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mercoledì 26 aprile 2017
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remake
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Non ho visto il film, ma solo il titolo e la trama mi fanno pensare ad un remake di "Instructions Not Included" film messicano del 2013, del genere commedia drammatica scritto interpretato e diretto da Eugenio Derbez
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(di bergat)
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anto u.m.
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mercoledì 26 aprile 2017
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bella storia, discreta realizzazione.
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Questa recensione è un po' combattuta. Premetto che il film è piacevole e,senza dubbio,posso consigliarne la visione. Tuttavia non mi ha pienamente soddisfatto ed il mio giudizio si arresta a tre sole stelle. A mio modesto avviso,la regia ha preteso un po'troppo da questa pellicola. Da un lato sono stati portati sullo schermo un tema impegnativo ed una trama struggente. Dall'altro si è cercato di smorzare il carico emotivo con una rappresentazione comica dell'intera vicenda. Questa scelta non mi ha soddisfatto. Il film ha troppi input e poco tempo a disposizione per la trattazione, secondo me sarebbe stata opportuna una scrematura della trama per renderla più efficace. Abbandono,evoluzione dei personaggi, menzogne, malattia,processo e fuga sono un po'troppi per una sola pellicola, con la conseguenza che ogni tema è stato trattato superficialmente ostacolando il pieno coinvolgimento emotivo dello spettatore.
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Questa recensione è un po' combattuta. Premetto che il film è piacevole e,senza dubbio,posso consigliarne la visione. Tuttavia non mi ha pienamente soddisfatto ed il mio giudizio si arresta a tre sole stelle. A mio modesto avviso,la regia ha preteso un po'troppo da questa pellicola. Da un lato sono stati portati sullo schermo un tema impegnativo ed una trama struggente. Dall'altro si è cercato di smorzare il carico emotivo con una rappresentazione comica dell'intera vicenda. Questa scelta non mi ha soddisfatto. Il film ha troppi input e poco tempo a disposizione per la trattazione, secondo me sarebbe stata opportuna una scrematura della trama per renderla più efficace. Abbandono,evoluzione dei personaggi, menzogne, malattia,processo e fuga sono un po'troppi per una sola pellicola, con la conseguenza che ogni tema è stato trattato superficialmente ostacolando il pieno coinvolgimento emotivo dello spettatore. Una nota di demerito al doppiaggio,la scelta discutibile dei doppiatori (in particolare di Gloria) penalizza la versione italiana del film scalfendo l'ottima performance interpretativa degli attori. Ciò posto,la visione del film è comunque piacevole e commovente,merita una chance!
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alaflai
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mercoledì 26 aprile 2017
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irrealistiche le emozioni ,tutto molto esagerato
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Ho visto un film estremamente lungo , un film che ha anche voluto prendere in giro lo spettattore ingannandolo sul finale nella ricerca idiota di creare stupore.
L'ho trovato stucchevole, la storia assolutamente verosimile offriva spunti molto più costruttivi , alla fine si resta delusi per ciò che poteva essere e non è stato,Peccato!
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annalisarco
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mercoledì 26 aprile 2017
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come solo i francesi sanno fare!
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Campione di incassi in Francia, Famiglia all'Improvviso deve molto alla bravura e alla popolarità del suo protagonista Omar Sy.
