andreagiostra
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lunedì 18 settembre 2017
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non è per questo che perdiamo?perché non crediamo?
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“The Dark Tower” è la trasposizione cinematografica delle serie di romanzi di Stephen King che prende lo stesso nome … e qui, almeno dal punto di vista del botteghino, il nome è una assoluta garanzia considerato che ad oggi il film ha già incassato oltre 100 milioni di dollari con un budget di produzione di poco più di 60 milioni. Da questo punto di vista non si discute il successo commerciale!
La sceneggiatura non originale scritta a molte mani di Akiva Goldsman, Jeff Pinkner, Anders Thomas Jensen, Nikolaj Arcel, ne fa un prodotto commestibile cinematograficamente solo per gli amanti del genere fantasy-action-western … un fritto misto da bancarella della Cala (vedi alla voce street food palermitano) di successo.
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“The Dark Tower” è la trasposizione cinematografica delle serie di romanzi di Stephen King che prende lo stesso nome … e qui, almeno dal punto di vista del botteghino, il nome è una assoluta garanzia considerato che ad oggi il film ha già incassato oltre 100 milioni di dollari con un budget di produzione di poco più di 60 milioni. Da questo punto di vista non si discute il successo commerciale!
La sceneggiatura non originale scritta a molte mani di Akiva Goldsman, Jeff Pinkner, Anders Thomas Jensen, Nikolaj Arcel, ne fa un prodotto commestibile cinematograficamente solo per gli amanti del genere fantasy-action-western … un fritto misto da bancarella della Cala (vedi alla voce street food palermitano) di successo.
Idris Elba (Roland Deschain/Il pistolero) è un pistolero invincibile, da generazioni, il cui compito è quello di proteggere “La Torre Nera” dal terribile mostro travestito da “bello e impossibile” uomo del ventunesimo secolo” Matthew McConaughey (nel film L’uomo in nero), la cui cinica spietatezza appare irreale e mai percettivamente violenta … mette a nanna eterna, con un semplice tocco gentile di dita, tutti quelli che lo contrastano nei suoi propositi o falliscono miseramente nelle missioni loro affidate. Chi salverà il mondo, come avviene da cliché in tutte queste storie, è l’innocenza, la genialità, la peculiarità spirituale assolta, il messia insomma … un messia che come sempre … anche questo un ossessivo cliché … non sa di essere il messia, sbeffeggiato dalla sua stessa famiglia che cerca di internarlo, e via di seguito con le stesse solite storielle scopiazzate spudoratamente dal Vangelo secondo Luca (Luca 2,41-50). In questo caso il messia è ben interpretato dal giovanissimo e bravo Nicholas Hamilton (nel film Lucas Hanson).
Il condimento narrativo della sceneggiatura si diverte a scoccare colpi ad effetto per impressionare il potenziale spettatore che guarderà il trailer, ed oggettivamente ci riesce bene con l’utilizzo dialoghi da rivisitata filosofia new-age quali:
Sulla fede nell’uomo e dell’uomo:“Non è per questo che perdiamo? Perché tutti hanno smesso di credere?”. Sulla figura dei cavalieri salvatori del mondo di mezzo: “Per migliaia di generazioni i pistoleri sono stati cavalieri. Dedicati a proteggere il nostro mondo dalle tenebre”. Sulla inesorabile lotta tra il bene e il male dei pistoleri:“Io non miro con la mano. /Colui che mira con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. Io miro con l’occhio. / Io non sparo con la mano. / Io sparo con la mente. / Colui che spara con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. / Io non uccido con la pistola. / Colui che uccide con la pistola ha dimenticato il volto di suo padre. / Io uccido con il cuore”. Sull’arruolamento finale del nuovo messia:
“- Perché non vieni con me? Mi farebbe comodo una mano.
- Sì pistolero!”
L’ambientazione spazia tra il Mid-World, una sorta di mondo invisibile parallelo popolato di mostri e di coraggiosi, e la caotica e bella NYC.
Sembrerebbe che l’intenzione della produzione sia quello di lanciare una lunghissima serie televisiva dal titolo “The Dark Tower”, e che il film del quale stiamo scrivendo sia stato una sorta di sperimentazione diffusa per saggiare la presa sugli spettatori: anche in questo caso il successo è assai ovvio. La sperimentazione ha dato esito positivo e il campione rappresentativo della popolazione di cinefili mondiale ha risposto riempiendo le sale cinematografiche del pianeta. Quindi, certamente, assisteremo ad una bella e lunga television series diventata ormai il vero cinema di successo planetario … non c’è alcun dubbio su questo.
