ruger357mgm
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domenica 21 aprile 2019
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un apostrofo luminoso....
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tra le parole "t'amo", non necessariamente dirette a Roxanne, ma più in generale al teatro, alla Ville lumiere che fu la Parigi fin de siecle, alla vita bohemienne, è sicuramente questo film ben diretto, ben fotografato, forse anche ben recitato, colpevole lo spettatore che non ha visto la versione in lingua originale. Metateatro, prima ancora che teatro,ci fa percepire la polvere del palcoscenico, prima dell'avvento del cinema dei Lumière e delle meraviglie di Meliès (citato in chiusura), canto del cigno di uno scrivere in versi, in apparenza inadeguato, regnando le pochades di Feydeau, sberleffi più che giustificati alla troisieme repubblique ed ai suoi corrotti reggitori, ci mostra Edmond Rostand, una figurina esile, tanto simile al celeberrimo dagherrotipo di Marcel Proust, che si arrabatta per metter su, in tre settimane, la pièce che salverà l'istrione Coquelin.
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tra le parole "t'amo", non necessariamente dirette a Roxanne, ma più in generale al teatro, alla Ville lumiere che fu la Parigi fin de siecle, alla vita bohemienne, è sicuramente questo film ben diretto, ben fotografato, forse anche ben recitato, colpevole lo spettatore che non ha visto la versione in lingua originale. Metateatro, prima ancora che teatro,ci fa percepire la polvere del palcoscenico, prima dell'avvento del cinema dei Lumière e delle meraviglie di Meliès (citato in chiusura), canto del cigno di uno scrivere in versi, in apparenza inadeguato, regnando le pochades di Feydeau, sberleffi più che giustificati alla troisieme repubblique ed ai suoi corrotti reggitori, ci mostra Edmond Rostand, una figurina esile, tanto simile al celeberrimo dagherrotipo di Marcel Proust, che si arrabatta per metter su, in tre settimane, la pièce che salverà l'istrione Coquelin. Per far fronte alla bisogna si industriano il belloccio Leonidas, la romantica Jeanne , musa segreta del poeta, nientemeno che la Divina Sarah Bernahrdt, due improvvistati produttori corsi, che il doppiaggio fa parlare in un napolecatanese, con molteplici interessi nel mondo dell'intrattenimento, specie maschile....e tutta una ben assortita pletora di comprimari. Prodotto ammantato di grandeur francese, ma dalla confezione gradevole, ci fa trascorrere due ore spensierate, tra le consumate rime, reseci più familiari da altre pellicole ( penso alla Roxanne di Steve Martin, al Cyrano di Depardieu, troppo serioso e strombazzante) e dalla canzone del nostro Guccini. La vicenda della commedia è nota, immenso il personaggio, farlocchi come sempre i bellocci. Film delle feste, avercene in italia.....
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gbavila
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venerdì 9 ottobre 2020
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giochi d''acqua?
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Sconfortato per il fallimento del suo ultimo lavoro teatrale, Rostand capita in una "Sala di proiezione delle vedute animate" ai primordi del cinema: questa gli fa presagire la naturale evoluzione del teatro.
Da questo omaggio del cinema al teatro iniziano i giochi d'acqua che accompagnano tutta la vicenda di Cyrano e Rostand che si rincorrono in infiniti cerchi di onde in fuga senza incontrarsi mai, più per scelta che per impossibilità. Il mare in cui vagano è la poesia e l'amore platonico che stimola l'ispirazione mescolando improvvisazione fantastica e raltà.
Nell'acqua avvengono i riflessi, ovvero le riflessioni filosofiche del buon Onorè in veste di "deus ex machina" che dà l'incipit all'opera e alla chiusura del film con un reverente inchino al teatro visto dalle spalle degli attori e dell'autore.
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Sconfortato per il fallimento del suo ultimo lavoro teatrale, Rostand capita in una "Sala di proiezione delle vedute animate" ai primordi del cinema: questa gli fa presagire la naturale evoluzione del teatro.
