Fuocoammare

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Un film di Gianfranco Rosi. Con Samuele Pucillo, Mattias Cucina, Samuele Caruana, Pietro Bartolo.
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Documentario, durata 107 min. - Italia, Francia 2016. - 01 Distribution uscita giovedì 18 febbraio 2016. MYMONETRO Fuocoammare * * * - - valutazione media: 3,46 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
lucamariamilazzo domenica 28 febbraio 2016
l’ apoteosi della mistificazione Valutazione 1 stelle su cinque
58%
No
42%

Il film di Rosi è uno dei peggiori documenti su Lampedusa degli ultimi anni. E questo a discapito della fotografia (stupenda), di attori molto bravi e di una regia – alla Rosi – affascinante nel suo genere. Il risultato è terribile, nonostante la critica lo stia incoronando, semplicemente perché il film non racconta Lampedusa. Il regista dice di essersi trattenuto un anno sull’isola, ed il massimo che riesce a produrre sono alcune immagini di salvataggi in mare e ordinaria quotidianità all’interno del centro di detenzione (niente di particolare rispetto alle centinaia che si trovano in rete), i giochi all’aperto di un ragazzino lampedusano, i racconti del medico dell’isola e una serie di scene di ordinario folklore siciliano, forzate fino a sembrare innaturali. [+]

[+] c'era una volta (di goldy)
[+] lo faccia lei un film così (di howlingfantod)
[+] se sei di lampedusa (di kimkiduk)
[+] prendiamo quello che c’è (di jacopo mancini)
[+] bravissimo (di andrea di franco)
[+] sono perfettamente d'accordo (di antonio2009)
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robert eroica domenica 28 febbraio 2016
l'occhio pigro di rosi Valutazione 2 stelle su cinque
60%
No
40%

 

“Fuocoammare” è al contempo una canzone antica, un ricordo di guerra e da ultimo, un film di Gianfranco Rosi, premiato con l’Orso d’argento all’ultimo festival del cinema di Berlino. In realtà sono due film in uno, tutti ambientati nell’isola di Lampedusa, più vicina all’Africa che alla Sicilia: da una parte la storia del piccolo Samuele, un ragazzino che tira con la fionda, parla con gli uccelli e soffre il mal di mare. In più ha un occhio pigro e gira con un paio di occhialini dalla montatura un po’ ridicola, come lo Scurpiddu di Capuana, di cui sembra la versione aggiornata. [+]

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maurizio meres domenica 28 febbraio 2016
da vedere e rivedere Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

Chiamatelo come volete, film,documentario,ma una cosa è certa Rosi riesce ad entrare nella coscienza di tutti per tutti intendo dire L 'Europa,non si vince al festival di Berlino senza portare una tematica di attualità così profonda,senza commozioni perché significherebbe in questo caso pietà,ma dando una visuale di vita solo per chi crede nella vita riscoprendo quei valori umanitari perché un popolo si possa chiamare democratico e civile. Tutte le riprese sono passaggi di vita quotidiana,non esiste egoismo tutto è naturale ciò che loro sono,nel grigiore invernale della stupenda Lampedusa Rosi coglie gli attimi attraverso sguardi di speranza,solitudine ma tanta voglia di vivere,i rumori di fondo del mare,di tutta la natura creano una colonna sonora naturale. [+]

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fabiofeli sabato 27 febbraio 2016
un marinaio salva chi è in pericolo in mare Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Samuele ha 12 anni e vive a Lampedusa, isola di 20 km quadrati a 20 miglia dalle coste africane e a 120 miglia dalle coste italiane. Esperto fabbricatore di fionde colpisce le pale di fichidindia sagomate a rudimentali visi verdi. Non è semplice la sua vita: ha un occhio “pigro” che non vuole vedere e lo deve allenare bloccando l’altro; in barca soffre il mare e deve camminare sul pontile mobile per dominare lo stomaco che si ribella. La nonna, moglie di un pescatore, prepara per la famiglia gli spaghetti con il sugo e col polipo e rassetta la camera senza dimenticare i baci alle immagini sacre che la gremiscono. Un giovane da una radio “privata” manda in onda canzoni con dedica. [+]

[+] nobel per l'isola (di andrea di franco)
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andrea alesci venerdì 26 febbraio 2016
l'educazione dello sguardo mediterraneo Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Con frasi slacciate che si accostano al nostro occhio. Così scava nelle nostre pupille Fuocoammare di Gianfranco Rosi, affinché ci sforziamo di correggere la nostra vista e collegarle tutte in un solo discorso. Sono frasi terragne e nodose come gli alberi di ulivo attorno ai quali conosciamo il piccolo Samuele impegnato nel giocare con la fionda.
 
