enzo70
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lunedì 5 dicembre 2016
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ross racconta una storia sconosciuta con intensità
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Gary Ross racconta uno stralcio della guerra civile americana; il protagonista è Newt Knight, un soldato della confederazione che diserta per ortare a casa il cadavere del nipote; e che una volta tornato a casa non riesce a tollerare le angherie nei confronti della sua gente da parte dell’esercito; e così si ritira in una palude insieme a dei negri fuggiaschi per creare una sorta di terra libera ed avviare una guerra civile nella guerra civile.
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Gary Ross racconta uno stralcio della guerra civile americana; il protagonista è Newt Knight, un soldato della confederazione che diserta per ortare a casa il cadavere del nipote; e che una volta tornato a casa non riesce a tollerare le angherie nei confronti della sua gente da parte dell’esercito; e così si ritira in una palude insieme a dei negri fuggiaschi per creare una sorta di terra libera ed avviare una guerra civile nella guerra civile. E man mano le fila del piccolo esercito di Newt si incrementano con l’arrivo di diseredati, negri e disillusi. Uno dei problemi del gruppo della palude è l’integrazione tra bianchi e neri, ma Newt è inflessibile nel garantire la parità sociale, nel Missisipi, nella terra libera di Jones. Storia vera, quella portata sul grande schermo da Ross che al tono romanzesco preferisce quello del racconto storico. E sicuramente la scelta di Matthew McConaughey per interpretare il ruolo del protagonista è perfetta, per un film intenso serve un attore intenso. Ross indugia sui particolari ed il risultato è un film lento, per amatori, qualche mugugno nella sala, una multisala da blockbuster, però, l’ho sentito. Ma per lo spettatore più esigente e disposto a sentirsi raccontare questo sconosciuto spaccato di storia americano in oltre due ore è in programmazione un film da non perdere. E McConaughey potrebbere bissare quella statuetta.
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pier delmonte
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domenica 4 dicembre 2016
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robin hood americano
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E’ indubbio che la’ dove trovi McConaughey ricevi in cambio un film una storia che non ti delude, in questo caso revocazione storica, ben raffigurata. Ma non mi convince la recitazione e la trama, ok la questione della “goccia di sangue negro” che toglie diritti (questione da sapere), ma nella seconda parte il film ripercorre temi gia’ visti e annoia.
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fight_club
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sabato 3 dicembre 2016
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la liberta' che viene da dentro di noi
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solido e potente questo nuovo film di Gary Ross dove il protagonista, disertore dell'esercito sudista durante la guerra di secessione americana, combatte la sua battaglia contro le ingiustizie insieme a un manipolo di schiavi di colore fuggiti dai loro padroni. Accampato in una palude quasi fosse una prigione a cielo aperto Newt Knight è bravo a rovesciare e a imporre il suo punto di vista ai suoi compagni di sventura, infatti non sono loro ad essere succubi di quel luogo perchè è proprio lì che sono finalmente liberi da tutte le oppressioni e padroni di sentirsi finalmente normali e uguali a tutti gli altri. Un sentimento di libertà che travalica quel piccolo spazio che occupano e che in seguito cercheranno di espandere e che, con il passare degli anni, aiuterà un discendente dello stesso Knight a combattere egli stesso per la libertà di amare chi si vuole.
