ashtray_bliss
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mercoledì 8 febbraio 2017
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entrare nella mente umana per scacciare il male.
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Spoiler-Alert. Nei meriti di questo ennesimo capitolo appartenente a filone 'horror demoniaci' troviamo in primis un indiscutibilmente bravo e convincente Aaron Eckhart, il quale in ruolo abbastanza insolito, riesce comunque a dare il meglio di se' anche in una pellicola a basso costo e dalla tiratura limitata (d'altronde gli horror sulle possessioni demoniache vanno avanti da oltre 30 anni e hanno stufato, almeno una parte di pubblico).
L'altro pregio e' il modo originale e alternativo di trattare l'argomento delle possessioni, non da un punto di vista strettamente religioso e cattolico ma piuttosto da uno laico e piu' ampio che lascia spazio alla diversita' di culti estranei al cattolicesimo.
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Spoiler-Alert. Nei meriti di questo ennesimo capitolo appartenente a filone 'horror demoniaci' troviamo in primis un indiscutibilmente bravo e convincente Aaron Eckhart, il quale in ruolo abbastanza insolito, riesce comunque a dare il meglio di se' anche in una pellicola a basso costo e dalla tiratura limitata (d'altronde gli horror sulle possessioni demoniache vanno avanti da oltre 30 anni e hanno stufato, almeno una parte di pubblico).
L'altro pregio e' il modo originale e alternativo di trattare l'argomento delle possessioni, non da un punto di vista strettamente religioso e cattolico ma piuttosto da uno laico e piu' ampio che lascia spazio alla diversita' di culti estranei al cattolicesimo. Il protagonista Ember, difatti, non si autodefinisce mai un esorcista ma piuttosto una guida spirituale e indipendente dai credo religiosi che si occupa di cacciare (anzi, sfrattare) le entita' che si impossessano degli individui indipendentemente da come esse vengono identificate (demoni, jiin o quant'altro). Finita questa boccata d'aria fresca Incarnate segue per filo e per segno la ricetta standard degli horror demoniaci con tanto di bambini posseduti, preti ed emissari vaticani inviati sul posto e poi, ovviamente, la classica entita' demoniaca piu' potente delle altre che perseguita il protagonista. Tuttavia, la pellicola la si segue volentieri sopratutto per le sequenze dove il protagonista entra nel subconscio e nel sogno dei posseduti per poter distruggere l'illusione nella quale sono intrappolati e ripristinare il controllo del proprio corpo. I viaggi nel subconscio ricalcano un motivo gia' ampiamente sfruttato nel panorama cinematografico, visto nel capolavoro di Nolan, Inception, ma anche in pellicole di minor fama e successo come The Cell (2000) e Mindscape (2013). Quello delle incursioni nella mente e', d'altronde, un argomento tanto affascinante quanto misterioso e il regista sa come mantenere viva l'attenzione del pubblico trasferendo una buona parte dell'azione dal mondo reale alla dimensione onirica dove avviene l'esorcismo. Μa sfumate queste particolarita' originali la pellicola dimostra di non essere in grado di differenziarsi sostanzialmente dal filone del genere cui appartiene inciampando negli inesorabili koinoi topoi del suddetto genere d'appartenenza. Probabilmente la colpa e' del passato poco approfondito del protagonista Ember, del quale si viene a conoscenza solo del minimo indispensabile, il quale riesce comunque a creare empatia col pubblico, grazie sopratutto all'interpretazione di Eckhart. Sofferto e sofferente, depresso e distrutto ma deciso piu' che mai a vendicarsi, costi quel che costi, dello spirito che lo ha privato del suo bene piu' grosso: la famiglia. Ovviamente il film non e' esente da alcune banalita' che rendono la trama pericolosamente prevedibile e tolgono quella nota indispensabile di sorpresa e suspense. Ad esempio la seconda scena col prete risulta alquanto ovvia, come pure la sequenza di Ember in ospedale dove e' facile capire se il tutto si svolge nella mente del protagonista o per davvero. Infine, anche il finale risulta classico e facilmente intuibile dato che segue lo schema prescirtto (e seguito) dalla maggior parte di horror simili.
