vepra81
|
sabato 4 luglio 2020
|
si piange
|
|
|
|
Non sono uno che piange davanti ai film, ma in questo ho versato tante lacrime. Bellissimo film sul senso della vita.
|
|
[+] lascia un commento a vepra81 »
[ - ] lascia un commento a vepra81 »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
lunedì 25 maggio 2020
|
non all’altezza del precedente
|
|
|
|
Se nel capitolo precedente tutto girava alla ricerca del senso della vita, questa volta, invece, sembra esserci una motivazione più affettiva: il ‘Capo-Cane’ ha una missione ben precisa da compiere e il fatto che ad affidargliela sia stato il padrone con cui ha più legato nelle sue numerose vite, la rende la sua prerogativa numero uno.
Benché si tratti di due parti della stessa storia, il cambio di regia si riflette fortemente nel cambio di dinamiche tra i personaggi umani e gli animali, o meglio le varie versioni di Bailey, all’interno della trama.
Lasse Hallstrom era riuscito a mettere in primo piano la psicologia dell’animale, più semplicistica rispetto a quella umana, votata solo cercare la felicità per il proprio padrone senza perdersi in ragionamenti complicati.
[+]
Se nel capitolo precedente tutto girava alla ricerca del senso della vita, questa volta, invece, sembra esserci una motivazione più affettiva: il ‘Capo-Cane’ ha una missione ben precisa da compiere e il fatto che ad affidargliela sia stato il padrone con cui ha più legato nelle sue numerose vite, la rende la sua prerogativa numero uno.
Benché si tratti di due parti della stessa storia, il cambio di regia si riflette fortemente nel cambio di dinamiche tra i personaggi umani e gli animali, o meglio le varie versioni di Bailey, all’interno della trama.
Lasse Hallstrom era riuscito a mettere in primo piano la psicologia dell’animale, più semplicistica rispetto a quella umana, votata solo cercare la felicità per il proprio padrone senza perdersi in ragionamenti complicati.
Ma, per funzionare, la controparte umana deve avere un certo spessore psicologico, che evidenzi la complessità del suo pensiero e dei suoi sentimenti, creando un contrasto con quella canina in grado di far riflettere.
Nonostante la regista riesca a coinvolgere lo spettatore mantenendo intatte le caratteristiche che lo avevano fatto innamorare di Bailey, non riesce, purtroppo, a creare lo stesso ‘affetto’ verso i personaggi umani, che appaiono privi di profondità psicologica e ridotti a una caratterizzazione piuttosto superficiale, in certi casi quasi stereotipata.
Persino CJ, co-protagonista della storia, benché riesca alla fine ad acquistare la sicurezza necessaria a correre incontro alla propria felicità, resta pressoché la stessa per tutto il film: una ragazza di buon cuore consapevole di dover badare a sé stessa, senza poter fare affidamento su altri se non sul suo migliore amico.
Qua la zampa 2 si dimostra quindi un film piacevole e coinvolgente, capace di alternare momenti divertenti a sequenze drammatiche, ma di certo non all’altezza del precedente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
|