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solido e potente questo nuovo film di Gary Ross dove il protagonista, disertore dell'esercito sudista durante la guerra di secessione americana, combatte la sua battaglia contro le ingiustizie insieme a un manipolo di schiavi di colore fuggiti dai loro padroni. Accampato in una palude quasi fosse una prigione a cielo aperto Newt Knight è bravo a rovesciare e a imporre il suo punto di vista ai suoi compagni di sventura, infatti non sono loro ad essere succubi di quel luogo perchè è proprio lì che sono finalmente liberi da tutte le oppressioni e padroni di sentirsi finalmente normali e uguali a tutti gli altri. Un sentimento di libertà che travalica quel piccolo spazio che occupano e che in seguito cercheranno di espandere e che, con il passare degli anni, aiuterà un discendente dello stesso Knight a combattere egli stesso per la libertà di amare chi si vuole. Come in Pleasantville, Hunger games e, in parte, Dave - presidente per un giorno il regista pone in primo piano i sentimenti di una persona, sentimenti talmente forti da spezzare e forgiare un nuovo mondo ribaltando i vecchi concetti e i vecchi "guardiani" dello stato delle cose. Matthew McConaughey si conferma attore di fortissima personalità e bravura, non da meno sono i personaggi di contorno dove si nota con piacere Mahershala Ali già visto in House of cards. voto finale 8+
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alex62
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sabato 17 settembre 2016
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eroismo
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Matthew McConaughey è un attore molto poliedrico, che ha lasciato tracce del suo lavoro nella nostra memoria emotiva, di multiforme segno e caratura. Indimenticabile nel visionario e profetico EDTV, dove si ritrova 24 ore su 24 sotto il freddo occhio della telecamera di un Grande Fratello ante litteram (o forse post - visto che il Grande Fratello lo inventò George Orwell nel 1949 (compare nell'ultimo romanzo di questo straordinario scrittore inglese, “1984”). Ma altrettanto inevitabile è il ricordo nel ruolo del cacciatore di draghi, accanto a un'altra star che come lui ama tormentare il suo corpo per trasformarlo, senza ritegno, nel personaggio che è chiamato a interpretare, Christian Bale, il film era: Il regno del fuoco.
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Matthew McConaughey è un attore molto poliedrico, che ha lasciato tracce del suo lavoro nella nostra memoria emotiva, di multiforme segno e caratura. Indimenticabile nel visionario e profetico EDTV, dove si ritrova 24 ore su 24 sotto il freddo occhio della telecamera di un Grande Fratello ante litteram (o forse post - visto che il Grande Fratello lo inventò George Orwell nel 1949 (compare nell'ultimo romanzo di questo straordinario scrittore inglese, “1984”). Ma altrettanto inevitabile è il ricordo nel ruolo del cacciatore di draghi, accanto a un'altra star che come lui ama tormentare il suo corpo per trasformarlo, senza ritegno, nel personaggio che è chiamato a interpretare, Christian Bale, il film era: Il regno del fuoco. Non citerò i più recenti e autoriali successi di questo ottimo attore, che sono più che evidenti ed anche troppo sottolineati.
Questa volta veste i panni lerci e consumati di Newton Knight (nomen omen: un vero cavaliere moderno!), che, quasi da solo, riuscì a liberare 3 Stati dai Confederati schiavisti per unirli, ancor prima della fine della grande guerra civile americana al Nord già libero.
Sulla sua tomba l'epitaffio recita: “visse per gli altri”; e quello che si narra nel film è praticamente verità storica.
Gli occhi da invasato di McConaughey, la voce roca, i denti rotti, le movenze da ubriaco disegnano un personaggio a tutto tondo, senza la minima sbavatura, - la cosa che sorprende di più, senza il minimo narcisismo - un personaggio, dicevo, capace di uccidere a mani nude e con le stesse mani di accarezzare timidamente un neonato.
Si tratta di un film da 50 milioni di dollari, non tanto piccolo, soprattutto a causa di alcune scene di battaglia, non memorabili, ma estremamente realistiche.
Tratta di argomenti durissimi, amcora di dolorosa attualità…e non solo in USA…la segregazione razziale, protrattasi dalle perfide e vigliacche imprese del Ku-Klux-Klan fino agli anni 60 dello scorso secolo hanno lasciato profonde cicatrici, molte delle quali non ancora rimarginate se si guarda agli omicidi di neri (spesso disarmati) di cui è responsabile la polizia statunitense, quasi ogni giorno.
Knight fondò uno Stato libero che aveva come sua carta costituzionale solo l'uguaglianza fra tutti gli esseri umani; forse il principio dei diritti umani naturali più difficile da attuare e mantenere, anche oggigiorno.
È un film splendido, teso e diretto come la traiettoria di una freccia tesa al bersaglio, il bersaglio della vergogna e della disperazione di chi, per secoli si è visto negare i diritti più elementari. Come direbbe la filosofa spagnola, Maria Zambrano, di un intero popolo, che dal margine della strada della storia, continua a chiamare le nostre coscienze, con una voce flebile, ma ineludibile, alla resa dei conti.