Un punto decisamente debole invece viene rappresentato dai personaggi secondari del film. Qui vi troviamo una decisamente sprecata Van Houten quasi perennemente seduta sul divano di casa piu' un breve trascorso come entita' demoniaca, una poco credibile dipendente del Vaticano che si riduce a mera spettatrice delle sedute del dottor Ember senza essere di particolare rilievo (solo nel finale il suo ruolo acquistera' un vero e proprio scopo ai fini del racconto) e due assistenti di Ember, metallari un po' fuori dalle righe e anche fuori tempo massimo per ricoprire tali ruoli data l'eta' degli attori e il fatto che il fascino degli anni '90 (che vorrebbero resuscitare) non si addice al contesto della pellicola.
Buoni gli effetti speciali e la recitazione del bimbo che riesce a risultare inquietante quanto basta onde non deludere (completamente) le aspettative del pubblico. Tensione mediocre, atmosfera poco coinvolgente e horrorifica solo in alcuni punti, recitazioni nella media. In definitiva, si tratta di un film partito con le migliori intenzioni e un'idea originale che tuttavia perde quelle note di originalita' man mano che si sviluppa. Si puo' vedere tranquillamente nelle serate horror e anche al cinema ma non e' che l'ennesimo prodotto di una serie ormai satura e vecchia, dalla quale non riesce mai ad emergere e distaccarsi pienamente. 2.5/ 5.
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midnight
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giovedì 16 febbraio 2017
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dov'è finita la paura?
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Sebbene l'idea di base poteva essere interessante e a tratti originale (nonostante ricordi parecchio The Cell e vagamente Insidious) purtroppo Peyton non ha saputo sfruttarla e svilupparla in modo efficace. Molti i momenti di stallo e molti i momenti dove si poteva scavare nella mente umana e demoniaca mentre si sceglie di lasciare andare il film in modo lineare fino alla fine. Fine per altro con colpo di scena (?) banale e prevedibile che lascia la porta spalancata ad un probabile sequel (ma speriamo di no!).
Manca quasi totalmente l'elemento paura e persino i classici salti sulla sedia che anche quando la pellicola non è egregia tengono sveglio lo spettatore.
Poco chiara la possessione del ragazzo - avvenuta tramite attacco di una barbona (eh?) - e il motivo per cui il demone Maggie desideri così tanto ardentemente il nostro eroe su due ruote.
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Sebbene l'idea di base poteva essere interessante e a tratti originale (nonostante ricordi parecchio The Cell e vagamente Insidious) purtroppo Peyton non ha saputo sfruttarla e svilupparla in modo efficace. Molti i momenti di stallo e molti i momenti dove si poteva scavare nella mente umana e demoniaca mentre si sceglie di lasciare andare il film in modo lineare fino alla fine. Fine per altro con colpo di scena (?) banale e prevedibile che lascia la porta spalancata ad un probabile sequel (ma speriamo di no!).
Manca quasi totalmente l'elemento paura e persino i classici salti sulla sedia che anche quando la pellicola non è egregia tengono sveglio lo spettatore.
Poco chiara la possessione del ragazzo - avvenuta tramite attacco di una barbona (eh?) - e il motivo per cui il demone Maggie desideri così tanto ardentemente il nostro eroe su due ruote. Boh..
Inutile anche la figura del prete Felix interpretato da Tomas Arana (Guardia del Corpo e il Gladiatore) e l'assurda scena della sua possessione con annesso assurdo suicidio. (but why??) Personalmente avrei puntato molto di più sul contrasto tra credenza religiosa/problema psicologico e sui "viaggi" nella mente del posseduto. Peccato. In conclusione un filmetto tranquillissimo e tranquillamente evitabile.
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lunedì 13 febbraio 2017
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horror singolare!!!
