpreta l’alter ego di sé stesso nel ruolo dell’osservatore che porta i personaggi sulla spiaggia e li filma proprio come se fossero gli attori su un set. Sono tuttavia proprio i topoi ed i meccanismi dei generi convenzionali ed usuali nella filmografia dell’autore che si affollano nella sceneggiatura a soffocare le potenzialità espressive di un film che avrebbe potuto aspirare ad essere una riflessione originale e profonda sul tempo, un concetto che da sempre ha affascinato l’animo umano ed al centro della filosofia, da Aristotele a Heidegger, della poesia, da Orazio a Borges, della scienza, da Newton a Einstein fino alla fisica quantistica. Si ha come l’impressione che Shyamalan abbia toccato senza rendersene conto un tema al di là della propria portata e lo abbia realizzato secondo gli schemi a lui più abituali con effetti che a tratti più che paradossali risultano ridicoli. L’atmosfera surreale creata da Shyamalan, che potrebbe illusoriamente far pensare a quella di un Bunuel, non è voluta ma è un effetto collaterale del soggetto, ispirato piuttosto al genere fantastico del mondo dei comics, già sperimentato in Unbreakable, ed infatti il film è tratto da un fumetto di Frederik Peeters. Il classico lieto fine hollywoodiano, peraltro, è emblematico di questo modo di fare cinema che guarda alla cassetta più che ai grandi maestri che hanno affrontato lo stesso argomento ed alla fine il risultato è una specie ibrida, un incrocio tra Jurassic park e The Truman show e si va a collocare all’estremo opposto nell’universo cinematografico rispetto a un capolavoro come 2001 Odissea nello spazio di Kubrick.
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herovr
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venerdì 19 agosto 2022
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occasione persa anzi persissima!
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Non mi dilungo sui dettagli per non spoilerare, sui buchi di trama, sulla mancanza di tensione, la noia, il chiedersi (inutilmente) il perché di certe scene e di certi dialoghi. Fra uno sbadiglio e l'altro l'ho visto tutto anche se avevo il dito su stop da metà in poi.
Poi... SORPRESA, a 10 minuti dalla fine arriviamo allo svelamento su cosa c'era dietro alla storia e così subentra la rabbia perché ti rendi conto che l'idea era interessante ma è stata a mio avviso annientata nello svolgimento. Non so se dipenda dal libro da cui è tratto che non ho letto, ma sicuramente mi è passata anche la voglia di indagare.
Peccato.
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Non mi dilungo sui dettagli per non spoilerare, sui buchi di trama, sulla mancanza di tensione, la noia, il chiedersi (inutilmente) il perché di certe scene e di certi dialoghi. Fra uno sbadiglio e l'altro l'ho visto tutto anche se avevo il dito su stop da metà in poi.
Poi... SORPRESA, a 10 minuti dalla fine arriviamo allo svelamento su cosa c'era dietro alla storia e così subentra la rabbia perché ti rendi conto che l'idea era interessante ma è stata a mio avviso annientata nello svolgimento. Non so se dipenda dal libro da cui è tratto che non ho letto, ma sicuramente mi è passata anche la voglia di indagare.
Peccato.
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lizzy
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domenica 19 giugno 2022
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shyamalan: genio o bidonista???
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Questa volta inizierò la mia recensione con un avviso ai cinefili che leggeranno: "Film assolutamente da evitare come la peste."
Detto questo passiamo al "sodo".
Io ho visto quasi tutti i film di Shyamalan, ma, onestamente, più di due o tre non riesco a sopportare.
Certo, "Il Sesto Senso" è un capolavoro assoluto e Willis col bambino sono superlativi.
Sicuramente "The Village" aveva molto da dire e forse non è stato troppo apprezzato nella sua "banale semplicità".
Assolutamente "Lady in the Water" è stato molto sottovalutato: un buona fiaba "fantasy" che dovrebbe esser presa per quel che è (una fiaba, appunto) senza cercarci troppi significati o voli pindarici particolari.
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Questa volta inizierò la mia recensione con un avviso ai cinefili che leggeranno: "Film assolutamente da evitare come la peste."
Detto questo passiamo al "sodo".
Io ho visto quasi tutti i film di Shyamalan, ma, onestamente, più di due o tre non riesco a sopportare.
Certo, "Il Sesto Senso" è un capolavoro assoluto e Willis col bambino sono superlativi.
Sicuramente "The Village" aveva molto da dire e forse non è stato troppo apprezzato nella sua "banale semplicità".
Assolutamente "Lady in the Water" è stato molto sottovalutato: un buona fiaba "fantasy" che dovrebbe esser presa per quel che è (una fiaba, appunto) senza cercarci troppi significati o voli pindarici particolari.
Forse anche "After Earth" è abbastanza godibile.
Di contro invece ho trovato proprio discutibili l'inutile "Signs", ovvero un tentativo di far cassetta con due dollari, "E venne il giorno", sulla falsariga del precedente, sempre con riferimenti pseudoscientifici "impossibili".
E con questo "Old" che Shyamalan scala velocemnte la vetta delle "cavolate cosmiche" per confezionare un film senza capo nè coda, sceneggiato male, recitato peggio, con tanti di quei nonsense che è impossibile pensare anche di salvare 5/10 minuti di lavoro.
Che al confronto "Arrapaho" degli Squallor e di Ciro Ippolito è un capolavoro assoluto.
Non parlo delle varie scenette "Impossibili" per non spoilerare nulla, ma di sicuro non c'è una parte del film che sia una che riesce a tenerti non dico col fiato sospeso, ma attento più di tanto.
Al primo tentativo di vedere il film avevo spento la TV dopo 10 minuti.
Al secondo sono arrivato nemmeno a 20.
Con la terza prova a 30 minuti stavo già strappandomi i capello.
Poi ho lasciato perdere e ho deciso di "finire" la visione a spizzichi e bocconi sul computer.
Modalità che mi ha aiutato molto con il sistema "avanti veloce" o il "rewind" quando cercavo di capire qualche spezzone.
Ma alla fine ho scoperto...che non c'era proprio nulla da scoprire.
Tanto quanto avevo perso tempo con "Signs" ed "E Venne Il Giorno" tanto, e di più, ne ho perso con "Old".
E per rispondere a qualche curiosone: no, non sono invecchiata manco di un giorno vedendo questo film.
Ma due palle, quelle si, misteriosamente mi son spuntate! E son diventate enormi.
Fatevi un favore: non vedete questo film.
Se vi volete un pochino di bene...
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