suckitandsee17
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domenica 2 settembre 2018
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mary shelley
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Su questo film ho letto commenti completamente contrastanti su chi lo ha amato e chi lo ha odiato: io sono nel primo gruppo ed ammetto che mi ha sorpreso particolarmente in positivo. La Fanning mi ha convinto in positivo nella sua interpretazione della Shelley, molto più degli altri attori. La storia raccontata è fedele alla biografia della scrittrice: ci vengono mostrati infatti gli anni finali della sua gioventù, dall'incontro con Percy Shelley fino alla pubblicazione del suo capolavoro, Frankestein.
La storia è semplice e pulita, magari ci sono troppe scene d'amore ma quale sentimento e quale suo opposto potevano descrivere al meglio la storia di Mary Shelley
Le ambientazioni cupe, desolate e misteriose sembrano entrare ancora più in contatto con l'animo della scrittrice; per me film imperdibile.
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Su questo film ho letto commenti completamente contrastanti su chi lo ha amato e chi lo ha odiato: io sono nel primo gruppo ed ammetto che mi ha sorpreso particolarmente in positivo. La Fanning mi ha convinto in positivo nella sua interpretazione della Shelley, molto più degli altri attori. La storia raccontata è fedele alla biografia della scrittrice: ci vengono mostrati infatti gli anni finali della sua gioventù, dall'incontro con Percy Shelley fino alla pubblicazione del suo capolavoro, Frankestein.
La storia è semplice e pulita, magari ci sono troppe scene d'amore ma quale sentimento e quale suo opposto potevano descrivere al meglio la storia di Mary Shelley
Le ambientazioni cupe, desolate e misteriose sembrano entrare ancora più in contatto con l'animo della scrittrice; per me film imperdibile.
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flyanto
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venerdì 7 settembre 2018
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il ritratto di una donna antesignana
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“Mary Shelley – Un Amore Immortale” della regista saudita Haifaa Al-Mansour racconta la storia d’amore tra l’autrice del celeberrimo “Frankenstein” ed il noto poeta Percy Shelley: un amore molto intenso e travagliato per il carattere tormentato dell’uomo che costrinse la giovanissima donna a lasciare la casa del padre (non contento in quanto Shelley già sposato e con una bambina) per convivere con l’amato. Ella portò con sé anche la sorella minore a cui era tanto legata e che a sua volta abbandonò la casa paterna ed intrecciando poi una relazione ‘libertina’ col poeta Byron che la mise incinta.
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“Mary Shelley – Un Amore Immortale” della regista saudita Haifaa Al-Mansour racconta la storia d’amore tra l’autrice del celeberrimo “Frankenstein” ed il noto poeta Percy Shelley: un amore molto intenso e travagliato per il carattere tormentato dell’uomo che costrinse la giovanissima donna a lasciare la casa del padre (non contento in quanto Shelley già sposato e con una bambina) per convivere con l’amato. Ella portò con sé anche la sorella minore a cui era tanto legata e che a sua volta abbandonò la casa paterna ed intrecciando poi una relazione ‘libertina’ col poeta Byron che la mise incinta.
Ciò che viene presentato in questa pellicola biografica non è nulla di nuovo perché già precedentemente sono uscite svariate opere cinematografiche trattanti la biografia di Mary Shelley e del suo legame amoroso col marito (vedi, per esempio, “Frankenstein di Mary Shelley” di Kenneth Branagh), ma ciò che la rende originale e di un certo pregio è il modo come la Al-Mansour ha affrontato la tematica e, cioè, presentandola dal punto di vista femminile e, cioè, della protagonista stessa. Come già nel suo precedente (e ben diverso per epoca e storia) film “La Bicicletta Verde” , la regista prende a cuore ed affronta, facendosene diretta portavoce, le tematiche femminili concernenti per lo più la loro condizione e ciò che comporta la loro esistenza ben distinta da quella degli uomini. In questo suo film, per la precisione, ella analizza nel profondo la personalità, la mentalità, l’ambiente e l’educazione ricevuta di Mary Shelley, presentandola come una donna dalle idee progressiste per i tempi in cui ella viveva, molto colta e sensibile ma anche ben determinata a perseguire i suoi desideri o programmi. E’ da questo contesto generale che lo spettatore apprende e riesce anche a comprendere la violenta passione scoppiata nella coppia di artisti e che, però, fece anche molto soffrire la giovane Mary, influenzandola profondamente nel suo spirito e nella sua dote, peraltro già ben sviluppata, di scrittrice e contribuendo notevolmente alla stesura della sua originale ed ardita opera letteraria “Frankenstein”.
La Al-Mansour, inoltre, riesce anche molto efficacemente a riprodurre gli ambienti dell’epoca, i primi decenni dell’800, in cui Mary Shelley visse ed operò, presentandoli in un’atmosfera pressoché gotica molto confacente alla creazione del libro “Frankenstein”, oltre che ai sentimenti passionali e feriti della scrittrice stessa.
