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martedì 24 novembre 2020
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imperdibile plastica iraniana
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Botox è un thriller familiare che esercita sullo spettatore una continua suspense in cui per una volta le donne si vendicano sulla violenza maschile. Andrebbe proiettato domani, 25 novembre, Giornata Mondiale sulla violenza delle donne, che qui, anziché finire come sempre, a pezzetti nel frigo, si ribellano. Ma è un film che sa mescolare stili diversi e quindi venato anche di ricchissima ironia, a partire dalla mancanza di scrupoli morali della sorella minore nello sbarazzarsi del corpo del fratello, prepotente seriale. "Ho vissuto per anni con una mia parente a cui mi sono tristemente e fortunatamente ispirato", racconta il regista. Un personaggio quasi surreale e incredibile, che si chiama veramente Akram, che Kaveh Mazaheri trae da esperienza personale e assume una forza e una valenza potentissima a livello cinematografico.
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Botox è un thriller familiare che esercita sullo spettatore una continua suspense in cui per una volta le donne si vendicano sulla violenza maschile. Andrebbe proiettato domani, 25 novembre, Giornata Mondiale sulla violenza delle donne, che qui, anziché finire come sempre, a pezzetti nel frigo, si ribellano. Ma è un film che sa mescolare stili diversi e quindi venato anche di ricchissima ironia, a partire dalla mancanza di scrupoli morali della sorella minore nello sbarazzarsi del corpo del fratello, prepotente seriale. "Ho vissuto per anni con una mia parente a cui mi sono tristemente e fortunatamente ispirato", racconta il regista. Un personaggio quasi surreale e incredibile, che si chiama veramente Akram, che Kaveh Mazaheri trae da esperienza personale e assume una forza e una valenza potentissima a livello cinematografico. Della serie quando la realtà supera la fantasia!
La musica è un altro elemento interessantissimo coadiuvante la stratificazione di stili, che mescola strumenti tipici iraniani come il flauto persiano assecondati da musica contemporanea elettronica, come nella scena nel deserto di sale in cui suspense e paura sono trasmesse benissimo attraverso il suono. "Mentre scrivo sceneggiature, dopo due tre mesi, quando vado a fare la revisione - racconta il regista- è li che penso alla musica da associare alle scene, e cerco di trasmettere al compositore le miei idee che vorrei per ogni scena".
Anche la fotografia è elegante, intensa e sbiadita, come i valori dei personaggi che la riempiono. Da vedere a conferma della grandezza della filmografia iraniana e giovane.
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martedì 24 novembre 2020
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botox: un imperdibile iran di platica
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Botox è un thriller familiare che esercita sullo spettatore una continua suspense in cui per una volta le donne si vendicano sulla violenza maschile. Andrebbe proiettato domani, 25 novembre, Giornata Mondiale sulla violenza delle donne, che qui, anziché finire come sempre, a pezzetti nel frigo, si ribellano.
Ma è un film che sa mescolare stili diversi e quindi venato anche di ricchissima ironia, a partire dalla mancanza di scrupoli morali della sorella minore nello sbarazzarsi del corpo del fratello, prepotente seriale.
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Botox è un thriller familiare che esercita sullo spettatore una continua suspense in cui per una volta le donne si vendicano sulla violenza maschile. Andrebbe proiettato domani, 25 novembre, Giornata Mondiale sulla violenza delle donne, che qui, anziché finire come sempre, a pezzetti nel frigo, si ribellano.
Ma è un film che sa mescolare stili diversi e quindi venato anche di ricchissima ironia, a partire dalla mancanza di scrupoli morali della sorella minore nello sbarazzarsi del corpo del fratello, prepotente seriale.
"Ho vissuto per anni con una mia parente a cui mi sono tristemente e fortunatamente ispirato", racconta il regista.
Un personaggio quasi surreale e incredibile, che si chiama veramente Akram, che Kaveh Mazaheri trae da esperienza personale e assume una forza e una valenza potentissima a livello cinematografico. Della serie quando la realtà supera la fantasia!
La musica è un altro elemento interessantissimo coadiuvante la stratificazione di stili, che mescola strumenti tipici iraniani come il flauto persiano assecondati da musica contemporanea elettronica, come nella scena nel deserto di sale in cui suspense e paura sono trasmesse benissimo attraverso il suono.
"Mentre scrivo sceneggiature, dopo due tre mesi, quando vado a fare la revisione - racconta il regista- è li che penso alla musica da associare alle scene, e cerco di trasmettere al compositore le miei idee che vorrei per ogni scena".
Anche la fotografia è elegante, intensa e sbiadita, come i valori dei personaggi che la riempiono. Da vedere, a conferma della grandezza della filmografia iraniana e giovane.
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