michelecamero
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giovedì 28 dicembre 2017
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la difficoltà di invecchiare
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Il film viene presentato sotto il genere “commedia”, un termine che in Francia ha un’accezione diversa da quella che ha da noi, dove indica, per la maggior parte degli spettatori, una pellicola dove ci si scompiscia dalle risate. Oltralpe in linea di massima si fa invece riferimento alla commedia della vita, eccezion fatta per alcuni ripetuti tentativi di riproduzione delle commedie hollywoodiane che sembrerebbe aver fatto breccia nell’ultimo decennio tra gli eredi del Re Sole. Commedia della vita dicevo e dunque alla variabilità della stessa con sicuramente presenza di momenti di ilarità, ma anche con accenni ai drammi della vita come la vecchiaia per esempio, un autentico spauracchio per ognuno di noi, la solitudine e sovente a quel pericoloso mixer costituito dall’insieme di vecchiaia e solitudine, cioè dal timore di invecchiare e di farlo senza avere nessuno accanto.
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Il film viene presentato sotto il genere “commedia”, un termine che in Francia ha un’accezione diversa da quella che ha da noi, dove indica, per la maggior parte degli spettatori, una pellicola dove ci si scompiscia dalle risate. Oltralpe in linea di massima si fa invece riferimento alla commedia della vita, eccezion fatta per alcuni ripetuti tentativi di riproduzione delle commedie hollywoodiane che sembrerebbe aver fatto breccia nell’ultimo decennio tra gli eredi del Re Sole. Commedia della vita dicevo e dunque alla variabilità della stessa con sicuramente presenza di momenti di ilarità, ma anche con accenni ai drammi della vita come la vecchiaia per esempio, un autentico spauracchio per ognuno di noi, la solitudine e sovente a quel pericoloso mixer costituito dall’insieme di vecchiaia e solitudine, cioè dal timore di invecchiare e di farlo senza avere nessuno accanto. Questo secondo me il tema di questo film che vede protagonista una cinquantenne divorziata con due figli che quasi contemporaneamente si ritrova senza lavoro e nonna in attesa, considerato che una delle figlie le comunica di essere incinta. Improvvisamente queste due situazioni con l’aggiunta della menopausa e delle sue tradizionali manifestazioni esteriori (vampate di calore ed una certa tendenza a ingrassare) la incupiscono inculcandole i timori di una femminilità oramai andata che, insieme alla crescita delle figlie ed alla loro autonomia di vita, le prospettano appunto i due tabù: vecchiaia e solitudine. Un casuale incontro la riporta agli amori giovanili ed al suo primo amore in particolare che le riaccende la speranza di tornare ad amare e soprattutto ad essere amata ed ancora desiderata.
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giovedì 28 dicembre 2017
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la difficoltà di invecchiare
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Il film viene presentato sotto il genere “commedia”, un termine che in Francia ha un’accezione diversa da quella che ha da noi, dove indica, per la maggior parte degli spettatori, una pellicola dove ci si scompiscia dalle risate. Oltralpe in linea di massima si fa invece riferimento alla commedia della vita, eccezion fatta per alcuni ripetuti tentativi di riproduzione delle commedie hollywoodiane che sembrerebbe aver fatto breccia nell’ultimo decennio tra gli eredi del Re Sole. Commedia della vita dicevo e dunque alla variabilità della stessa con sicuramente presenza di momenti di ilarità, ma anche con accenni ai drammi della vita come la vecchiaia per esempio, un autentico spauracchio per ognuno di noi, la solitudine e sovente a quel pericoloso mixer costituito dall’insieme di vecchiaia e solitudine, cioè dal timore di invecchiare e di farlo senza avere nessuno accanto.