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Campione di incassi in Francia, Famiglia all'Improvviso deve molto alla bravura e alla popolarità del suo protagonista Omar Sy. La storia abbastanza semplice di una bambina cresciuta dal padre e abbandonata dalla madre, si snoda in una narrazione tipicamente francese: il gusto per una commedia delicata, per una storia che vuole essere il piu reale possibile, per un racconto sempre leggero anche nella sua drammaticità; sono questi gli ingredienti vincenti della cinematografia francese che ritroviamo anche qui. Le storie di attualità che ci raccontano le - purtroppo - tante famiglie a metà, l'educazione dei figli affidata ad un solo genitore, accentuati spesso dai troppi litigi degli adulti e al poco ascoltare le esigenze dei minori. Gloria (Gloria Colston) adora suo padre, ma vorrebbe conoscere sua madre. È una bambina vivace, cresciuta in un guscio di protezione e sogni, come se niente potesse mai farle del male. È difficile pensare di mettersi nei panni di un uomo diventato padre dall'oggi al domani, eppure è riuscito nell'intento più grande, quello di diventare genitore: non solo è riuscito in poco tempo a comportarsi da padre e a responsabilizzarsi, ma ancora meglio ama davvero sua figlia. Vorrei sentire più spesso storie del genere, soprattutto nella realtà. Trovare un padre che anche davanti all'inaspettato, non scappa ma decide di esserci, sembra essere diventato una rarità oggigiorno. È proprio questo che piace di questo film, il legame tra i due e il senso della paternità, ovvero non un legame biologico - che spesso è solo su carta-, ma un legame costruito sulla presenza e sull'impegno costante il cui collante è l'amore per sua figlia. Un rapporto solo tra loro due, quasi di dipendenza l'uno dall'altro e di amore sconfinato, di reciproco bisogno: lui le ha insegnato a vivere con leggerezza, lei ad affrontare la vita. Per un adulto un po' bambino, avere una figlia di 8 anni un po' adulta è l'equilibrio giusto. Nonostante la storia sia un po' più complessa di così, alla fine allo spettatore poco importa, perché quello che rimane nel cuore non è altro che questo bel legame tra i due protagonisti, un esserci e proteggersi a vicenda, riconosciuto da tutti quelli che gli stanno intorno. Cambiare è possibile se hai un amore così grande per una persona, che sia la figlia come in questo caso, o qualcun altro. Il coraggio parte dall'amore, ogni decisione importante è frutto solo e soltanto della voglia di fare del nostro meglio per quel qualcuno. E spesso ciò che ci sembrava insormontabile e impossibile, diventa piccolo piccolo quando c'è quel qualcuno al nostro fianco. Un film tratto da una pellicola messicana del 2013, che ricorda molto Alla Ricerca della Felicità di Gabriele Muccino; con i tempi che corrono, è un bene che sia nelle sale, a dimostrazione che certi stereotipi debbano essere abbattuti e certi temi essere affrontati con piú serietà. Il vivere la propria vita sessuale con troppa leggerezza è più che comune ormai, si crede che gli imprevisti accadano solo agli altri; invece no. Possono succedere a chiunque e una volta accaduti non si pensa mai al frutto di quella ingenuità : un figlio, un essere umano, qualcuno che non merita una vita a metà, tra genitori intenti a darsi battaglia in tribunale fingendo che non sia per puro egoismo. Gloria c'è, Gloria ha una testa e un cuore, sa decidere e non è certo un pacco da sballottare qua e là. L'amicizia è fondamentale, come quella di un produttore cinematografico (Antoine Bertrand) che con il suo incontenibile carattere affettuoso si sostituisce alla madre di Gloria, creando uno dei migliori punti comici della sceneggiatura. Vince l'amicizia, vince l'amore, i buoni sentimenti e le presenze. E questo, per il periodo che stiamo vivendo, basta per promuovere questo film.
Altre recensioni su www.annalisarcoblog.wordpress.com
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no_data
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mercoledì 26 aprile 2017
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da vedere
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perfettamente d'accordo con Marianna Coppi e la sua recensione. Film ove si sorride, si ci commuove, si riflette. Omar Sy si rivela sempre più un grandissimo attore, veramente completo.
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cristian
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domenica 23 aprile 2017
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per amore di una figlia.
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Quando una mattina Kristin si presenta alla porta di Samuel (Omar Sy) la vita di quest’ultimo, trascorsa fino ad allora tra divertimento e spensieratezza, cambia drasticamente. La donna, una vecchia fiamma di Samuel, gli mette in braccio una bambina, Gloria, figlia di entrambi, sale su un taxi e va via. Samuel, chiaramente, non vuole la bambina e insegue la madre fino a Londra per riconsegnargliela. Passeranno ben otto anni e Gloria e Samuel saranno ancora insieme, legati da amore profondo.
Famiglia all’improvviso - Istruzioni non incluse di Hugo Gélin è una dramedy tutta da vivere tra sorrisi, risate e qualche lacrima.