Per la cronaca dobbiamo scrivere che il film “The Dark Tower”, il 31 luglio 2017, è stato premiato dal Museum of Modern Art di New York come un eccellente prodotto d’arte di qualità. Mentre, sempre per la cronaca, dobbiamo scrivere che tutte le critiche più autorevoli degli Stati Uniti, e di buona parte del pianeta, hanno letteralmente massacrato il film di Nikolaj Arcel, descrivendolo come un pessimo prodotto cinematografico che ha tradito le belle narrazioni di Stephen King.
La domanda a questo punto è: chi è che oggi capisce di settima arte? I critici cinematografici che si affannano a dare giudizi che possano orientare il pubblico di cinefili? I cineamatori che riempiono le sale cinematografiche come per “The Dark Tower”? I detentori del concetto di bellezza universale quali i più prestigiosi musei del mondo, come nella fattispecie il Museo d’Arte Moderna di NY?
La risposta? Può darla solo lo spettatore che andrà al cinema per vedere il film e poi dire a sé stesso: “mi è piaciuto!” ovvero “non mi è piaciuto!” … a nostro avviso nessun altro!
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cristian
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giovedì 31 agosto 2017
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un action fantasy come tanti
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Missione fallita per Nikolaj Arcel che tenta disperatamente di comprimere in 95 minuti le numerose vicende sparse negli otto volumi di Stephen King. La torre nera ha in sé tutti i crismi per poter fare bene ma l’insieme è ridotto, purtroppo, ad una ordinaria battaglia tra bene e male, dove personaggi e situazioni sono manchevoli in maniera palese di ciò che serve per renderli apprezzabili a 360°.
Jake Chambers (Tom Taylor) è un ragazzino newyorkese alle prese con degli incubi notturni che gli mostrano un uomo vestito di nero (Matthew McConaughey), un pistolero (Idris Elba) ed una gigantesca torre nera che si erge sopra le nuvole.
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Missione fallita per Nikolaj Arcel che tenta disperatamente di comprimere in 95 minuti le numerose vicende sparse negli otto volumi di Stephen King. La torre nera ha in sé tutti i crismi per poter fare bene ma l’insieme è ridotto, purtroppo, ad una ordinaria battaglia tra bene e male, dove personaggi e situazioni sono manchevoli in maniera palese di ciò che serve per renderli apprezzabili a 360°.
Jake Chambers (Tom Taylor) è un ragazzino newyorkese alle prese con degli incubi notturni che gli mostrano un uomo vestito di nero (Matthew McConaughey), un pistolero (Idris Elba) ed una gigantesca torre nera che si erge sopra le nuvole. La coincidenza tra gli attacchi alla torre nera nei suoi sogni e i terremoti che si verificano nella realtà convincono il ragazzo che qualcosa di strano sia in atto. Decide, dunque, di seguire i disegni ispirati dai suoi sogni per arrivare ad un portale che lo catapulterà in un altro mondo.
Arcel scrive (insieme ad Anders Thomas Jensen, Akiva Goldsman e Jeff Pinker) e dirige quello che potrebbe essere considerato un action fantasy godibile e senza pretese, se non fosse che le aspettative alla vigilia erano abbastanza alte visto che si parla di un film tratto dal romanzo in più volumi del re Mida della letteratura Stephen King. Non che sia la prima volta, sia chiaro, che ci si ritrova delusi di fronte ad un film ispirato a qualche romanzo dello scrittore statunitense, però la speranza, si sa, è sempre dura a morire. La torre nera è un buon film mancato, una pellicola d’azione come tante, che si serve di un ottimo cast e di effetti speciali discreti per confezionare un prodotto leggero, guardabile ma di sicuro non sufficiente se si tiene conto la trama di base contenuta nell’opera di King. La sceneggiatura mostra buchi evidenti almeno in un paio di situazioni chiave e tante, troppe cose mancano di una spiegazione che ne giustifichi presenza e scopo. Il film è tutt’altro che noioso ma si nota sin da subito che è superficiale e prevedibile fin troppo. Si salva qualche sequenza di lotta mentre la scenografia è povera e la regia è senza infamia e senza lode. La pellicola manca del tutto di coinvolgimento emotivo e non comunica se non con se stessa (riuscendoci, peraltro, male). Finale girato di fretta e furia ma non proprio da buttare.