Estremamente ben fatto, ben recitato da tutti gli attori, con un’ Elle Fanning, nella parte di Mary Shelley, che troneggia notevolmente sugli altri, consegnando allo spettatore la figura della scrittrice in maniera quanto mai efficace.
Del tutto consigliabile.
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onufrio
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martedì 16 aprile 2019
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vite spezzate
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Biografico-Sentimentale, è la storia di Mary Shelley e come nacque il suo celebre romanzo "Frankenstein". Una vita piena di cocenti delusioni quella di Mary, orfana di madre, morta appena dieci giorni dopo la sua nascita, trova rifugio e conforto nel padre, noto scrittore, questi la invita ad un'educazione culturale libera da vincoli, ciò le permette di avere una visione ampia, nonchè diversa della vita, e saranno le varie esperienze che l'hanno forgiata sin da giovane a dare luce ad uno dei romanzi tutt'ora più letti. Il film è piacevole alla visione, scorre liscio e lineare. Elle Fanning, dopo "The Neon Demon", si conferma ancora una volta un'ottima interprete.
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Biografico-Sentimentale, è la storia di Mary Shelley e come nacque il suo celebre romanzo "Frankenstein". Una vita piena di cocenti delusioni quella di Mary, orfana di madre, morta appena dieci giorni dopo la sua nascita, trova rifugio e conforto nel padre, noto scrittore, questi la invita ad un'educazione culturale libera da vincoli, ciò le permette di avere una visione ampia, nonchè diversa della vita, e saranno le varie esperienze che l'hanno forgiata sin da giovane a dare luce ad uno dei romanzi tutt'ora più letti. Il film è piacevole alla visione, scorre liscio e lineare. Elle Fanning, dopo "The Neon Demon", si conferma ancora una volta un'ottima interprete.
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cardclau
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mercoledì 19 settembre 2018
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una luce nella tenebra
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La regista Haifaa Al-Mansour, dopo La Bicicletta Verde, si cimenta con un altro film sul problema della condizione di segregazione, di umiliazione, direi di apartheid, della femmina rispetto al maschio, e della sua lotta per ottenere quello che le spetta, l’emergenza e il riconoscimento degli innegabili talenti nella strepitosa diversità, che le sono stati donati. Questa volta si inoltra nel difficilissimo racconto della vita di Mary Shelley. Devo ammettere che di lei, Mary Shelley, conoscevo solo che era l’autrice del romanzo gotico, Frankenstein – ossia Il Moderno Prometeo, considerato come l’antesignano della letteratura fantascientifica, apparentemente saltato fuori solo dal genio di una donna.
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La regista Haifaa Al-Mansour, dopo La Bicicletta Verde, si cimenta con un altro film sul problema della condizione di segregazione, di umiliazione, direi di apartheid, della femmina rispetto al maschio, e della sua lotta per ottenere quello che le spetta, l’emergenza e il riconoscimento degli innegabili talenti nella strepitosa diversità, che le sono stati donati. Questa volta si inoltra nel difficilissimo racconto della vita di Mary Shelley. Devo ammettere che di lei, Mary Shelley, conoscevo solo che era l’autrice del romanzo gotico, Frankenstein – ossia Il Moderno Prometeo, considerato come l’antesignano della letteratura fantascientifica, apparentemente saltato fuori solo dal genio di una donna. Ma come ogni cosa nella vita, anche questa storia, la vita di Mary Shelley, non può essere considerata in modo sbrigativo e semplicistico, ma è caratterizzata da una straordinaria complessità. Ed è per questa complessità, che anche il romanzo Frankenstein, necessita di essere visto sotto ben’altra luce. Mary Shelley, nasce Mary Wollstonecraft Godwin il 30 agosto 1797. Era figlia della filosofa Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo, e del filosofo e politico William Godwin. Mary perde la madre 10 giorni dalla nascita, per setticemia. E’ una perdita difficile da elaborare, a tutte le età, ma inelaborabile (una parte di te è morta) in una età in cui c’è la totale assenza di una immagine. Quindi Mary comincia in modo che la mette in pericolo già da subito, e si imbarca in avventure diciamo così impegnative, comunque stimolata dal padre e talentuosa di suo, osteggiata comprensibilmente dalla matrigna, con una precoce storia di amore, ambigua, col poeta Percy Bysshe Shelley, morto giovane in un naufragio (disperazione), col quale ebbe 4 figli, dei quali 3 morirono (disperazione), una amicizia fraterna, ambigua, con la sorellastra Claire Clairmont ... in questo intrico c’è posto anche per Lord Byron … Film da non perdere, attori strepitosi, anche i maschi, spesso giustamente effeminati, che insegna cose che non sapevamo. Conseguentemente la storia di Frankenstein riguarda il riportare in vita quello che è morto, con tutto il terrore e l’ambiguità connessa alle fantasie di questa operazione. Mary Shelley cerca di riportare in vita quello che sente perduto per sempre.
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