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Quando una mattina Kristin si presenta alla porta di Samuel (Omar Sy) la vita di quest’ultimo, trascorsa fino ad allora tra divertimento e spensieratezza, cambia drasticamente. La donna, una vecchia fiamma di Samuel, gli mette in braccio una bambina, Gloria, figlia di entrambi, sale su un taxi e va via. Samuel, chiaramente, non vuole la bambina e insegue la madre fino a Londra per riconsegnargliela. Passeranno ben otto anni e Gloria e Samuel saranno ancora insieme, legati da amore profondo.
Famiglia all’improvviso - Istruzioni non incluse di Hugo Gélin è una dramedy tutta da vivere tra sorrisi, risate e qualche lacrima. Si inserisce perfettamente nel filone di cui fa parte un altro film francese molto apprezzato, sempre con protagonista il possente e bravo Omar Sy, Quasi amici. L’opera di Gélin parte con un ritmo sostenuto e vivace che rispecchia lo stile di vita di Samuel (Omar Sy), personaggiodedito alla bella vita e a feste che durano fino all’alba. La Costa Azzurra come teatro assolato e libertino delle gesta di Samuel ben si sposa con il suo modo di essere. L’arrivo inaspettato della figlia inaspettata, Gloria (Gloria Colston), da una donna inaspettata, Kristin (Clémence Poésy), capovolgerà però del tutto la vita di Samuel, che fin da subito non rinnega la propria immaturità al cospetto di madre e bambina affermando: “Io sono un bambino, non puoi affidare un bambino a un bambino”.
Tutto cambia e deve cambiare nella vita di Samuel, pronto a scoprirsi padre modello che trasmette tutta la sua gioia di vivere alla piccola Gloria. I primi anni della bambina sono vissuti come il sogno che tutti quelli della sua età vorrebbero e meriterebbero di vivere, immersi nella felicità e nell’immaginazione stimolata. La vita di Gloria è un film dove realtà e immaginazione continuamente si fondono e non è un caso che il padre lavori come stuntman, che nella finzione rischia davvero la vita. E Gloria è talmente immersa in questo mondo fantastico creato ad hoc per lei (ricordando Big Fish di Tim Burton e altre pellicole affini) da non credere possibile che il padre possa farsi male, tant’è che lo considera ‘immortale’. La casa stessa in cui Samuel e Gloria vivono è un parco giochi in miniatura. Il protagonista vuole che la figlia gioisca di fronte alla vita anche per evitare che la mancanza di una madre assente faccia troppo presto presa su di lei. Questo mondo però, in gran parte fittizio, non può essere credibile troppo a lungo poiché arriverà il momento in cui Gloria crescerà, maturerà e inizierà a porsi delle domande su ciò che la circonda. Il rovescio della medaglia, dunque, è che si faccia ricorso alle bugie per far credere che tutto intorno a te rimanga sempre bello e immacolato e alle inevitabili conseguenze di ciò in un prossimo futuro Samuel non vuole pensare.
Gélin velatamente e abilmente accenna a questioni vive nella società moderna, senza addentrarvisi più di tanto ma stimolando comunque la riflessione. Vengono messe sul piatto questioni famigliari molto dibattute come la capacità di un padre oppure di due padri (questa seconda figura rappresentata dall’amico omosessuale di Samuel, Bernie) di crescere un bambino senza la presenza della figura, in questo caso, della madre biologica. Il regista francese a tale questione non vuole dare una risposta definitiva ma lascia la scelta al pubblico. Di una cosa però è convinto: un bambino è figlio di chi lo cresce con amore e protezione e non di genitori che, seppure biologici, sono incredibilmente irresponsabili e incapaci di badare persino a loro stessi.
Ottimo il cast con un Omar Sy sugli scudi, molto credibile e coinvolgente nei panni di un personaggio le cui caratteristiche non sono lontane da quelle con cui l’attore ha già avuto a che fare soprattutto in Quasi amici, ma anche, seppur con diverse altre sfumature, in Mr Chocolat.