Dominante e a volte irritante la figura dello stregone nero Walter Padick interpretato da Matthew McConaughey, mentre è abbastanza convincente il pistolero Roland Deschain di Idris Elba, meno lo Jake Chambers del giovane Tom Taylor.
La torre nera di Nikolaj Arcel è purtroppo un lavoro da dimenticare, che si unisce ad un minestrone di pellicole simili di fattura mediocre. Forse, anzi sicuramente, il potenziale del libro era esageratamente elevato per poter essere racchiuso in un contenitore di 90 minuti, decisamente troppo piccolo e incapace di far pensare a qualcosa che non sia pura operazione commerciale hollywoodiana.
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mauro2067
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sabato 26 agosto 2017
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incompleto...
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Non si capisce se ci sarà il seguito. Le cose son due: se è previsto il seguito questo è fatto malissimo perchè imposta in maniera sbagliata i personaggi e la vera storia della Torre Nera; se il seguito non è previsto è ancora peggio perchè non c’entra proprio niente con i racconti di King sulla torre a parte le frasi sul credo del pistolero.Potevano benissimo intitolarlo in altro modo e sarebbe comunque stato un fim di fantasia non buono ma discreto
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scavadentro65
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venerdì 25 agosto 2017
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nera a metà
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La recensione di questo flim è quanto mai connessa al pubblico pagante, il quale si divide in due ben specifiche categorie. La prima è costituita da quelli che, amanti dello scrittore King, da lettori hanno usufruito di un prodotto letterario fiume assolutamente sproporzionato ad una riduzione filmica. La seconda da coloro che dei libri che tracciano la poliedrica vicenda del pistolero e di tutti gli innumerevoli personaggi di contorno nulla sanno, e quindi si basano uinicamente sul lungometraggio e si fermano ad esso. E' ovvio che i primi scatenano una ridda di lamentele circostanziate, prima fra tutte la totale infedeltà alla vicenda generale ed alla sua dimensione onirica e fantastica tra mondi e tempi, dimensioni e dinamiche il cui sviluppo è graduale ma inadatto al linguaggio cinematografico.
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La recensione di questo flim è quanto mai connessa al pubblico pagante, il quale si divide in due ben specifiche categorie. La prima è costituita da quelli che, amanti dello scrittore King, da lettori hanno usufruito di un prodotto letterario fiume assolutamente sproporzionato ad una riduzione filmica. La seconda da coloro che dei libri che tracciano la poliedrica vicenda del pistolero e di tutti gli innumerevoli personaggi di contorno nulla sanno, e quindi si basano uinicamente sul lungometraggio e si fermano ad esso. E' ovvio che i primi scatenano una ridda di lamentele circostanziate, prima fra tutte la totale infedeltà alla vicenda generale ed alla sua dimensione onirica e fantastica tra mondi e tempi, dimensioni e dinamiche il cui sviluppo è graduale ma inadatto al linguaggio cinematografico. I secondi invece sono meno vincolati è indi liberi di esprimere i giudizi positivi che oggettivamente emergono da una buona regia, da una recitazione che pur strizzando l'occhio a pellicole precedenti (matrix nelle sparatorie...) viene portata avanti con efficacia dai protagonisti (fra tutti il convincente Elba pistolere nero come la torre...). La trama non è complicata come nei libri, e il netto confine tra bene e male viene subito evidenziato dalle prime scene. Alcune idee sono rimescolate male (il mondo cardine?...i portali tipo stargate.....), ma il prodotto finale non ne risente. McConaughey un po' sotto le aspettative come cattivo, demoni vari neanche troppo improbabili anche se simili agli orchi del signore degli anelli. Finale aperto come in tante pellicole amerinde, ma dubito che un film che termina con il salvataggio del mondo possa riprendere con un altro film dove continui il salvataggio del mondo. Per concludere specifico che il sottoscritto ha letto i primi tre libri della saga, anzichenò modesta per uno scrittore che dà il meglio di se in altre opere.
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venerdì 25 agosto 2017
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che bel film!!!!