Sono sensazioni visive che ci fanno atterrare sul suolo di Lampedusa tra il pigolio degli uccelli e parole siciliane che si strascicano come reti da pesca sul fondo del mare: quelle con cui Samuele spiega (all’amico Matias) come costruire una buona fionda e come ben dirigere la pietra verso il bersaglio; quelle con cui il medico dell’isola Pietro Bartòlo spiega (a noi) come non ci si possa mai abituare all’atroce dolore di un cadavere; quelle della signora Maria che spiega (al marito) il suo amore tramite la voce surrogata della radio e i gesti silenti di un letto ben fatto; quelle del padre stanco che spiega (al figlio Samuele) l’agra vita del pescatore. [+]

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no_data giovedì 25 febbraio 2016
fuocoammare, un ottimo film Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

Non ho mai letto l'organo di stampa Mediaset. Quindi non conosco il critico che si occupa di cinema ne "Il Giornale". Ho letto invece la recensione di "Fuocoammare" di Massimo Bertarelli: è un esempio di avversione verso il linguaggio cinematografico. che Gianfranco Rosi conosce bene.

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goldy mercoledì 24 febbraio 2016
tutti responsabili Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Le scene della quotidianità del ragazzino raggiungono un grado di verità rara. E la stessa verità viene raggiunta dalla descrizione della tragedia che si vuole rappresentare. Non un’intervista, non un’opinione, non un commento fuori campo, niente politici,  niente di niente. A chi vuole capire   basti il proprio sguardo.  Nessuna ipotesi  sulla possibile soluzione dell’esodo e non resta  che rivolgersi al Dio del  “ Del tuo stellato soglio”  dal Mosè di Rossini per invocare quell’aiuto  che nessun  è oggi in grado  di dare a una tragedia   di cui siamo tutti responsabili. [+]

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no_data mercoledì 24 febbraio 2016
documentario da vedere Valutazione 5 stelle su cinque
31%
No
69%

Il documentario di Rosi ha un forte impatto sulla coscienza dello spettatore perché riesce a trasmettere tutto il dolore dei migranti. Il regista non lascia indietro nessuna immagine di quello che ha girato in oltre un anno a Lampedusa e neanche le immagini di morte e dolore vengono tagliate dando così un effetto da documento storico. Leggendo un'intervista a Rosi questo riferisce che il comandante della barca di salvataggio migranti nel momento di indecisione del regista sul girare o meno le scene di morte dei migranti gli ha detto "E' necessario. Come trovarsi davanti a una camera a gas durante l'Olocausto e non filmarlo perché è troppo forte". Questo film riesce a farci capire la reale dimensione del fenomeno a cui siamo assopiti, sentendolo raccontare soltanto numericamente dai telegiornali.

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melania martedì 23 febbraio 2016
imperdibile ! Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

Un film da vedere .

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flyanto lunedì 22 febbraio 2016
la quotidianità di lampedusa rappres da 2 ottiche Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

Film-documentario di Gianfranco Rosi e vincitore del Leone d' Oro al contemporaneo Festival del Cinema di Berlino,  "Fuocoammare" racconta la quotidianità dell'isola di Lampedusa vissuta sia dalla parte di un ragazzino dodicenne isolano sia da quella delle povere popolazioni africane che qui sperano di approdare e trovare una vita migliore. Dopo aver trascorso un anno sull' isola, il regista riprende ancora una volta, come in "Sacro GRA", la quotidianità della vita scandendo le immagini e gli episodi con l'andamento lento tipico della realtà. Il dodicenne che qui trascorre le proprie giornate andando a scuola, giocando con la fionda nei boschi insieme ad un amico, imparando a remare sulla  barca con il papà pescatore, in quanto ancora piccolo, è estrapolato dalla dura e tremenda condizione in cui si trovano gli emigranti che qui sono riusciti ad approdare. [+]

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