In definitiva, Famiglia all’improvviso - Istruzioni non incluse è un film scorrevole, mai banale, con buon ritmo e con un funzionante colpo di scena, ben gestito e preservato nelle diverse tappe che portano allo svelamento finale in cui si tocca l’apice del coinvolgimento emotivo. L’opera intrattiene, diverte, commuove e fa riflettere ma, non trattandosi di un prodotto del tutto originale, porta diverse volte lo spettatore ad avere déjà vu istantanei di cose già viste. Il tutto, comunque, è amalgamato bene e non scade nella copia di nessuna pellicola precedente garantendo al film una propria identità.
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gustibus
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domenica 23 aprile 2017
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film piacevole
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Il film e'carino...molto basato su Omas SY che da adone sciupafemmine si ritrova impacchettato da una ragazza che ha una bimba avuta da lui..dice?...Sì cimenta a fare il papa' e con l'aiuto di un amico si affeziona sempre piu'a GLORIA..davvero una bellissima bimba...che pero'sente la mancanza della mamma.Questo piu'o meno il sunto del film.Soggetto non nuovo sicuramente..abbiamo commedie italiane simili anche noi!..molti dopo la visione usciranno dalla sala soddisfatti!!!questo e'sicuro..io pensavo a qualcosa di piu'originale che non ce'stato.Verso la fine ce'troppa rincorsa a commuovere il pubblico..regista furbo..ma non si esagera con una storia cosi'semplice!.
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Il film e'carino...molto basato su Omas SY che da adone sciupafemmine si ritrova impacchettato da una ragazza che ha una bimba avuta da lui..dice?...Sì cimenta a fare il papa' e con l'aiuto di un amico si affeziona sempre piu'a GLORIA..davvero una bellissima bimba...che pero'sente la mancanza della mamma.Questo piu'o meno il sunto del film.Soggetto non nuovo sicuramente..abbiamo commedie italiane simili anche noi!..molti dopo la visione usciranno dalla sala soddisfatti!!!questo e'sicuro..io pensavo a qualcosa di piu'originale che non ce'stato.Verso la fine ce'troppa rincorsa a commuovere il pubblico..regista furbo..ma non si esagera con una storia cosi'semplice!..piacera'a tanti!
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cardclau
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sabato 22 aprile 2017
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un disastro
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Film pieno di luoghi comuni, dalle lacrime incredibilmente facili, debolissimo. Demenziale. Estremamente dotato l'attore principale, ma da Quasi amici sta inanellando film dal guodagna facile, sempre più mediocri, per non dire pessimi. E' l'ultima volta che vengo gabbato dal critico di turno.
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gustibus
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sabato 22 aprile 2017
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un passatempo che rilassa
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OMAR SY PROPRIO SIMPATICO!..LA FIGLIA BELLISSIMA..LA STORIA DEL LIBERTINO CHE SI TROVA PAPA'DI COLPO NON E'NUOVA...ABBIAMO QUALCHE COMMEDIA ITALIANA PURE NOI...LUI FA LO STUNTMAN PER UNA SERIE DI FILM D'AZIONE...IM MEZZO GLORIA DIVENTATA RAGAZZINA MOLTO INTELLIGENTE CHE VORREBBE MAMMA CHE NELLA SECONDA PARTE ENTRA NEL FILM E PAPA' UNITI....FILM CARINO PER UN MOMENTO SPENSIERATO..IMAR SY..VISTO IN "QUASI AMICI" E'PROPRIO BRAVO!..SU'DATE UNA VISIONE AL FILM..USCIRETE SORRIDENDO.
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andreagiostra
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sabato 22 aprile 2017
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bellissimo e contemporaneo!
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In una parola: Bellissimo! È questo che mi viene di scrive immediatamente dopo aver visto questo racconto poetico, neorealista, contemporaneo, dal sapore amaro e dolce insieme!
Gli aggettivi sarebbe sprecati per chi ama il genere commedia-drammatico-impegnato perché è un film da vedere, da gustare, da assaporare, che fa sorridere ed emozionare, che ti fa battere il cuore aritmicamente e scendere le lacrime senza che te ne accorgi, che ti catapulta in una dimensione empatica nella quale ti ritrovi imprigionato fino allo scorrere dei titoli di coda. Ecco cos’è emozionalmente questo film! E da questa prospettiva è certamente da non perdere!