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Decisamente latorre nera è diventato il mio film preferito! Uno dei migliori che ho mai visto, davvero mi è piaciuto un sacco. Chi sa andare oltre alle sparatorie stile americanata, troverà un film ricchissimo di metafore, immagini profonde e significative, bei significati.... oltre anche a un po' di ironia che non guasta mai!
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francesko
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giovedì 24 agosto 2017
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sottovalutato....io dico : bel film !
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Leggendo i commenti negativi ho voluto cmq rischiare e vederlo al cinema e sono rimasto piacevolmente sorpreso !! (NON HO LETTO I LIBRI).
Si capisce subito che è un film per gli amanti del genere fantasy/avventura ed è godibilissimo anche dai piu' piccoli(sono andato con i miei fratelli S. & L. di 13 ed 11 anni).
Il ritmo è buono e gli attori azzeccatissimi,buoni gli effetti speciali e la colonna sonora,ho DATO 3 STELLE perche' mi aspettavo un finale piu' coinvolgente ed emozionante,ma per il resto sono soddisfattissimo della scelta fatta e non posso che consigliarvi questo: FREGATEVENE DEI COMMENTI NEGATIVI ED ANDATE A VEDERLO,VI PIACERA'.
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Leggendo i commenti negativi ho voluto cmq rischiare e vederlo al cinema e sono rimasto piacevolmente sorpreso !! (NON HO LETTO I LIBRI).
Si capisce subito che è un film per gli amanti del genere fantasy/avventura ed è godibilissimo anche dai piu' piccoli(sono andato con i miei fratelli S. & L. di 13 ed 11 anni).
Il ritmo è buono e gli attori azzeccatissimi,buoni gli effetti speciali e la colonna sonora,ho DATO 3 STELLE perche' mi aspettavo un finale piu' coinvolgente ed emozionante,ma per il resto sono soddisfattissimo della scelta fatta e non posso che consigliarvi questo: FREGATEVENE DEI COMMENTI NEGATIVI ED ANDATE A VEDERLO,VI PIACERA'. ;)
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loland10
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giovedì 24 agosto 2017
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la torre di ... sabbia
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“La Torre Nera” (The Dark Tower, 2017) è il quinto lungometraggio del regista danese Nikolaj Arcel.
‘La Torre Nera’ appare un film fascinoso ma incompleto, delizioso ma limitato, moderno ma visto, interessante ma corto nei tempi, interessante ma
Ecco che quello che sembra un qualcosa in più e di congruo, si adagia in un misto tra fantasy e thriller dove il sogno crea e il regista tenta di farci ricordare ogni personaggio (e i suoi volti tesi, metallici, funerei ma nello stesso tempo allegoricamente semplici).
Senza un ‘incipit’ e con una sequela dei vari luoghi e visi, tutto quello che viene detto (e raccontato) è un summa della serie di libri scritti da Stephen King (otto romanzi pubblicati dal 1987 al 2012) con lo stesso titolo.
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“La Torre Nera” (The Dark Tower, 2017) è il quinto lungometraggio del regista danese Nikolaj Arcel.
‘La Torre Nera’ appare un film fascinoso ma incompleto, delizioso ma limitato, moderno ma visto, interessante ma corto nei tempi, interessante ma
Ecco che quello che sembra un qualcosa in più e di congruo, si adagia in un misto tra fantasy e thriller dove il sogno crea e il regista tenta di farci ricordare ogni personaggio (e i suoi volti tesi, metallici, funerei ma nello stesso tempo allegoricamente semplici).
Senza un ‘incipit’ e con una sequela dei vari luoghi e visi, tutto quello che viene detto (e raccontato) è un summa della serie di libri scritti da Stephen King (otto romanzi pubblicati dal 1987 al 2012) con lo stesso titolo. Per chi è appassionato del/i genere/i dello scrittore statunitense, e in specifico della serie, ha sicuramente qualcosa da dire e ridire, per il riassunto sintetico, i personaggi tirati via e le sfaccettature possibili che mancano in un solo film.
Un ragazzo di nome Jake vive nel mondo dei sogni e di paure, con personaggi che incontra ‘realmente’. I genitori sono molto preoccupati del suo essere scontroso, dei strani disegni che esegue e dei racconti che sparge. Vorrebbero portarlo in una finta scuola meglio una clinica. Jake scappa da New York e i suoi terremoti e vira verso i suoi ‘sogni’ verso il ‘Medio-Mondo’ e conosce la nuova realtà, il Pistolero, l’Uomo in nero, la Torre Nera e vede gente morta. Lo scontro reale-irreale, sogno-vita, mondo-morte diventa un’avventura per un ragazzo che ha solo voglia di ‘evadere’ dal Mondo.
