Era dai tempi di Franco e Ciccio (“Ultimo tango a Zagarol” del 1973, “L'esorciccio” del 1975) che non si assisteva ad una parodia ritagliata pari pari sull'originale. Anche qui protagonista è una coppia comica formata da Enzo Salvi e Maurizio battista che ripropone, in salsa romana, l'epopea dell'alta velocità della saga americana di “Fast and furious”. Diversi per estrazione e back ground – Salvi figlio di molti cinepanettoni e di piccole parti in film come “Il ritorno del Monnezza”, Batista one man show del cabaret teatrale e televisivo - i due comici trovano una apprezzabile intesa artistica in questa commedia senza pretese che comunque risulta gradevole e a tratti divertente.
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Era dai tempi di Franco e Ciccio (“Ultimo tango a Zagarol” del 1973, “L'esorciccio” del 1975) che non si assisteva ad una parodia ritagliata pari pari sull'originale. Anche qui protagonista è una coppia comica formata da Enzo Salvi e Maurizio battista che ripropone, in salsa romana, l'epopea dell'alta velocità della saga americana di “Fast and furious”. Diversi per estrazione e back ground – Salvi figlio di molti cinepanettoni e di piccole parti in film come “Il ritorno del Monnezza”, Batista one man show del cabaret teatrale e televisivo - i due comici trovano una apprezzabile intesa artistica in questa commedia senza pretese che comunque risulta gradevole e a tratti divertente. La storia è piuttosto esile: i due protagonisti ereditano dai loro padri una officina meccanica e un debito ingente con un boss della malavita. Per far fonte al debito saranno coinvolti in una serie di traffici illeciti e nelle gare clandestine di velocità. La loro inadeguatezza – non capiscono nulla di motori – verrà in parte superata con l'ausilio di in misterioso napoletano (il simpatico Salvatore Misticone) che trovano insediato nell'officina quando ne prendono possesso. Tra equivoci, incomprensioni e soluzioni improvvisate, Fausto e Furio riusciranno comunque a uscirne senza danni. Il film si tiene a galla grazie al mestiere dei protagonisti e alla loro comicità tutta romanesca. Buona la regia di Lucio Gaudino, che si divide tra tv e cinema e che a suo tempo è stato premiato per film come “Io e il re” e “Prime luci dell'alba”. Certo questo resta un lavoro minore, ma comunque dignitoso.
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