Da questo omaggio del cinema al teatro iniziano i giochi d'acqua che accompagnano tutta la vicenda di Cyrano e Rostand che si rincorrono in infiniti cerchi di onde in fuga senza incontrarsi mai, più per scelta che per impossibilità. Il mare in cui vagano è la poesia e l'amore platonico che stimola l'ispirazione mescolando improvvisazione fantastica e raltà.
Nell'acqua avvengono i riflessi, ovvero le riflessioni filosofiche del buon Onorè in veste di "deus ex machina" che dà l'incipit all'opera e alla chiusura del film con un reverente inchino al teatro visto dalle spalle degli attori e dell'autore.
La poesia, la filosofia, l'amicizia, l'amore, giocano con bella armonia mostrando il sottile filo che li unisce con un ruolo essenziale di ciascuno, perfino di due bei personaggi molto teatrali, i due "papponi!": fra il bene e il male sono il fuoco, l'energia indispensabile al movimento della macchina, e sapientemente individuano nel sesso l'ingrediente necessario per il funzionamento. Non bastano i personaggi, la storia, il teatro, i soldi, serve sempre la costante di ogni cosa, il sesso, e il loro bordello ben si presta ad alimentare questa macchina, quasi angeli risolutori e pacificatori.
L'universo del teatro è completo e Cyrano, quasi un redivivo don Chisciotte, lascia il mondo con la sua lunga scia di poesia, coraggio e amore, e noi, per una volta, alle loro spalle, raccogliamo lo stesso applauso. Bellissime la regia, i costumi, la scenografia e la musica.
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francesco2
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domenica 3 luglio 2022
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complessivamente, un bel film
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Come si dice in questi casi, non parliamo di ujn capolavoro, odi un grande film. Tuttavia, nonostante un racconto -parzialmente- ingenuo ed un bozzettismo talora quasi innegabile, metto tre stelle. Trovo che il lavoro di dimostri una mano sensibile ed abbastanza sicura, che la sua sia una ri-creazione degli sforzi compiuti nel dar vita ad un opera teatrale -molto diversi, credo, da quelli per un film-, in cui reale e finzione si fondono armoniosamente.
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eugen
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sabato 23 settembre 2023
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notevole esempio di "cinema teatrale"
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Scritto e diretto da ALexis Michalik, "Cyrano mon amour"(2018), ripercorre, certo in forma romanzata, la vicenda umana e professionale di Edomond Rostand, che dopo una serie di insuccessi, scrive, tra tentennamenti, timidezze, ritrosia, "Cyrano de Bergerac", ispirato alla vicenda dello spadaccino ma anche astronomo e poeta del 1600, innamorato di"Roxane", ma costretto dal suo naso infelice("Proboscide")a prestare la sua voce come suggeritore al cugnio. Da un'opera destinata, per molti e anche per il suo autore, al fallimento, invece scaturisce un successo di pubblico straordinario, destinato a durare nei secoli(l'opera debutta nel 1897, dunque in un'epoca anche storicamente cruciale, non solo per Parigi e la Francia).
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Scritto e diretto da ALexis Michalik, "Cyrano mon amour"(2018), ripercorre, certo in forma romanzata, la vicenda umana e professionale di Edomond Rostand, che dopo una serie di insuccessi, scrive, tra tentennamenti, timidezze, ritrosia, "Cyrano de Bergerac", ispirato alla vicenda dello spadaccino ma anche astronomo e poeta del 1600, innamorato di"Roxane", ma costretto dal suo naso infelice("Proboscide")a prestare la sua voce come suggeritore al cugnio. Da un'opera destinata, per molti e anche per il suo autore, al fallimento, invece scaturisce un successo di pubblico straordinario, destinato a durare nei secoli(l'opera debutta nel 1897, dunque in un'epoca anche storicamente cruciale, non solo per Parigi e la Francia). Ottima ricosturizone di quanto e ¿in scena, di quanto avviene in scena, anche a livello d i manovalza e di quanto avviene preparando uno spettacolo teatrlae, e0un esmepio eccelso di quel cinena teatrlae che non maschera(come voleva Andre'Bazin)la propria origine teatrlae, ma anzi la esibisce fieramente e opportunamente , a livello senico e complessivo. Bravisismi gli interpreti principali e gli altri, compresi i comprimari meno noti, a iniziare dal protagonista Thomas Solive'res. Eugen
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