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Honest Thief è un discreto thriller che poggia interamente sulle spalle di Liam Neeson.
Il film mantiene sempre un discreto livello di tensione. I limiti più evidenti di Honest Thief si manifestano quando si avvicina alla dimensione sentimentale.
Alla fine Tom Carter non ha bisogno di molte parole. Bastano le motivazione in cui ha deciso di iniziare a fare il rapinatore mentre racconta la storia del padre.
Liam Neeson è un attore versatile, nella sua carriera ha interpretato personaggi di ogni tipo, ma l’immagine che abbiamo di lui è diventata quella del protagonista di thriller dove incarna l’uomo tutto d’un pezzo, integro moralmente, ma disposto a tutto pur di salvare la vita delle persone che ama.
Le varianti lo prevedono accusato ingiustamente, vittima di intrighi orditi da cattivissimi e quindi obbligato a lottare per dimostrare la sua innocenza e dare spazio alla verità. L’attore irlandese ha dato vita proprio al sottogenere “film con Liam Neeson” che si colloca tra il thriller e l’action e sforna titoli spesso sovrapponibili, con l’unico scopo di intrattenere e far quadrare i conti.
Ciò che continua a dare un senso al sottogenere è unicamente la maschera di Neeson, ormai icona di ruvida vulnerabilità. È nei suoi sguardi immalinconiti, nei sorrisi che sappiamo destinati a non durare, nelle rughe che gli solcano il viso, nell’incedere sicuro che però nasconde fragilità, nei silenzi delle sue serate solitarie anche quando è in compagnia che si concentra il nostro interesse. Il mondo potrà anche impazzire là fuori, ma Liam è una certezza ed è sempre pronto a offrire consolazione raccontando una storia, la stessa di sempre.
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