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roverman
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martedì 11 novembre 2025
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una trama interessante ma niente di nuovo
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Un film pu? essere un'opera d'arte o un buon intrattenimento, pu? anche essere una cagata pazzesca per dirla alla Fantozzi che cos? encomiava "La Corazzata Potemkin" di Ejzenstejn, un riconosciuto capolavoro dalla critica mondiale, ma evidentemente non dall'uomo comune, quale voleva identificare il suo eroe Paolo Villaggio. Questo film ? stato di mio gusto sin dall'uscita, oggi rivedendolo mi ? piaciuto ancora, lo definirei adrenalinico a tratti, con qualche semplice colpetto di scena qua e la, ma soprattutto magistralmente interpretato da Ben Affleck, un paio d'ore, comunque di intrattenimento, piacevoli per chi adora il genere thrilller movimentato, dotato anche li fine lieto o lieto fine.
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Un film pu? essere un'opera d'arte o un buon intrattenimento, pu? anche essere una cagata pazzesca per dirla alla Fantozzi che cos? encomiava "La Corazzata Potemkin" di Ejzenstejn, un riconosciuto capolavoro dalla critica mondiale, ma evidentemente non dall'uomo comune, quale voleva identificare il suo eroe Paolo Villaggio. Questo film ? stato di mio gusto sin dall'uscita, oggi rivedendolo mi ? piaciuto ancora, lo definirei adrenalinico a tratti, con qualche semplice colpetto di scena qua e la, ma soprattutto magistralmente interpretato da Ben Affleck, un paio d'ore, comunque di intrattenimento, piacevoli per chi adora il genere thrilller movimentato, dotato anche li fine lieto o lieto fine. Non ? necessario sempre essere dei sommelier da film (men che mai da vino).
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signorbagheri
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mercoledì 2 luglio 2025
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avvincente
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Avvincente thriller adrenalico complottistico con un ottimo Affleck autistico personaggio indimenticabile in stato di grazia diretto da O Connor con un plot che riserva un colpo di scena nel finale inverosimile ma pur sempre sorprendente bisogna accontentarsi qualche volta.
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mercoledì 11 giugno 2025
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bellissimo
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Film da paura, bella storia, ben fatto. Il 2 ? ancora meglio forse
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micol
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venerdì 2 maggio 2025
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avvincente
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inizio frammentato e pieno di flash back, personaggi che si susseguono in un intreccio relazionale sempre in crescendo e...ben affleck gigantesco nel ruolo di autistico spietato!
il cast è eccellente, la trama accattivante e, nel finale, si dirama la nebbia causata, per quasi metà film, da una serie di storie parallele, e da situazioni antecedenti che rivelano come tutto aveva un nesso logico!
da vedere!!!!
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giomo891
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venerdì 16 settembre 2022
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ben affleck e l''ypercalculia autistica giomo891
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The Accountant
2016 -Gavin O Connor-
Il premio Oscar Ben Affleck (Argo, ed il recente Batman v Superman: Dawn of Justice) è il protagonista di The Accountant, un film diretto da Gavin O’Connor (Miracle, Pride and Glory – Il Prezzo dell’Onore, Warrior).
Christian Wolff (Affleck) è un matematico autistico che ha più affinità con i numeri che con le persone. Lavora sotto copertura in uno studio di una piccola città di provincia, come contabile freelance per alcune delle organizzazioni criminali più pericolose del mondo. Messo sotto pressione da Ray King (J.K. Simmons), capo della divisione anti-crimine del Dipartimento del Tesoro, Christian assume l’incarico di un nuovo cliente: una società di robotica d’avanguardia in cui un’ addetta alla contabilità (Anna Kendrick) ha scoperto un ammanco nei conti di milioni di dollari.
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The Accountant
2016 -Gavin O Connor-
Il premio Oscar Ben Affleck (Argo, ed il recente Batman v Superman: Dawn of Justice) è il protagonista di The Accountant, un film diretto da Gavin O’Connor (Miracle, Pride and Glory – Il Prezzo dell’Onore, Warrior).
Christian Wolff (Affleck) è un matematico autistico che ha più affinità con i numeri che con le persone. Lavora sotto copertura in uno studio di una piccola città di provincia, come contabile freelance per alcune delle organizzazioni criminali più pericolose del mondo. Messo sotto pressione da Ray King (J.K. Simmons), capo della divisione anti-crimine del Dipartimento del Tesoro, Christian assume l’incarico di un nuovo cliente: una società di robotica d’avanguardia in cui un’ addetta alla contabilità (Anna Kendrick) ha scoperto un ammanco nei conti di milioni di dollari. Non appena Christian individua le falsificazioni dei documenti avvicinandosi alla verità, il numero delle vittime inizia ad aumentare.