La sceneggiatura di Hugo Gélin e di Mathieu Oullion è da veri grandi artisti della settima Arte.
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In una parola: Bellissimo! È questo che mi viene di scrive immediatamente dopo aver visto questo racconto poetico, neorealista, contemporaneo, dal sapore amaro e dolce insieme!
Gli aggettivi sarebbe sprecati per chi ama il genere commedia-drammatico-impegnato perché è un film da vedere, da gustare, da assaporare, che fa sorridere ed emozionare, che ti fa battere il cuore aritmicamente e scendere le lacrime senza che te ne accorgi, che ti catapulta in una dimensione empatica nella quale ti ritrovi imprigionato fino allo scorrere dei titoli di coda. Ecco cos’è emozionalmente questo film! E da questa prospettiva è certamente da non perdere!
La sceneggiatura di Hugo Gélin e di Mathieu Oullion è da veri grandi artisti della settima Arte. La regia dello stesso Hugo Gélin è eccellente. Ma il vero “mattatore” del film rimane il bravissimo Omar Sy, ormai noto in tutto il mondo per la struggente e coinvolgente interpretazione in uno dei film francesi più belli degli ultimi vent’anni: “Quasi amici” del 2011, con la splendida regia di Olivier Nakache e Eric Toledano, e la straordinaria sceneggiatura degli stessi registi. È con “Quasi amici” che Omar Sy diventa l’attore contemporaneo più amato di Francia; il film francese è il più visto di sempre in tutto il mondo. Ed è dopo questa pellicola che Omar Sy viene chiamato dal grande cinema hollywoodiano divenendone una vera stella ed interpretando ruoli importanti in diversi lungometraggi di produzione statunitense.
“Famiglia all’improvviso”, titolo originale “Demain tout commence” (“Domani tutto comincia” … che c’azzecca con la traduzione della distribuzione italiana in “Famiglia all’improvviso”? Non si capisce proprio questa strana abitudine delle case di distribuzione italiane di stravolgere i titoli! Pessima abitudine del provincialismo cinematografico italico!), racconta la storia di Samuel (Omar Sy) che vive una vita spensierata, piena di divertimento e di belle donne nell’accogliente e incantevole Francia del sud, al servizio di Samantha, una ricca donna che l’ha cresciuto e lo ama come un figlio, interpretata dalla bravissima e ancora bellissima star francese Clémentine Célarié.
Samuel si ritrova tra le mani, senza rendersene completamente conto, la piccola Gloria (Gloria Colston) abbandonata dalla mamma (Clémence Poésy) con la quale aveva avuto, l’estate precedente, una relazione occasionale della quale non rimane traccia nella sua memoria subitanea!
È da quel momento che Samuel si vede costretto ad allevare una bimba bellissima e sempre sorridente e felice, da padre inesperto ma sempre affettuoso e amorevole fino all’inverosimile.
La narrazione filmica sviluppa quindi una serie di temi assai importanti e contemporanei che molte coppie in crisi nella realtà si vedono costretti a sperimentare ed affrontare non sempre preparati e con l’interesse rivolto alla cura e alla tutela affettiva dei figli; l’amore infinito di un padre nei confronti della figlia; le difficoltà quotidiane da superare per garantire un benessere e una cura attenta e fatta di gioie e spensieratezza; la malattia che talvolta costringe i genitori a vedere le cose da una prospettiva drammatica e dura; l’uso cinico ed egoistico dei figli per un interesse narcisistico che non tiene conto che la propria prole va tutelata sopra ogni cosa; l’odio e l’amore; la preoccupazione e la felicità, la gioia e il dolore; la vita vissuta e il ricordo; la coppia genitoriale eterosessuale e/o omosessuale; la famiglia genetica e quella biologica; la vita della quotidianità delle persone comuni, insomma, fatta di fatica, dolore e spruzzi repentini di felicità!
Il finale è sorprendente, emozionante e bellissimo insieme … e certamente non lo racconteremo in queste poche righe, ma sarà un elemento di curiosità in più per il lettore di questa recensione perché vada al cinema per vedere quest’ultimo capolavoro francese!
ANDREA GIOSTRA.
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