laura
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giovedì 7 dicembre 2017
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quegli accendini accesi
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Qualcosa non convince nelle immagini che scorrono sullo schermo. Quel ragazzo, quei ragazzi, con i loro capelli lunghi, in bicicletta per le strade di Milano, non sono gli autentici sdraiati chiusi fra le pagine del libro o distesi sui nostri divani ad ammorbarci con la musichetta di qualche gioco elettronico, o con i discorsi elevati di qualche youtuber, il cellulare nella sinistra e la mano destra tuffata nella scatola dei cereali. Quelli sullo schermo sono capaci di ridere, di amare, di odiare, di litigare e poi chiarirsi, si interessano di problemi sociali, sono capaci di camminare sui tetti, di pedalare - con tutta la fatica che ciò comporta. Quelli sullo schermo siamo noi, madri e padri di questi ragazzi, con l'accendino acceso alto sulle teste ad accompagnare la voce di Bob Marley.
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Qualcosa non convince nelle immagini che scorrono sullo schermo. Quel ragazzo, quei ragazzi, con i loro capelli lunghi, in bicicletta per le strade di Milano, non sono gli autentici sdraiati chiusi fra le pagine del libro o distesi sui nostri divani ad ammorbarci con la musichetta di qualche gioco elettronico, o con i discorsi elevati di qualche youtuber, il cellulare nella sinistra e la mano destra tuffata nella scatola dei cereali. Quelli sullo schermo sono capaci di ridere, di amare, di odiare, di litigare e poi chiarirsi, si interessano di problemi sociali, sono capaci di camminare sui tetti, di pedalare - con tutta la fatica che ciò comporta. Quelli sullo schermo siamo noi, madri e padri di questi ragazzi, con l'accendino acceso alto sulle teste ad accompagnare la voce di Bob Marley. Eppure la forza del libro, disattesa dal film, sta proprio qua.... nello stupore di vedere questo essere umano, che è profondamente diverso da noi - che non usa più l'accendino ma il cellulare e Bob Marley non sa nemmeno chi sia - che amiamo profondamente ma che raramente capiamo, arrivare comunque in cima alla montagna, con le sue lunghe gambe, e arrivarci prima di noi. Un bagliore ancora lontano in mezzo al buio.
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mercoledì 29 novembre 2017
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manca solo una leucemia
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Sdraiati, addormentati e vegetali.....Un po' tutti mica solo i ragazzi.
La Archibugi era la mia regista preferita.
Io non penso sianecessario riprodurre il libro cosi' com'è. Soprattutto se cosi' com'è è una banalta' e un insieme di stereotipi. Insomma è in pericolo di solita commedia che parla di adolescenti figlòi di ricchi.
Invece Francesca ha pure sparato sulla croce rossa arricchendolo di atmosfere, frasi e musiche da telenovela italiana.
No. Non mi è piaciuto per niente. I ragazzi non sono cosi'. Questi sono un gruppo di imbecilli che vanno al classico non sanno l'italiano, hanno il bancomat del padre, si ingelosiscono come dei bambini (ma son ragazzi), fanno feste all'arco della pace, ovvio.
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Sdraiati, addormentati e vegetali.....Un po' tutti mica solo i ragazzi.
La Archibugi era la mia regista preferita.
Io non penso sianecessario riprodurre il libro cosi' com'è. Soprattutto se cosi' com'è è una banalta' e un insieme di stereotipi. Insomma è in pericolo di solita commedia che parla di adolescenti figlòi di ricchi.
Invece Francesca ha pure sparato sulla croce rossa arricchendolo di atmosfere, frasi e musiche da telenovela italiana.
No. Non mi è piaciuto per niente. I ragazzi non sono cosi'. Questi sono un gruppo di imbecilli che vanno al classico non sanno l'italiano, hanno il bancomat del padre, si ingelosiscono come dei bambini (ma son ragazzi), fanno feste all'arco della pace, ovvio......
Il padre è un rompipalle incredibile. Non ci arriva proprio! Per fortuna esisre la psicoterapia . Basta la prima seduta, una domanda al posto giusto e.............. uala': Tito che non fa altro che mangiarsi le parole per tutto il film, identifica immediatamente il problema e riesce anche ad esplicitarlo. Piange pure. Come se gliene fregasse qualcosa della separazione dei genitori. Mica sono morti. E lo amanoi pure tanto.
Quello che chiedevo a Francesca era di trasformare il solito libro da salotto radical chic in un qualcosa di credibile.
Di forte e di vero.
Mi ha emozionato invece Bisio quando immagina il suo libro e lop racconta ai suoi amici miliardari di campagna.
Mio figlio che frequenta il Manzoni dove si è svolto il film e vi ha fatto la comparsa mi ha detto gia' tempo fa: "secondo me non vale la pena di vederlo, poi tu fai come vuoi".
Ecco qualcosa di forte.
Purtroppo non l'ho ascoltato.
Se dovete rispondere che non ho capito il film. Beati voi.
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(di no_data)
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