Forza maggiore

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Un film di Ruben Östlund. Con Johannes Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren.
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Titolo originale Force Majeure. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 118 min. - Francia, Danimarca, Germania 2014. - Teodora Film uscita giovedì 7 maggio 2015. MYMONETRO Forza maggiore * * * - - valutazione media: 3,01 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
no_data martedì 1 dicembre 2015
ogni maschilista e ogni femminista Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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 ogni maschilista e ogni femminista e anche quelli che si credono fuori dovrebbero vederlo - un'analisi implacabile del caos in cui siamo e della natura implacabile di cui siamo fatti ... con un velo di pietà - che dire .. film perfetto - 

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nerone bianchi giovedì 29 ottobre 2015
il quarto stato Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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 Colpiscono in questo film i lunghi silenzi, i rumori degli ambienti, la musica centellinata e messa con perizia da orafo, le lunghe inquadrature fisse, colpisce in sintesi la personalità di chi ha girato “The Turist”, la sua poetica, il suo universo. Apparentemente la vicenda è molto rivolta all'esterno, con belle immagini del villaggio alpino dove tutto accade, in realtà siamo di fronte ad un progetto completamente interiorizzato, ad ambienti mentali, a stanze da dove si esce ed entra accompagnati da silenzi, nebbie, cieli stellati, botti nella notte. [+]

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no_data martedì 27 ottobre 2015
promuove la libera interpretazione Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

Un film che sapientemente lascia intendere ad ognuno ciò che vuole intendere e si trasforma sotto l'occhio della spettatore. Apparentemente il marito si redime nella scena del soccorso alla moglie sulla pista ma nell'invisibilità del paesaggio si celano motivazioni non dichiarate. Lei sembra aver perso gli sci, ma di certo non si è fatta male, perchè altrimenti non si volterebbe e tornerebbe, in salita, a cercare gli sci stornando la sua attenzione, di nuovo, dalla famigliola riunita.
E la stessa ambiguità la si ritrova nella scena finale, dove lei potrebbe essere vista sia come una maniaca malata d'ansia, sia nuovamente come colei che prende in mano la situazione richiando il tutto per tutto anche il ludibrio pur di salvare i figli indifesi (dal padre). [+]

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rambaldomelandri domenica 18 ottobre 2015
un regista allo specchio Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
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L'idea di partenza era ottima: un padre che, al momento del pericolo, scopre che preferisce mettere in salvo se stsso e il suo smartphone, e non la sua famiglia. Il tutto ambientato in uno scenario da favola nelle Alpi francesi, e al centro della scena la de-costruzione di una famiglia che scopre non essere quella che credeva. 
Lo sviluppo della storia tuttavia tradisce le aspettative iniziali.
Da un punto di vista formale l'abuso di inquadrature fisse, l'eccesso di Vivaldi, il biancore accecante declinato in varie sfumature ed eccessi, la recitazione piatta del protagonista, prendono il sopravvento sulla storia. L'esercizio di stile sopravanza il fluire del racconto, le strizzate d'occhio a registi ben più dirompenti ed eversivi (per tutti il Bunuel del "Fascino discreto della borghesia", cui strizza d'occhio l'altrimenti incomprensibile scena finale) attestano il possesso di basi teoriche senza che l'anima dlela storia ne possa trarre benefici visibili. [+]

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nanni giovedì 18 giugno 2015
forza maggiore Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

In un ambiente di montagna estremo ma addomesticato, la presunzione del controllo totale dispiega tutta la sua geometrica potenza previdenziale e rassicurante  del

vivere occidentale. 

L’azzeramento del rischio è , però,  solo una illusione alla  quale sembra, purtroppo, ci siamo totalmente  abituati.

 La costruzione di uno  stile di vita intorno alla visione eslusivamente   previdenziale sembra la nostra  forza  mentre è anche il nostro  limite e   potrebbe essere  fatale.