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Il film viene presentato sotto il genere “commedia”, un termine che in Francia ha un’accezione diversa da quella che ha da noi, dove indica, per la maggior parte degli spettatori, una pellicola dove ci si scompiscia dalle risate. Oltralpe in linea di massima si fa invece riferimento alla commedia della vita, eccezion fatta per alcuni ripetuti tentativi di riproduzione delle commedie hollywoodiane che sembrerebbe aver fatto breccia nell’ultimo decennio tra gli eredi del Re Sole. Commedia della vita dicevo e dunque alla variabilità della stessa con sicuramente presenza di momenti di ilarità, ma anche con accenni ai drammi della vita come la vecchiaia per esempio, un autentico spauracchio per ognuno di noi, la solitudine e sovente a quel pericoloso mixer costituito dall’insieme di vecchiaia e solitudine, cioè dal timore di invecchiare e di farlo senza avere nessuno accanto. Questo secondo me il tema di questo film che vede protagonista una cinquantenne divorziata con due figli che quasi contemporaneamente si ritrova senza lavoro e nonna in attesa, considerato che una delle figlie le comunica di essere incinta. Improvvisamente queste due situazioni con l’aggiunta della menopausa e delle sue tradizionali manifestazioni esteriori (vampate di calore ed una certa tendenza a ingrassare) la incupiscono inculcandole i timori di una femminilità oramai andata che, insieme alla crescita delle figlie ed alla loro autonomia di vita, le prospettano appunto i due tabù: vecchiaia e solitudine. Un casuale incontro la riporta agli amori giovanili ed al suo primo amore in particolare che le riaccende la speranza di tornare ad amare e soprattutto ad essere amata ed ancora desiderata.
Michele camero
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flyanto
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lunedì 8 gennaio 2018
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quando non si accetta di invecchiare
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"50 Primavere" , come si evince dal titolo, è un film che tratta l'argomento della menopausa o, più precisamente, come la protagonista, una donna appunto di 50 anni, affronta questo delicato periodo dell'esistenza femminile.
La donna in questione, mamma di due ragazze, una di circa 25 anni in attesa di un bimbo dal suo compagno e l'altra, una studentessa con i problemi sentimentali tipici della sua età, non accetta volentieri di stare invecchiando e così affronta il suo periodo di menopausa nel peggiore dei modi, non accettandolo, soffrendo oltre maniera i disturbi fisici e psicologici che possono verificarsi in questa fase e soprattutto non rassegnandosi di essere sola dal momento che ha da tempo divorziato dal proprio marito.
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"50 Primavere" , come si evince dal titolo, è un film che tratta l'argomento della menopausa o, più precisamente, come la protagonista, una donna appunto di 50 anni, affronta questo delicato periodo dell'esistenza femminile.
La donna in questione, mamma di due ragazze, una di circa 25 anni in attesa di un bimbo dal suo compagno e l'altra, una studentessa con i problemi sentimentali tipici della sua età, non accetta volentieri di stare invecchiando e così affronta il suo periodo di menopausa nel peggiore dei modi, non accettandolo, soffrendo oltre maniera i disturbi fisici e psicologici che possono verificarsi in questa fase e soprattutto non rassegnandosi di essere sola dal momento che ha da tempo divorziato dal proprio marito. E' così che, incontrando di nuovo dopo tanto tempo un ex fidanzato di gioventù, ella decide a tutti i costi di riconquistarlo e di trascorrere così le sue giornate finalmente in compagnia di un uomo. Prima di riuscirvi dovrà però affrontare svariate avventure.
Diretto da una donna, la regista Blandine Lenoir, il film è infatti rivolto interamente alle donne, e per giunta a quelle di mezza età, che non accettano o vivono male il periodo naturale della menopausa. Ovviamente appositamente esagerato nel suo complesso, attraverso l'ironia e la rappresentazione di alcune situazioni esilaranti, la pellicola 'prende in giro' bonariamente le reazioni e le problematiche delle donne di mezza età in menopausa, accomunandole tutte in certi atteggiamenti e certe ansie e facendole così sentire simili le une alle altre. Molto leggero nel suo contenuto ma assai divertente, "50 Primavere" è un film consigliabile come divertissment, grazie anche all'interpretazione della simpatica Agnès Jaoui che ben interpreta la protagonista.
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