nino pellino
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sabato 2 marzo 2019
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ottima pellicola del regista simone godano
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Questo film diretto dal regista Simone Godano tratta il delicato tema dell'omosessualità con grande senso di maturità e sensibilità. Carlo e Tony sono due uomini di mezza età, nonché padri di famiglia, che a seguito di un loro incontro avvenuto in ospedale, scoprono di essere fatti l'uno per l'altro. L'intesa tra loro è talmente forte che decidono di sposarsi. Ma il loro problema è quello di dichiarare il loro amore alle loro rispettive famiglie e dunque il timore di non essere capiti e di non vedere accettata la loro unione. Il film inoltre descrive con particolareggiata capacità narrativa soprattutto i contrastanti rapporti affettivi dei due protagonisti con alcuni componenti delle loro famiglie.
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Questo film diretto dal regista Simone Godano tratta il delicato tema dell'omosessualità con grande senso di maturità e sensibilità. Carlo e Tony sono due uomini di mezza età, nonché padri di famiglia, che a seguito di un loro incontro avvenuto in ospedale, scoprono di essere fatti l'uno per l'altro. L'intesa tra loro è talmente forte che decidono di sposarsi. Ma il loro problema è quello di dichiarare il loro amore alle loro rispettive famiglie e dunque il timore di non essere capiti e di non vedere accettata la loro unione. Il film inoltre descrive con particolareggiata capacità narrativa soprattutto i contrastanti rapporti affettivi dei due protagonisti con alcuni componenti delle loro famiglie. In particolare la narrazione ad un certo punto ci guida intorno al difficile rapporto tra il sessantenne Tony con la propria figlia, il cui ruolo è perfettamente interpretato dalla bravissima e convincente attrice Jasmine Trinca. Una figlia che pertanto si è sempre sentita poco amata dal padre quando era una bambina e che ha sempre provato gelosia quando costui ha mostrato affetto nei riguardi di altri parenti o, peggio, come nella situazione attuale, verso un estraneo di cui si è innamorato. Ma poi,e non sto qui a svelarlo, la ragazza capirà successivamente il motivo di così tanto innamoramento del padre nei confronti di Carlo. Una pellicola che pertanto dietro una sorniona facciata comica, in realtà si rileva molto profonda e riflessiva. Già in passato abbiamo avuto film italiani che hanno narrato il tema dell'omosessualità con diverse argomentazioni in grado di farci riflettere e senza dubbio quest'opera di Godano si mostra interessante e quindi all'altezza del tema trattato.
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vitto
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venerdì 15 marzo 2019
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la commedia italiana all'americana.. o alla francese
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Visto ieri il film. Come dice Bentivoglio alla figlia, una Jasmine Trinca in stato di grazia, ironica bella e coinvolgente. vero traino emotivo del film (le mancava solo la commedia per dimostrare di essere fuori categoria per il nostro cinema) "lasciati sorprendere dalla vita che è bello". E io mi sono lasciato sorprendere da questo film. Film che riesce con delicatezza, garbo e sincerità a raccontare molte storie. Quella romantica e moderna tra due uomini vicini alla sessantina, quella di una figlia che, ferita dal padre, trova un nuovo padre nella persona più distante possibile da lei (il calore umano di Gassman in questo film è quasi spiazzante), quella di un figlio che scopre suo padre innamorato di un altro uomo (come non capire il ragazzo che sviene nel bagno).
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Visto ieri il film. Come dice Bentivoglio alla figlia, una Jasmine Trinca in stato di grazia, ironica bella e coinvolgente. vero traino emotivo del film (le mancava solo la commedia per dimostrare di essere fuori categoria per il nostro cinema) "lasciati sorprendere dalla vita che è bello". E io mi sono lasciato sorprendere da questo film. Film che riesce con delicatezza, garbo e sincerità a raccontare molte storie. Quella romantica e moderna tra due uomini vicini alla sessantina, quella di una figlia che, ferita dal padre, trova un nuovo padre nella persona più distante possibile da lei (il calore umano di Gassman in questo film è quasi spiazzante), quella di un figlio che scopre suo padre innamorato di un altro uomo (come non capire il ragazzo che sviene nel bagno). Esci dalla sala con occhi lucidi di cui non ti vergogni, non di dolore ma di 'sentimento'. Ognuno troverà qualcosa della propria vita in questo film. Cast tutto in stato di grazia, merito degli attori ma anche della sceneggiatura e del regista, regista che ha una sensibilità diversa da quella che siamo abituati a vedere dalle nostre parti, sensibilità umana ma anche visiva. Sembra un film francese (senza però auto elogiarsi) ma anche una commedia americana nell'accezione positiva del termine. Il cinema italiano è vivo per fortuna.