Non c'è differenza di colore, di religione, di stato, di censo, di PRESUNTA “razza” che possa giustificare la violenza, la tratta, la prigionia, la vendita e lo scambio di un solo essere umano.
L'unica legge eterna, tatuata sul cuore di ogni uomo e donna dal dito stesso di Dio, è LIBERTÀ!
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ashtray_bliss
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sabato 17 settembre 2016
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un dramma storico epico e potente.
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'Lo stato libero di Jones' è uno di quei film che non passano inosservati, ti catturano, ti incuriosiscono e ti colpiscono e sul grande schemo l'impatto è garantito (visto in Grecia). Gary Ross dopo aver diretto Hunger Games decide di fare un salto nella storia americana e precisamente in quella moderna, indagando una figura poco nota (quasi sconosciuta in Europa) della guerra civile americana, quella del ex contadino Newton Knight che guidò un gruppo di ribelli contro la Confedeazione. L'esperimento storico risulta ampiamente riuscito e la pellicola che ci troviamo davanti risulta essere una vera epopea storica, ricca di drammaticità e pathos, che ripercorre fedelmente la voglia di riscatto e di ribellione ma anche l'amore per la libertà e l'uguaglianza degli abitanti più poveri del Sud americano.
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'Lo stato libero di Jones' è uno di quei film che non passano inosservati, ti catturano, ti incuriosiscono e ti colpiscono e sul grande schemo l'impatto è garantito (visto in Grecia). Gary Ross dopo aver diretto Hunger Games decide di fare un salto nella storia americana e precisamente in quella moderna, indagando una figura poco nota (quasi sconosciuta in Europa) della guerra civile americana, quella del ex contadino Newton Knight che guidò un gruppo di ribelli contro la Confedeazione. L'esperimento storico risulta ampiamente riuscito e la pellicola che ci troviamo davanti risulta essere una vera epopea storica, ricca di drammaticità e pathos, che ripercorre fedelmente la voglia di riscatto e di ribellione ma anche l'amore per la libertà e l'uguaglianza degli abitanti più poveri del Sud americano. Ross, non ha dubbi a inquadrare il suo Newt, interpretato magistralmente da un Matthew McConaughey sempre più impegnato, come un ribelle, un guerrigliero e un leader innato che riesce a schierare con lui interi eserciti di disertori ed ex schiavi, proponendosi come uno dei pochi (e dei primi in assoluto) leader di una nuova comunità multirazziale, dove neri e bianchi vivono tutti alla pari, dove è ampiamente abolito il concetto di schiavismo e tutti si spartiscono in modo equo le coltivazioni, gli alimenti che garantiscono la loro stessa sopravvivenza. Newt appare sin da subito un personaggio carismatico, forte e determinato, un antieroe per eccellenza, ed essendo anche una persona religiosa riuscirà avvalendosi dei suoi solidi principi e valori morali, a portare avanti una vera e propria rivolta che porteranno alla dichiarazione d'indipendenza dal resto della Confederazione, della contea di Jones.
Il film riesce così a coprire un lasso di tempo importante, dall'inizio alla fine della guerra civile e l'avvento delle prime elezioni presidenziali che vedevano il coinvolgimento e la partecipazione della comunità nera, dichiarata finalmente libera dal pesidente repubblicano Lincoln. In questo periodo assistiamo al progressivo cambiamento di Newton, da semplice infermiere durante i primi anni di guerra a disertore poco dopo la morte insensata di suo nipote appena ragazzino. L'evento segnerà definitivamente Knight il quale si ritirerà inizialmente a vivere con sua moglie e suo figlio nella propria fattoria. Una volta scoperto che gli stanno dando la caccia e su di lui pende una condanna a morte (per aver tradito e abbandonato la Confederazione) Newt con l'aiuto di una schiava e curatrice riuscirà a trovare rifugio all'interno di una palude. Questo elemento determinerà anche la svolta narrativa decisiva della pellicola in quanto Newt inizia ad organizzare e materializzare le sue intenzioni di ribellarsi grazie all'inconto con alcuni ex schiavi, anch'essi disertori e latitanti, formando un piccolo nucleo di ribelli. Ulteriormente sconvolto dall'atteggiamento opportunistico dei soldati della Confederazione nei confronti degli agricoltori più poveri della zona, costretti a cedere all'esercito abbondanti quantità del loro ricavato agricolo e pagando tasse eccessivamente alte per le loro disponibilità economiche, Newton riesce a convincere donne e uomini, schiavi ed ex soldati a ribellarsi tutti insieme contro il sistema oppressivo e discriminatorio. Grazie alla sua determinazione e lungimiranza il corpo capitanato da Knight riuscirà a dichiarare indipendenti un importante numero di contee che vengono unificate e ribattezzate come appunto, il Free State of Jones. La battaglia dell'uomo però non si fermò dopo la fine della guerra e l'ascesa al potere del presidente Lincoln, in quanto continuò a battersi per il riconoscimento dei diritti dei neri, da quello al voto a quello dell'autodeterminazione, continuando egli stesso a vivere e incoraggiare la prima comunità mista d'America in un contesto che si faceva via via sempre più teso data l'ascesa del KKK.