Ma fin qui nulla di straordinario rispetto a tante pellicole "action/crime".
C'è un contenuto extra in questo bel film. È la storia di un ragazzo, da bambino condannato alla "diversità ", si parla di sindrome autistica o meglio "Asberger", che terrorizza la madre ma non il padre, abituato al rigore militare, che non accetta che il figlio sia relegato in un "limbo" di sfortunati esseri superprotetti da un mondo che non riesce ad accettarli.
Quel bambino crescerà e diventerà, con la disciplina, un vero genio matematico, con in più straordinarie capacità nelle arti marziali e militari...il finale è qualcosa di eccezionale.
Un Ben Affleck sempre più convincente.
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jonnylogan
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mercoledì 7 settembre 2022
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partita doppia
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Christian Wolff è abile come contabile nonostante i numerosi problemi di autismo che lo accompagnano fin dall'infanzia. Al tempo stesso Christian non lavora solo come contabile in proprio, ma anche come consulente per conto di alcune delle associazioni criminali più pericolose del pianeta.
Dietro al nome fittizio di Christian Wolff si cela uno dei contabili più abili nello scovare buchi di bilancio e ammanchi teoricamente inspiegabili.
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Christian Wolff è abile come contabile nonostante i numerosi problemi di autismo che lo accompagnano fin dall'infanzia. Al tempo stesso Christian non lavora solo come contabile in proprio, ma anche come consulente per conto di alcune delle associazioni criminali più pericolose del pianeta.
Dietro al nome fittizio di Christian Wolff si cela uno dei contabili più abili nello scovare buchi di bilancio e ammanchi teoricamente inspiegabili. Al tempo stesso Christian è anche una persona dal carattere solitario e difficilmente avvicinabile a causa di un autismo mai curato che spinse suo padre, ufficiale dell’esercito, a farlo allenare senza tregua all’uso delle arti marziali, per essere in grado in età adulta di sapersi difendere.
Ben Affleck riesce a calarsi nel ruolo di un mite contabile sofferente di autismo, in maniera convincente, anche grazie a una deriva action che la pellicola diretta da Gavin O’connor, attore, regista e anche produttore di successo, prende a partire dalla seconda metà, trasformando Christian Wolff, pseudonimo matematico, usato per celarne la vera identità, in una macchina capace di uccidere chiunque gli si pari di fronte. La pellicola datata 2016 ha l’indubbia capacità, grazie a una duplice narrazione. Nella prima la ricerca dell’ FBI di chi sia l’uomo che viene regolarmente fotografato di spalle assieme ai criminali più spietati del pianeta. Nella seconda quale sia la storia attuale di un contabile taciturno che ha assunto l’incarico di scovare la fonte di un ammanco impossibile da trovare per chiunque tranne (forse) per lui. Assieme ad Affleck J.K. Simmons e Cynthia Addai-Robinson, nella parte di due agenti dell’FBI, Jon Bernthal, in quella di uno spietato sicario e Anna Kendrick anche lei nel ruolo di una mite contabile, aggiungono quei characters indispensabili per completare la descrizione dei due livelli narrativi.
Si parla da anni di un sequel per una prima pellicola che ha raggiunto un eccellente successo sia al botteghino sia in termini di critica. Una prima pellicola che merita di essere recuperata proprio perché rappresenta un unicum in bilico fra una narrazione di tipo cerebrale e un action movie.
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christalball
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sabato 1 maggio 2021
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sentirsi diversi ed essere diversi
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Il problema della critica cinematografica autorevole (o semplicemente autorizzata) è che l'uomo qualunque che incappa nella recensione negativa e si fida (perchè è troppo pigro per diventare come quegli anarco - cinefili che danno alle recensioni diverse dalle proprie al massimo il valore di un postulato), finisce col perdersi, ad esempio, un film come questo. A parte Ben Affleck (così adatto a questo ruolo da farmi ripensare al Ben di Argo del lontano 2012) questo film è importante innanzitutto perchè genera, ancora una volta nella storia del cinema, una riflessione su uno dei disturbi dello spettro autistico "la sindrome di Asperger", ma non solo, è anche un film culturale che affronta il tema della diversità e della necessaria reazione alla paura di essere diversi senza capire che " tutti in fondo vogliamo la stessa cosa" cioè essere accettati agli occhi degli altri, diverso è solo il modo in cui ci proviamo.
