Il meglio deve ancora venire |
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Un film di Alexandre de La Patellière, Matthieu Delaporte.
Con Fabrice Luchini, Patrick Bruel, Zineb Triki, Pascale Arbillot.
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Titolo originale Le Meilleur Reste À Venir.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Francia 2019.
- Lucky Red
uscita giovedì 17 settembre 2020.
MYMONETRO
Il meglio deve ancora venire
valutazione media:
3,12
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una amicizia che viene da lontanodi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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lunedì 28 settembre 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
César (Patrick Bruel) è un parigino che vive giorno per giorno sommerso dai debiti ed è sotto sfratto. Si reca per farsi ospitare dal suo amico Arthur (Fabrice Luchini), ricercatore di microbiologia, con il quale ha frequentato una scuola in un collegio; questi è divorziato ed ha una figlia, ma spera sempre che sua moglie torni da lui. César si fa accompagnare da Arthur per una visita medica, una lastra ai polmoni, per utilizzare la tessera sanitaria e la copertura assicurativa per malattia del suo amico. E’ chiaro che per consegnare il risultato verrà chiamato Arthur: gli comunicano che César ha un tumore ai polmoni. Arthur non ha coraggio di dire subito al suo amico del destino che lo aspetta e il suo discorso è così ingarbugliato che César equivoca e pensa che il malato terminale sia Arthur. César non accetta il consiglio di riaprire un rapporto con il padre e pensa che è giusto costringere l’amico a scrivere una lista di desideri da soddisfare prima dell’inevitabile; scriverà una lista anche lui ed faranno in modo di compiere assieme le scelte a turno … Il film è una commedia francese “leggera” pure se il tema della morte è piuttosto pesante e difficile da trattare. I due autori, de La Patelliere e Delaporte, riescono abbastanza nell’intento di compiere il percorso. I due attori sono bravi e comunicano con bravura i loro sentimenti sulla loro amicizia, pur nella assoluta diversità di caratteri, fondata sulle comuni birichinate infantili compiute all’epoca del collegio lontanissima nel tempo. La storia è indovinata, ma la situazione creata, nella quale l’amicizia è celebrata come un possibile surrogato di un legame profondo che dura un’intera vita, non sopporta il “cambio di passo” nel drammatico e si sfilaccia un po’. Sembra quasi che gli autori dicano abbiamo scherzato un po’ e continuiamo lo scherzo, perché è meglio così. Il dialogo funziona e le situazioni comiche ci sono, ma c’è la rinuncia a voler attingere a qualcosa di più alto. La valutazione è che ci si trova di fronte ad un discreto film, ma non proprio eccezionale.
Valutazione *** FabioFeli
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