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Un uomo dal passato confuso dotato di strani poteri aiuterà un bambino a liberarsi da una possessione demoniaca. Godibile prodotto low cost che ha il merito di affrontare l'argomento esorcismo attraverso una visione più laica e spirituale anziché religiosa. La singolarità dei metodi con i quali viene affrontato il maligno è il punto di forza di un prodotto che pur restando ancorato al limbo del genere, risulta gradevole grazie ad una verve piuttosto innovativa.
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theoraclex
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mercoledì 8 marzo 2017
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e tutti questi minuti andranno persi...
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...come lacrime nella pioggia...
A volte non si capisce come attori di un certo livello possano offrire il volto a simili sottoprodotti commerciali. Un film davvero insulso, copia-incolla mal riuscito di altri (migliori) film similari (L'esorcista, inception, Constantine, insidious per citarne alcuni). Come per il protagonista anche per lo spettatore l'occhio è incitato a tornare spesso all'orologio nella vana speranza che le lancette lo conducano al più presto alla fine della storia. Ma per lo spettatore questo tempo è colmato solo dalla noia. E non si ppotrebbe nemmeno parlare di finale scontato: chi mai potrebbe aspettarsi la pedissequa copia del "masterpiece" di genere? Non un brivido e parecchi sbadigli misti a irritazione.
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...come lacrime nella pioggia...
A volte non si capisce come attori di un certo livello possano offrire il volto a simili sottoprodotti commerciali. Un film davvero insulso, copia-incolla mal riuscito di altri (migliori) film similari (L'esorcista, inception, Constantine, insidious per citarne alcuni). Come per il protagonista anche per lo spettatore l'occhio è incitato a tornare spesso all'orologio nella vana speranza che le lancette lo conducano al più presto alla fine della storia. Ma per lo spettatore questo tempo è colmato solo dalla noia. E non si ppotrebbe nemmeno parlare di finale scontato: chi mai potrebbe aspettarsi la pedissequa copia del "masterpiece" di genere? Non un brivido e parecchi sbadigli misti a irritazione...
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elpiezo
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martedì 28 marzo 2017
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un esorcismo singolare!!!
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Un uomo dal passato confuso dotato di strani poteri aiuterà un bambino a liberarsi da una possessione demoniaca.
Godibile prodotto low cost che ha il merito di affrontare l'argomento esorcismo attraverso una visione più laica e spirituale anzichè religiosa. La singolarità dei metodi con i quali viene affrontato il maligno è il punto di forza di un prodotto che pur restando ancorato al limbo del genere, risulta gradevole grazie ad una verve piuttosto innovativa.
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Un uomo dal passato confuso dotato di strani poteri aiuterà un bambino a liberarsi da una possessione demoniaca.
Godibile prodotto low cost che ha il merito di affrontare l'argomento esorcismo attraverso una visione più laica e spirituale anzichè religiosa. La singolarità dei metodi con i quali viene affrontato il maligno è il punto di forza di un prodotto che pur restando ancorato al limbo del genere, risulta gradevole grazie ad una verve piuttosto innovativa.
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midnight
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martedì 28 marzo 2017
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trama interessante ma mal sviluppata!
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Non c'è molto da dire su questo esordio nel mondo horror di Brad Peyton alla regia. Sebbene l'idea di base poteva essere interessante e a tratti originale (nonostante ricordi parecchio The Cell e vagamente Insidious) purtroppo non ha saputo sfruttarla e svilupparla in modo efficace. Molti i momenti di stallo e molti i momenti dove si poteva scavare nella mente umana e demoniaca mentre si sceglie di lasciare andare il film in modo lineare fino alla fine. Fine per altro con colpo di scena (?) banale e prevedibile che lascia la porta spalancata ad un probabile sequel (ma speriamo di no!).
Manca quasi totalmente l'elemento paura e persino i classici salti sulla sedia che anche quando la pellicola non è egregia tengono sveglio lo spettatore.