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Il problema della critica cinematografica autorevole (o semplicemente autorizzata) è che l'uomo qualunque che incappa nella recensione negativa e si fida (perchè è troppo pigro per diventare come quegli anarco - cinefili che danno alle recensioni diverse dalle proprie al massimo il valore di un postulato), finisce col perdersi, ad esempio, un film come questo. A parte Ben Affleck (così adatto a questo ruolo da farmi ripensare al Ben di Argo del lontano 2012) questo film è importante innanzitutto perchè genera, ancora una volta nella storia del cinema, una riflessione su uno dei disturbi dello spettro autistico "la sindrome di Asperger", ma non solo, è anche un film culturale che affronta il tema della diversità e della necessaria reazione alla paura di essere diversi senza capire che " tutti in fondo vogliamo la stessa cosa" cioè essere accettati agli occhi degli altri, diverso è solo il modo in cui ci proviamo.
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rudy_50
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lunedì 15 marzo 2021
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elgatoloco
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giovedì 8 ottobre 2020
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film dispersivo, ma di indubbio interesse
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"The Accountant"(Gavin O'Connor, sceneggiatura di Bill Dubuque, 2016)è di indubbio interesse, come film, ma ha il torto di disperdersi in mille rivoli: c'è la tematica della sindrome di Asperger, di cui soffre il protagonista Christian WOlff(un g rande Ben Affleck nell'interpretazione), quella del contabile che vive per i numeri(genio artimetico più che"matematico"tout court, credo sia necessario precisare versus certi riduzionismi e certe semplificazioni giornalistiche), operando però sempre a favore del crimine, con una rigida impostazione militarista, derivata(imposta)dal padre, l'elemento della anti-Accountant, che è Anna Kendrcik, tutte le s equenze d'azione che il film prevede e che sono non poche, pesando talora troppo nell'economia complessiva dell'opera, certo valida ma spezzettata e troppo lunga(quando si parla dio situzioni e dunque di sequenze pletoriche è inevitabile non pensare anche, pur se certo non solo a questo film), dove poi la presenza-apparizione finale del fratello-nemico aggrava ulteriormenete(se possibile)un quadro giò denso di tematiche e di problematiche che tendono fatalmente ad accumularsi e ad aggrovigliarsi, confondendo quanto, di per sé, potrebbe essere invece"gestibile"in maniera più fluida e meno"Impacciata".
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"The Accountant"(Gavin O'Connor, sceneggiatura di Bill Dubuque, 2016)è di indubbio interesse, come film, ma ha il torto di disperdersi in mille rivoli: c'è la tematica della sindrome di Asperger, di cui soffre il protagonista Christian WOlff(un g rande Ben Affleck nell'interpretazione), quella del contabile che vive per i numeri(genio artimetico più che"matematico"tout court, credo sia necessario precisare versus certi riduzionismi e certe semplificazioni giornalistiche), operando però sempre a favore del crimine, con una rigida impostazione militarista, derivata(imposta)dal padre, l'elemento della anti-Accountant, che è Anna Kendrcik, tutte le s equenze d'azione che il film prevede e che sono non poche, pesando talora troppo nell'economia complessiva dell'opera, certo valida ma spezzettata e troppo lunga(quando si parla dio situzioni e dunque di sequenze pletoriche è inevitabile non pensare anche, pur se certo non solo a questo film), dove poi la presenza-apparizione finale del fratello-nemico aggrava ulteriormenete(se possibile)un quadro giò denso di tematiche e di problematiche che tendono fatalmente ad accumularsi e ad aggrovigliarsi, confondendo quanto, di per sé, potrebbe essere invece"gestibile"in maniera più fluida e meno"Impacciata". L'errore del regista e dello sceneggiatore è stato, evidentemente, quello di voler assemblare in un solo film quanto prevederebbe, invece, una scansione in vari film-il fatto che sia previsto un sequel può far bene sperare, in questo senso, ma:; A)nn è detto che esso venga effettivamente realizzato; B ) se sarà, quesot numer two, un film di mera azione, rischireebbe di diluire ulterioremente quanto qui è già presentato in nmaneira non troppo ben organizzata, come ho cercato di spiegare sopra. Il rischio di un film confuso, dove troppi eelmenti si accumulano e tendono a confondersi è certamente presente e pesa nella e sull'economia dell'opera, che , con qualche"taglio"dato dal saggio principio del "rasoio di Ockham"(Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem), avrebbe potuto ambire a divenire un "classico".. Non si tratta, beninteso, di realizzare un'opera solamente medico.neurologica sulla sindrome di Asperger, ma di evidenziare maggiormenete, oltre i flash-backs, come il protatongista arrivi nella condizione nella quale si trova e perché agisca come si vede nel film. El Gato
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