peer gynt
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sabato 11 aprile 2020
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un sogno ambientalista non troppo riuscito
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Una ragazza figlia di uno scienziato, in una Terra ormai quasi completamente avvelenata da un'aria irrespirabile, combatte con tutte le sue forze per ricreare la vita sul nostro pianeta. Praticamente è l'unica a crederci ancora, quasi tutti gli esseri umani si sono trasferiti su Io, satellite di Giove, in vista della colonizzazione di uno dei pianeti abitabili più vicini. Cederà anche lei e si imbarcherà sull'ultima navicella in partenza per il satellite gioviano o continuerà ad aver fede nella possibilità di salvare la Terra?
Descritto così il film sembra molto interessante e promettente, ma alla fine delude. Come mai? Non per la parte figurativa,che riesce a ricreare in modo suggestivo la contrapposizione fra le città, sommerse da nuvole di gas venefici, e gli altipiani, che si elevano al di sopra dell'aria avvelenata e dove la vita riesce in qualche modo a continuare.
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Una ragazza figlia di uno scienziato, in una Terra ormai quasi completamente avvelenata da un'aria irrespirabile, combatte con tutte le sue forze per ricreare la vita sul nostro pianeta. Praticamente è l'unica a crederci ancora, quasi tutti gli esseri umani si sono trasferiti su Io, satellite di Giove, in vista della colonizzazione di uno dei pianeti abitabili più vicini. Cederà anche lei e si imbarcherà sull'ultima navicella in partenza per il satellite gioviano o continuerà ad aver fede nella possibilità di salvare la Terra?
Descritto così il film sembra molto interessante e promettente, ma alla fine delude. Come mai? Non per la parte figurativa,che riesce a ricreare in modo suggestivo la contrapposizione fra le città, sommerse da nuvole di gas venefici, e gli altipiani, che si elevano al di sopra dell'aria avvelenata e dove la vita riesce in qualche modo a continuare. Non per la musica, di un sinfonismo lirico che ben si adatta all'atmosfera narrata. E nemmeno per quella lentezza e mancanza di episodi significativi che ha annoiato molti spettatori di questo film (ma che, in certi contesti, ci può star). No, la parte più carente del film riguarda di sicuro i personaggi troppo stereotipati e una certa eccessiva banalizzazione della morale ambientalista, oltre ad una qual pretenziosità nei riferimenti culturali (Platone e l'amore, Cézanne e la bellezza: concetti affrontati in modo un po' superficiale). Peccato, perché gli autori ne potevano trarre un film decisamente migliore, giocando meglio le proprie carte soprattutto scrivendo meglio quel personaggio che sogna di poter ridare alla Terra, che abbiamo rovinato, il suo originario aspetto meraviglioso.
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ceci
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martedì 17 settembre 2019
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pervicace speranza
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In un futuro distopico, il nostro pianeta è diventato inabitabile a causa dell'inquinamento globale che ha spazzato via tutte le specie viventi e costretto l'umanità, responsabile del disastro, a trasferirsi su Io, satellite di Giove: da qui, secondo il programma Exodus, dovranno partire altre navicelle dirette verso altri pianeti bio-compatibili da colonizzare. Tuttavia sulla Terra c'è ancora qualcuno che non accetta quasto destino: Sam Walden, figlia di un noto scienziato, prosegue il lavoro di ricerca del defunto padre in una base ad alta quota, dove è ancora possibile resiprare aria pulita. l'altopiano è circondato da una sconfinata coltre grigiastra che minaccia di salire in alto ed espandersi verso l'ultima sacca di ambiente vivibile.
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In un futuro distopico, il nostro pianeta è diventato inabitabile a causa dell'inquinamento globale che ha spazzato via tutte le specie viventi e costretto l'umanità, responsabile del disastro, a trasferirsi su Io, satellite di Giove: da qui, secondo il programma Exodus, dovranno partire altre navicelle dirette verso altri pianeti bio-compatibili da colonizzare. Tuttavia sulla Terra c'è ancora qualcuno che non accetta quasto destino: Sam Walden, figlia di un noto scienziato, prosegue il lavoro di ricerca del defunto padre in una base ad alta quota, dove è ancora possibile resiprare aria pulita. l'altopiano è circondato da una sconfinata coltre grigiastra che minaccia di salire in alto ed espandersi verso l'ultima sacca di ambiente vivibile. Questo però non scoraggia la giovane biologa che periodicamente si avventura verso il basso ed esplora i resti di una città abbandonata in cerca di pezzi di ricambio ed eventuali forme di vita mutanti. Sam riceve messaggi di Elon, il suo ragazzo che si trova su Io e la prega di raggiungerlo al più presto, visto che a breve partiranno missioni verso nuovi mondi. La ragazza però non sembra intenzionata a interrompere le sue ricerche e i suoi esperimenti, ad abbandonare il suo laboratorio. Il periodo di solitudine estrema viene interrotto dall'arrivo di Micah, a bordo di un aerostato, che vorrebbe incontrare il dottor Walden, e non si aspettava di trovare soltanto sua figlia orfana. La delusione si trasformerà presto in interesse reciproco. Micah vuole a tutti costi raggiungere la base di lancio per prendere l'ultimo Shuttle di Exodus ma prima è necessario procurarsi una scorta di elio sufficiente ad alimentare il pallone. L'uno ha fretta e pensa razionalmente, mentre l'altra temporeggia e continua a sognare un futuro diverso...
Io è un film che nella sua sobrietà (pochi personaggi, ritmo lento) trasmette un messaggio di forte impatto: lo scenario cupo e desolante della città fantasma, la nebbia tossica, il grigiore, i resti di una civiltà, le opere d'arte: questa dicotomia tra bellezza e sporcizia suscita un interrogativo lancinante: come è possibile che una civiltà così evoluta e creativa abbia rovinato completamente la sua stessa casa, si sia auto-condannata all'esilio? Davvero non ci sono alternative alla fuga verso lo spazio? Domande a cui forse un giorno saremo chiamati a rispondere.
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