La pellicolla in questione è dunque un ottimo esempio tra dramma storico e biografico che getta luce su un personaggio poco noto della storia americana moderna che nonostante ciò ebbe un notevole impatto sociale. Ross, supportato da un ottima sceneggiatura, riesce a descivere in maniera meticolosa e bilanciata il personaggio ambiguo e provato di N. Knight e della sua lotta sociale. Grazie all'interpretazione intensa e verosimile di McConnaisance ne esce un ritratto complesso ma accurato di una figura in perenne bilico tra luce e ombra, un ribelle che non esita ad usare la violenza ma che al tempo stesso crede nel Vangelo e si fà guidare dalla parola di Dio. Un antieroe guerrigliero che per primo oso ribellarsi ad un sistema basato sull'oppressione del prossimo, dove gli schiavi non erano minimamente considerati persone ma oggetti di compra-vendita volti a far accumulare potere e denaro alle famiglie benestanti del Sud.
Con i termini di oggi potremmo dire che Knight è stato uno dei primi giustizieri sociali e grazie alla sua ferrea volontà e senso di uguaglianza riuscì a mettere le basi alla società multirazziale che conosciamo oggi.
Ross riesce così indiscutibilmente a mettere in piedi un solido dramma storico che risulta più che mai attuale data l'insorgenza di tensioni tra le comunità di neri e bianchi in America e non solo. Un film letterario e delicato, crudo e poetico al contempo, scandito da un tempo narrativo lento ma scorrevole e mai noioso che riesce ottimamente a rappresentare le diverse fasi di vita ed evoluzione del movimento rivoluzionario nel durante e nel dopo guerra. Inframezzato da una storia parallela più recente che si estende circa agli anni '40, e riguarda un discendente di Knight, ma anche da autenttiche fotografie d'epoca questo film riesce indubbiamente a catturare e mantenere vivo l'interesse dello spettatore, appassionarlo ai personaggi principali (Knight, Moses, Rachel) e risultare convincente.
Ornato da una fotografia, anche naturale, eccellente, sempre attenta ai dettagli e ai colori quest'opera si pone facilmente tra i migliori film del 2016. Restano particolarmente impresse le scene ambientate nella palude dove ruba la scena lo spettacolo naturale della morfologia tipica del Sud degli States (l'ambientazione riguarda il Mississipi). Altrettanto curata è la scenografia, la ricostruzione storica di abiti e architettura del posto. Supportato da interpretazioni di ottimo livello le quali vengono affidate ad attori che più volte hanno dato prova di sè, quali l'ipnotico e determinato Matthew McConaughey, la talentuosa e dammatica Gugu Mbatha-Raw ma anche lo stoico Mahersala Ali che incarna la sofferenza e il riscatto degli schiavi neri nei panni di Moses, uomo segnato dalla privazione e dolore. Non mancano dunque le giuste introspezioni psicologiche e lo spessore emotivo dei personaggi, principali e secondari.
Privo di retorica o didatticismo gratuito il film si propone non solo come opera storica di indubbia qualità e valore ma come opera sociale più che mai attuale e preziosa. Da vedere assolutamente 4,5/5.
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[+] una cupa parabola per l’america odierna
(di antonio montefalcone)
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