La pellicola appare libera e piena di frastuono, epica e lieve con cartapeste figure e visi asettici e plastificati. Il ragazzo Jake (Tom Taylor) regge bene la baracca per quello che può e i suoi comprimari adulti quasi non sono al loro passo: sia Idris Elba (il pistolero Roland) che Matthew McConaughey (lo stregone Walter) appaiono giocare col loro (finto) carisma attoriale e non riescono pienamente a bucare lo schermo. La loro prova rasenta in alcuni frangenti la parodia(stica) di loro stessi fino a che le ‘regole’ del Pistolero valgono per girare qualcosa di buono. ‘Prima regola è l’inquadratura fuori-campo’: qui non si vede, tutto appare congegnato come un prodotto medio (già in partenza) dove ogni sequenza non lascia spazio ad ulteriori fantasie o a ulteriori immaginazioni.
Tutto vedibile e anche prevedibile (anche se non si conoscono i romanzi di riferimento) come un buon sorso di pomeriggio assolato in mezzo a sedie vuote tra un rinfresco e una spruzzata di aria condizionata. Un film gustosamente dimenticabile, fiaccamente interessante: con una distribuzione estiva ridicola e al minimo (ma oramai il fondo è già arrivato da un pezzo) le multisale sono aperte e gli appassionati del grande schermo trovano solo rimanenze, fondi di magazzini e un paio di titoli modestamente appetibili.
Piccole pulci e frasi dette per completare la sceneggiatura: “Una capra mente ad un veggente”, come dire che le capre non sono per questo film; “Una veggente che mente”, come dire che il film è una bugia continua. E quindi capra e veggente sono la stessa faccia di una pellicola con poca verve.
“Cos’è?”, “E’ zucchero”, e poi “Mi dai un altro po’ di zucchero…” dice Roland a Jacke. Il pistolero beve il contenuto di una lattina (niente promo ma facile capire il prodotto): subliminale…per il pubblico e come dire che il lasciapassare per ‘Medio-Mondo’ è un po’ di zucchero (e il film va giù…).
Voto: 5/10 (**)
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cinecapolavori.com
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martedì 22 agosto 2017
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la torre nera non fa scacco matto
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L’uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì. Così come esordiva l’omonima saga di Stephen King, la sua trasposizione (sempre se di trasposizione si può parlare: una serie di 8 romanzi riassunta in 95 minuti di film) narra la perpetua battaglia tra il bene e il male, tra un pistoleros di colore guidato dalla mente di un ragazzino e un oscuro stregone, entrambi con la medesima ambizione di una Torre Nera, unico baluardo contro le forze oscure.
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L’uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì. Così come esordiva l’omonima saga di Stephen King, la sua trasposizione (sempre se di trasposizione si può parlare: una serie di 8 romanzi riassunta in 95 minuti di film) narra la perpetua battaglia tra il bene e il male, tra un pistoleros di colore guidato dalla mente di un ragazzino e un oscuro stregone, entrambi con la medesima ambizione di una Torre Nera, unico baluardo contro le forze oscure. Una trama priva di ambizioni, un mix di generi in un film caotico e difficile da capire. Un’avventura, per questo, poco coinvolgente e originale; un’opera antiquata, superficiale e “dimenticabile” che resta ancorata al periodo temporale del suo romanzo e ben lontana dalla concezione di modernità. Come spesso accade, tra gli scrittori più abusati dell’industria cinematografica, quel che prevale nell’opera di Arcel (concepita in un susseguirsi di produzioni e acquisizioni di diritti) è la troppa arroganza e precipitazione al buon senso e capacità nella fase di sceneggiatura. (www.cinecapolavori.com)
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daminax14
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sabato 19 agosto 2017
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un'avventura ben riuscita
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Premetto subito una cosa : le 4 stelle forse sono esagerate, ma preferisco assegnargliene 4 anzichè 3, per mettere in chiaro (ancora maggiormente) che il film merita di essere visto e non ve ne pentirete.
Mi ha lasciato particolarmente soddisfatto, il che per quanto mi riguarda è abbastaza raro poichè sono piuttosto critico in vari aspetti.