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Non c'è molto da dire su questo esordio nel mondo horror di Brad Peyton alla regia. Sebbene l'idea di base poteva essere interessante e a tratti originale (nonostante ricordi parecchio The Cell e vagamente Insidious) purtroppo non ha saputo sfruttarla e svilupparla in modo efficace. Molti i momenti di stallo e molti i momenti dove si poteva scavare nella mente umana e demoniaca mentre si sceglie di lasciare andare il film in modo lineare fino alla fine. Fine per altro con colpo di scena (?) banale e prevedibile che lascia la porta spalancata ad un probabile sequel (ma speriamo di no!).
Manca quasi totalmente l'elemento paura e persino i classici salti sulla sedia che anche quando la pellicola non è egregia tengono sveglio lo spettatore.
*Attenzione SPOILER* Poco chiara la possessione del ragazzo - avvenuta tramite attacco di una barbona (eh?) - e il motivo per cui il demone Maggie desideri così tanto ardentemente il nostro eroe su due ruote. Boh..
Inutile anche la figura del prete Felix interpretato da Tomas Arana (Guardia del Corpo e il Gladiatore) e l'assurda scena della sua possessione con annesso assurdo suicidio. (but why??) Personalmente avrei puntato molto di più sul contrasto tra credenza religiosa/problema psicologico e sui "viaggi" nella mente del posseduto. Peccato. *Fine SPOILER*
In conclusione un filmetto tranquillissimo e tranquillamente evitabile.
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elgatoloco
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giovedì 24 gennaio 2019
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realtà-illusione
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"INcarnate"(2016, Brad Peyton), film che fa rivivere, molto più laicamente, la tematica dell'esorcismo(non si chiama più csì, non a caso, nel film , si parla di"ellminazione di elementi esterni"vel similia), giocando meno sugli"effetti speciali"(anche se qualcosa c'è, ma in termini ben diversi dalla tradizione, in una direzione diremmo"rockettara")ma più sulla paura che viene dallo spiazzamento di luoghi e situazioni, di tempi e così via. Giocando molto sul ritrmo, inizialmente frenetico, poi narrativamente più"piano"ma comunque attento anche agli"strappi", alle cadute precipitose", "Incarnate"è un horror che guarda al thriller o viceversa.
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"INcarnate"(2016, Brad Peyton), film che fa rivivere, molto più laicamente, la tematica dell'esorcismo(non si chiama più csì, non a caso, nel film , si parla di"ellminazione di elementi esterni"vel similia), giocando meno sugli"effetti speciali"(anche se qualcosa c'è, ma in termini ben diversi dalla tradizione, in una direzione diremmo"rockettara")ma più sulla paura che viene dallo spiazzamento di luoghi e situazioni, di tempi e così via. Giocando molto sul ritrmo, inizialmente frenetico, poi narrativamente più"piano"ma comunque attento anche agli"strappi", alle cadute precipitose", "Incarnate"è un horror che guarda al thriller o viceversa. Poi, fortissimo, molto più che nell'originale(o meglio"archetipo", The Exorcist di Friedkin, che ormai ha quasi mezzo secolo, 46 anni, per la precisione)m si gioca sul tema relatà-illusione, quasi si fosse(ma ne siamo lontani)in un'atmosfera shakespeariana, magari in"The Tempest".... Eppure, certo erano altri tempi, la solennitò ieratica di Friedkin, autore del primo film, ossia un ateo che parlava proprio di religione cattolica, aveva la forza dialetticamente contrastiva che qui un Aaron Eckhart psicoterapeuta"svaccato"-ferito non ha; gli altri , da Carice van Houten a Catalina Sandino Moreno a Tomas Arana, sono anche loro in parte, ma... il film, salvo qualche momento teso ed efficacemente valido, riflette un tempo più smaliziato. El Gato
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inesperto
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lunedì 13 febbraio 2017
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"io non faccio esorcismi"
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Tra "Il tocco del male" e "Inception" esce fuori un discreto film; più thriller che horror, a dir la verità.
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