Ciò che giustifica la grandezza di Steven Spielber è la sua capacità di guardare al mondo sempre con gli occhi di un bambino. Questo è quello che ha fatto con il GGG, riprodurre in immagini di pura gioia per gli occhi l'incredbile mondo dei sogni. La storia è quella del GGG: riprendendo in mano un capolavoro della letteratura per l'infanzia ha compiuto la prima folle impresa di offrire un prodotto fedele al romanzo, bellissimo, di Rohal Dahl. Quella del GGG è una storia piena di significati: il gigante genitle è metafora di sensibilità, di delicatezza, di debolezza che diventa coraggio, di una straordinaria eppure discreta bellezza.
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Ciò che giustifica la grandezza di Steven Spielber è la sua capacità di guardare al mondo sempre con gli occhi di un bambino. Questo è quello che ha fatto con il GGG, riprodurre in immagini di pura gioia per gli occhi l'incredbile mondo dei sogni. La storia è quella del GGG: riprendendo in mano un capolavoro della letteratura per l'infanzia ha compiuto la prima folle impresa di offrire un prodotto fedele al romanzo, bellissimo, di Rohal Dahl. Quella del GGG è una storia piena di significati: il gigante genitle è metafora di sensibilità, di delicatezza, di debolezza che diventa coraggio, di una straordinaria eppure discreta bellezza. Il GGG non è come gli altri giganti, non è stupido, sporco e ignorante, perchè sa leggere, si lava e mangia cetriollonzoli ( come li chiama lui). Ma sopratutto, gli esseri umani non li mangia, ma regala loro sogni. Sì, proprio sogni: prima li acchiappa in una foresta fatata e poi li distribuisce di notte in giro per Londra. La storia, come è stato detto, è di rara poesia, di raffinata delicatezza, che non ci fanno che amare, sin da bambini, questo gigante così enorme eppure mai sgraziato, un goffo individuo che non fa danno, che ama stare da solo perchè ha paura di fare agli altri del male. La maestria di questo film è stata quella di aver reso in immagini ciò che leggendo il libro avevamo solo immaginato. I sogni imbottigliati, la terra dei Giganti, la foresta incantata, il lago al contrario, la casa del GGG, sono solo alcuni delle innumerevoli scene più belle.
Un tripudio di immagini, colori, di perfezione scenica, dove straordinari sono i due attori, l'irriverente Sophie, interpretata da una giovanissima attrice, ma sopratutto il GGG, nel cui volto malinconico e gentile ritroviamo quello di Mark Rylance, fresco di Oscar proprio l'anno scorso nel ruolo della spia russa ne Il Ponte delle Spie.
Insomma, è un film che va a risvegliare l'infanzia, sopratutto per chi ha letto il libro, e che rievoca i sogni, con la certezza che la debolezza apparente ( come quella del GGG) in realtà è una gentilezza che con il giusto coraggio e con un buon amico,..porta alla vittoria.
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