La trama c'è, è viva, accompagna il pubblico piano piano all'interno della pellicola, gli fa scoprire piano piano la realtà, senza bruschi salti temporali.
Gli attori, tutti, svolgono un lavoro eccellente.
Roland ( il pistolero) inizialmente lo vediamo combattere fianco a fianco con il padre quando quest'ultimo morirà per mano di un incantesimo di Walter (l'uomo in nero), per poi riscoprire la purezza del suo cuore, recitare nuovamente il suo credo che lo porterà a riscoprire i valori che aveva perso accecato dall'odio e dalla sete di vendetta.
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Premetto subito una cosa : le 4 stelle forse sono esagerate, ma preferisco assegnargliene 4 anzichè 3, per mettere in chiaro (ancora maggiormente) che il film merita di essere visto e non ve ne pentirete.
Mi ha lasciato particolarmente soddisfatto, il che per quanto mi riguarda è abbastaza raro poichè sono piuttosto critico in vari aspetti.
La trama c'è, è viva, accompagna il pubblico piano piano all'interno della pellicola, gli fa scoprire piano piano la realtà, senza bruschi salti temporali.
Gli attori, tutti, svolgono un lavoro eccellente.
Roland ( il pistolero) inizialmente lo vediamo combattere fianco a fianco con il padre quando quest'ultimo morirà per mano di un incantesimo di Walter (l'uomo in nero), per poi riscoprire la purezza del suo cuore, recitare nuovamente il suo credo che lo porterà a riscoprire i valori che aveva perso accecato dall'odio e dalla sete di vendetta.
Walter, impersonato da Matthew McConaughey, è fantastico. Un cattivo davvero cattivo, che non si ferma di fronte a niente e nessuno. Ha un carattere forte che lo porta a fare solo i suoi interessi utilizzando le sue magie. E' cinico e spietato.
Per quanto riguarda Jake (il protagonista) non vorrei soffermarmi, poichè il suo ruolo è si essenziale e fa sviluppare la trama, ma per quanto mi riguarda ritengo che la vera storia sia incentrata nella sfida tra i due personaggi sopra citati: si dall'inizio li vediamo fronteggiarsi, odiarsi e tutto si svolge attorno a questa faccenda.
Film consigliato. Mai noioso o banale con forti dosi di adrenalina. Non potevo chiedere di più.
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cindowen
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venerdì 18 agosto 2017
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buono per una serata in compagnia e niente più
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Avendo letto la lunga e complessa saga di Stephen King, non mi aspettavo certo che il film ne ricalcasse la trama, anzi. In pratica, è una ri-scrittura della serie in versione ultra ridotta con sostanziali modifiche e molte citazioni, che tuttavia, a mio parere, risulta superficiale e tradisce il messaggio originale. La sceneggiatura è discreta, trae ispirazione dal contenuto di tutti e sette i racconti e ha alcuni spunti interessanti (la casa di Dutch Hill, le macchine che azionano le varie porte dimensionali, la rappresentazione dei Segugi) , le scene di azione non sono malaccio, buone le interpretazioni degli attori, a parte quella di Matthew McConaughey, troppo stereotipata a mio parere.
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Avendo letto la lunga e complessa saga di Stephen King, non mi aspettavo certo che il film ne ricalcasse la trama, anzi. In pratica, è una ri-scrittura della serie in versione ultra ridotta con sostanziali modifiche e molte citazioni, che tuttavia, a mio parere, risulta superficiale e tradisce il messaggio originale. La sceneggiatura è discreta, trae ispirazione dal contenuto di tutti e sette i racconti e ha alcuni spunti interessanti (la casa di Dutch Hill, le macchine che azionano le varie porte dimensionali, la rappresentazione dei Segugi) , le scene di azione non sono malaccio, buone le interpretazioni degli attori, a parte quella di Matthew McConaughey, troppo stereotipata a mio parere.
Secondo me la storia avrebbe funzionato se il titolo fosse stato un altro. A volte mi chiedo come mai si insista a proporre film ispirati a libri e saghe famosi tradendone lo spirito e il messaggio, riducendoli a un insieme di effetti speciali e alla trasposizione di una lotta tra bene e male che, scusatemi, sembrerebbe banale anche a un bambino dell'asilo.
Recriminazioni personali a parte, è un filmino abbastanza piacevole e neanche troppo terrificante, buono per passare una serata estiva in compagnia.
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