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aa
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venerdì 5 aprile 2019
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trinca... e chi se l'aspettava
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Dopo Domani è un altro giorno ho visto Croce e delizia. Decisamente meglio. Per un motivo preciso, il film ha tutt'altro respiro. Messa in scena originale, tema trattato con originalità (si dire che una coppia gay è una coppia 'normale' è ad oggi una visione originale della tematica) e un cast strepitoso. Mi piace vedere ribaltati gli attori: Bentivoglio un simpatico sentimentale truffaldino, Gassmann un umile pescivendolo che strappa le lacrime (ha un magone dentro che arriva dritto allo spettatore), bene ruoli secondari (su tutti la ragazza coattella e la Galiena) e la Trinca sgangherata, ribaltata, oserei dire cappottata rispetto all'immagine snob e moscetta che avevamo di lei. L'ho in una parola amata.
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Dopo Domani è un altro giorno ho visto Croce e delizia. Decisamente meglio. Per un motivo preciso, il film ha tutt'altro respiro. Messa in scena originale, tema trattato con originalità (si dire che una coppia gay è una coppia 'normale' è ad oggi una visione originale della tematica) e un cast strepitoso. Mi piace vedere ribaltati gli attori: Bentivoglio un simpatico sentimentale truffaldino, Gassmann un umile pescivendolo che strappa le lacrime (ha un magone dentro che arriva dritto allo spettatore), bene ruoli secondari (su tutti la ragazza coattella e la Galiena) e la Trinca sgangherata, ribaltata, oserei dire cappottata rispetto all'immagine snob e moscetta che avevamo di lei. L'ho in una parola amata. E parla uno che non l'aveva mai amata (adorata in Fortunata ma il film mi aveva lasciato dubbi). Sceneggiatura buona (l'idea di tenere in secondo piano la storia d'amore tra Bentivolgio e Gassmannn è ottima, qualcuno parlerà di superficialità per me è originale) ma manca un pò di vissuto, ha ottimi dialoghi ma manca un pò di complessità. Bene la regia, senza fronzoli e con idea precisa, si differenzia molto dalle solite commedia.
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felicity
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mercoledì 27 novembre 2019
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ha quasi il look di una commedia francese
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Ha quasi il look di una commedia francese. E forse Bentivoglio guarda ai modelli di Tognazzi e Serrault di Il vizietto. Però è anche interessante, oltre vent’anni dopo, un confronto tra Croce e delizia e Ferie d’agosto (1996) di Paolo Virzì. Perché lo scontro tra classi sociali diverse – una famiglia acculturata, un po’ radical chic e l’altra vociante che cerca il wi-fi e la tv – sembra arrivare proprio da lì.
Lo sguardo del regista, mai banale, ha la finezza di centrare un piccolo ma determinante dettaglio: l’isteria di Sandro, figlio di Carlo, quando lo viene a sapere e invece l’atteggiamento del figlio più piccolo, che guarda al matrimonio del padre come a qualcosa di normale.
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Ha quasi il look di una commedia francese. E forse Bentivoglio guarda ai modelli di Tognazzi e Serrault di Il vizietto. Però è anche interessante, oltre vent’anni dopo, un confronto tra Croce e delizia e Ferie d’agosto (1996) di Paolo Virzì. Perché lo scontro tra classi sociali diverse – una famiglia acculturata, un po’ radical chic e l’altra vociante che cerca il wi-fi e la tv – sembra arrivare proprio da lì.
Lo sguardo del regista, mai banale, ha la finezza di centrare un piccolo ma determinante dettaglio: l’isteria di Sandro, figlio di Carlo, quando lo viene a sapere e invece l’atteggiamento del figlio più piccolo, che guarda al matrimonio del padre come a qualcosa di normale.
Di fatto manca completamente un discorso e soprattutto una riflessione sull’accettazione di questa coppia gay tardiva e tutto si riduce a una serie di scaramucce viste e riviste tra due famiglie di condizioni sociali differenti sulla costa del litorale romano. Poco chiara poi la scelta di evitare un’eventuale visione più ampia della questione. La società è lasciata ai margini.
È un esperimento riuscito a metà che non possiede certo coraggio e ambizione, ma che ha almeno l’intraprendenza di provare a rinnovare i canoni di un genere troppo spesso pensato e realizzato in modo meccanico, anonimo.
A provare a districarsi da quelle “crisi di idee” che vediamo palesarsi troppo spesso all’interno delle nostre commedie.
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