Coccolata da quell’ illusione una perfetta famigliola del nord Europa durante una vacanza di sci  verrà, invece, imprevedibilmente   travolta parzialmente da una valanga. [+]

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dromex domenica 31 maggio 2015
il dubbio dell'imprevisto Valutazione 2 stelle su cinque
100%
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Tomas, Ebba e i loro due figli Vera e Harry si recano sulle alpi francesi per godersi una vacanza sulla neve tutti assieme. Durante il pranzo su una terrazza con un fantastico panorama sulle montagne essi assistono alla formazione di una valanga che, sebbene lontana, sembra velocemente destinata a travolgerli (la valanga non avrà alla fine conseguenze letali). La probabile e temuta traiettoria della valanga sul ristorante scatena tuttavia anche gli istinti di Tomas e Ebba quando sembra che non sia più possibile salvarsi: Tomas fugge (prendendo guanti e cellulare) mentre Ebba resta al suo posto a proteggere i figli. E' questo il cuore del film: Ebba dopo l'evento della valanga non si fida più del marito perché non ha pensato minimamente a proteggere la famiglia, i figli si chiudono ai genitori non più così uniti e felici. [+]

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enrico danelli lunedì 25 maggio 2015
ansiogena apoteosi del nucleo famigliare Valutazione 4 stelle su cinque
65%
No
35%

Prendi un po' del disagio claustrofobico di Shining e una dose delle urbane conversazioni di Carnage; attingi a piene mani all'epica del matrimonio di Eyes Wide Shut. Ottieni questo ottimo film svedese che nella scena finale (autobus sui tornanti di montagna) dispiega tutta la sua morale sorprendentemente molto più latina che scandinava: nella famiglia tutto si ricompone e chi si prende certe libertà corre rischi imprevedibili. Infatti la Famiglia (padre madre e due figli piccoli sono realmente un tutt'uno nel corso del film tranne che nell'episodio della valanga) incappa in un imprevedibile inconveniente (la valanga appunto) che sembra minare alla radice i suoi principi fondanti generando sospetti sull'intimo disinteresse del padre per gli altri membri. [+]

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robert eroica domenica 24 maggio 2015
un tranquillo week end di paura Valutazione 2 stelle su cinque
14%
No
86%

La settimana bianca sulle Alpi di una tranquilla famiglia svedese si rivela un evento fatale. Almeno a livello psicologico. Tutta colpa di una valanga. Che pur essendo controllata, agli ignari frequentatori di un albergo di lusso, pare che giunga loro addosso con tutta la sua forza. E se un padre abbandona i figlioletti e la moglie e se ne fugge con chiavi e cellulare per mettersi in salvo, agli altri, è naturale, sorge più di un pensiero. Il film premiato allo scorso festival di Cannes e diretto dal quarantenne Ruben Ostlund ruota intorno a questo solo evento, e indaga le reazioni successive, scrutando coscienze individuali e sentimenti collettivi, sondando i rapporti di coppia con una profondità abrasiva e soffermandosi sulla glaciale, è il caso di dirlo, messa in scena, come se il grado asettico di ogni ambiente potesse costituire il potenziale set di una tragedia. [+]

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vanessa zarastro sabato 23 maggio 2015
quando i turisti scendono dall'autobus, si accorgo Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Nella località sciistica di Les Arcs nelle Alpi francesi, una famiglia apparentemente perfetta di marito e moglie Ebba e Tomas giovani, sani e forti, con la figlia Vera e il figlio Harry biondi ed educati, vive delle vacanze di neve a dir poco tormentate.Non sarà certo un caso che il quarantenne regista svedese Ruben Östlund abbia iniziato la sua attività come regista di video sciistici ancor prima di iscriversi alla scuola cinematografica di Göteborg.
Con un design scandinavo minimalista il regista narra il dramma di Tomas, un uomo che non si sente all’altezza della situazione di fronte a un evento inaspettato, abituato a essere il forte e coraggioso solving problems. [+]

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paolo_sem sabato 23 maggio 2015
un film sulla fragilità umana Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Questo film fa paura; fa paura nel vero senso della parola, infatti mette a nudo il genere umano, andando a raccontare tutte le sue più ampie debolezze.
Infatti il film narra la vacanza di una famiglia in cui il padre è un uomo debole ed essenzialmente egoista, a tal punto da lasciare i suo figli in mezzo ad una valanga e salvare se stesso ed il suo i-phone.
Questo è un film fantastico, la regia è perfetto per il tipo di pellicola che vediamo, non ci sono praticamente movimenti di macchina, questo fa in modo che lo spettatore entri quasi nella vacanza trascorsa dalla famiglia, le interpretazione sono buone.
Le musiche sono molto in stile shining, infatti esci dal cinema che hai quasi paura delle decisioni che potresti prendere in situazioni drammatiche. [+]

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