enzo70
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giovedì 25 marzo 2021
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quando piccole storie raccontano la grande storia
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La filmografia sulla follia nazista è oramai praticamente sterminata. E, per fortuna, il livello è mediamente alto. Questo film, tratto da una storia, l’ennesima, drammatica storia vera, si colloca sicuramente nella fascia superiore per qualità di narrazione e per la delicatezza con cui l’ottimo Duguay tratta la storia: quella di due ragazzini parigini che improvvisamente scoprono di essere colpevoli di essere ebrei. Il padre, un barbiere della capitale francese, comprende subito il rischio che corre la sua famiglia e invia i figli a Nizza in attesa di raggiungerli. E così in una Francia divisa viene raccontata la storia di Joseph e Maurice Joffo che grazie alla determinazione e all’amore vero di due fratelli sono riusciti a sopravvivere all’occupazione nazista.
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La filmografia sulla follia nazista è oramai praticamente sterminata. E, per fortuna, il livello è mediamente alto. Questo film, tratto da una storia, l’ennesima, drammatica storia vera, si colloca sicuramente nella fascia superiore per qualità di narrazione e per la delicatezza con cui l’ottimo Duguay tratta la storia: quella di due ragazzini parigini che improvvisamente scoprono di essere colpevoli di essere ebrei. Il padre, un barbiere della capitale francese, comprende subito il rischio che corre la sua famiglia e invia i figli a Nizza in attesa di raggiungerli. E così in una Francia divisa viene raccontata la storia di Joseph e Maurice Joffo che grazie alla determinazione e all’amore vero di due fratelli sono riusciti a sopravvivere all’occupazione nazista. Film davvero consigliato per non perdere la memoria, perché le piccole storie fanno la storia.
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lbavassano
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venerdì 8 marzo 2019
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onesto e ben realizzato
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Non credo resterà nella storia del cinema come "Arrivederci ragazzi", ma merita di essere visto. Perché è un film onesto e ben realizzato. Perché anche queste opere aiutano a non dimenticare. Perché la nostra vita non è fatta solo di capolavori.
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vepra81
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sabato 9 febbraio 2019
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la biglia
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Non si può e non si deve commentare negativamente questo film. Pensavo di vedere la versione francese della "vita è bella", ma mi sbagliavo. Il film tratta lo stesso argomento ma in modo differente. Attori eccezionali nelle loro interpretazioni. Unica pecca sta nella scelta di avere usato alcune volte la ripresa con i droni. Visto il periodo raccontato io avrei utilizzato movimenti di macchina tipici dello scorso secolo. Film da vedere e di grande rispetto.
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noureddine el harti
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venerdì 28 dicembre 2018
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tra ogni due tempi di tregua
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non so quanto possa essere casuale ma l'ingresso mi sembra ispirato da una poesia classica araba che racconta di tre ragazzi che rispondano alla domanda della guardia di al hajjaj in roda notturna: chi siete per trasgredire l'ordine dell'emiro dei fedeli? quando uno di loro rispose "io sono il figlio di colui che s'inchinano le nuche di ogni nobiltà davanti a lui, le arrivano (le nuche) costrette e sottomesse ed egli prende dal loro denaro e dal loro sangue" al hajjaj, la mattina, scopre ch'è figlio di un barbiere e lo premia… questo è quel che racconta la storia insensata nella poesia però, il film lascia sfuggire, proprio all’inizio, un primo piano con la nuca inchinata del tedesco ed il rasoio nella mano dell'ebreo.
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non so quanto possa essere casuale ma l'ingresso mi sembra ispirato da una poesia classica araba che racconta di tre ragazzi che rispondano alla domanda della guardia di al hajjaj in roda notturna: chi siete per trasgredire l'ordine dell'emiro dei fedeli? quando uno di loro rispose "io sono il figlio di colui che s'inchinano le nuche di ogni nobiltà davanti a lui, le arrivano (le nuche) costrette e sottomesse ed egli prende dal loro denaro e dal loro sangue" al hajjaj, la mattina, scopre ch'è figlio di un barbiere e lo premia… questo è quel che racconta la storia insensata nella poesia però, il film lascia sfuggire, proprio all’inizio, un primo piano con la nuca inchinata del tedesco ed il rasoio nella mano dell'ebreo. di seguito, in tutto il percorso dell’opera si punta su l'ultimogenito di una famiglia ebraica come se si trattasse della sorte di un amabile bambino come qualsiasi altro bambino solo che in chiusura, nella scena del linciaggio della famiglia antisemita, ecco il bambino che passa dall'ultimogenito di una famiglia ebrea perseguitata all'ultimo degli ebrei con il potere di decidere della vita o della morte in tempo di tregua.
noureddine el harti
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trikky
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martedì 23 gennaio 2018
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la piccola biglia per la vita
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la memoria sempre per non dimenticare MAI. A differenza di molti altri film sul tema questo è un film visto dalla parte dei bambini, come già era successo con il bambino col pigiama a righe; qui gli attori piccoli bimbi sono i piu grandi, riescono a trasmetterti incredulità, forza, allegria e tristezza allo stesso tempo solo come i ragazzini riescono a fare. Bella fotografia e ambientazione scenica. forse l'aspetto storico fa perdere un po allo spettatore l'evoluzione dei fatti...ma credo sia anche voluto. Tutto è piu grande di loro ma sono forti come è forte il lore legame con la famiglia. L'urlo finale del piccolo Joseph dice tutto....!!!
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kimkiduk
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lunedì 22 gennaio 2018
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la domanda è sempre la stessa
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Giorno della memoria, quest'anno con più film e sempre di ottima fattura e soprattutto di forte impatto emotivo.
Poi spesso sono sempre storie vere ed anche questa lo è, sul finale si vedono i protagonisti adesso ancora vivi.
Certo forse non tutto è andato come viene descritto, qualche passaggio scenico e qualche esigenza cinematografica è sicuramente presente, ma forse la realtà è probabile sia peggiore e sicuramente vissuta più intensamente e drammaticamente di quello che risulta sullo schermo.
Il film non è eccelso a livello artistico anche se ottimo, ma va segnalata la prova attoriale del piccolo Dorian Le Clech veramente bravissimo.
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Giorno della memoria, quest'anno con più film e sempre di ottima fattura e soprattutto di forte impatto emotivo.
Poi spesso sono sempre storie vere ed anche questa lo è, sul finale si vedono i protagonisti adesso ancora vivi.
Certo forse non tutto è andato come viene descritto, qualche passaggio scenico e qualche esigenza cinematografica è sicuramente presente, ma forse la realtà è probabile sia peggiore e sicuramente vissuta più intensamente e drammaticamente di quello che risulta sullo schermo.
Il film non è eccelso a livello artistico anche se ottimo, ma va segnalata la prova attoriale del piccolo Dorian Le Clech veramente bravissimo.
Per il resto esci dal cinema con gli occhi lucidi come sempre e con la certezza che anche se ripetuto e detto da 70 anni, questa pagina triste e sconvolgente del mondo va ancora ripetuta, riletta e comunicata allo sfinimento, non dobbiamo scordarcene mai, perchè ti farai sempre la solita domanda: "Ma come è potuto succedere" e la risposta non riuscirai mai a darla.
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