flyanto
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martedì 10 novembre 2015
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una girandola di coppie sentimentali a lieto fine
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Come enuncia il titolo "Tutto può accadere a Broadway" tutto quello che succede nella storia di questa commedia costituisce una girandola di avvenimenti un poco assurdi e pertanto estremamente sconvolgenti per i personaggi.
La storia infatti riguarda un famoso regista cinematografico (Owen Wilson), al momento passato alla regia di opere teatrali, il quale nel corso delle sue "scappatelle" extra coniugali incontra un' escort (Imogen Poots) che ambisce fortemente di fare l'attrice. Dopo averle regalato una grossa somma di denaro (come ha già fatto con altre) al fine di farle interrompere la professione di escort a favore di quella di attrice, anni dopo la rincontra nel corso di un provino per il ruolo di una delle protagoniste.
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Come enuncia il titolo "Tutto può accadere a Broadway" tutto quello che succede nella storia di questa commedia costituisce una girandola di avvenimenti un poco assurdi e pertanto estremamente sconvolgenti per i personaggi.
La storia infatti riguarda un famoso regista cinematografico (Owen Wilson), al momento passato alla regia di opere teatrali, il quale nel corso delle sue "scappatelle" extra coniugali incontra un' escort (Imogen Poots) che ambisce fortemente di fare l'attrice. Dopo averle regalato una grossa somma di denaro (come ha già fatto con altre) al fine di farle interrompere la professione di escort a favore di quella di attrice, anni dopo la rincontra nel corso di un provino per il ruolo di una delle protagoniste. Da qui, ovviamente iniziano una serie di avvenimenti e di equivoci che coinvolgeranno non solo i suddetti due personaggi, ma anche altri distrugegndo e formando vecchie e nuove relazioni sentimentali....
Assai divertente, ben diretta e costruita, quest'ultima commedia di Peter Bogdanovich in pratica riflette l'assurdità della vita e le sue svariate possibilità, a volte, persino al limite dell'inverosimile o, comunque, alquanto bizzarre e fortuite. Il motore che muove tutti i personaggi della vicenda, ma della vita stessa in generale, (dal suddetto regista e dall'aspirante attrice, alla consorte dello stesso, al primo attore ed al produttore, ad una "singolare" psicanalista, ecc...), è sicuramente l'amore donde il continuo alternarsi delle coppie e delle molteplici relazioni sentimentali e da unico e vero protagonista della storia, non possiamo assolutamente che non essere d'accordo con Bogdanovich sostenendo che questo nobile, ma anche bizzarro sentimento, regola e dispone dell'esistenza di tutti gli individui.Un unico appunto che si deve rimarcare al regista è però di avere ideato e costruito una commedia che ricorda molto quelle di Woody Allen risultando, nell'insieme, quasi una "scopiazzatura" di quest'ultimo geniale autore. Bogdanovich è sicuramente un grande artista ed in passato ha ideato commedie originali e ben confezionate, ma in questo caso, a mio parere, ripeto, scimmiotta un poco Allen, a scapito un poco così della riuscita della sua opera.
Sul cast degli attori, invece, non si può rimarcare nulla e tutti risultano pertanto una scelta quanto mai azzeccata da parte di Bogdanovich ai fini dei ruoli che devono rivestire: Owen Wilson, Imogen Poots, Jennifer Aniston, Rhys Ifans, ecc.... incarnano perfettamente le nevrosi degli esseri umani invitando lo spettatore a prenderne atto ed a sorriderne, accettandole.
Insomma, una buona commedia, adatta a fare trascorrere un paio d'ore serenamente.
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affabuloscopio
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mercoledì 4 novembre 2015
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scoiattoli alle noci
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Avete mai provato a dare scoiattoli alle noci anziché noci agli scoiattoli?
E’ il tormentone dal sapore retro’ che agguanta tutto il film e anche il suo senso più intimo, pescato come un fiore nel magma dei ricordi tra le commedie anni’30 tanto care a Lubitsch, dette screwball comedy, peraltro il mio genere preferito assieme alle sophisticated comedy.
Un genere solo apparentemente leggero dove il ritmo è indiavolato, i dialoghi serrati e brillanti e una squillo va sempre a finire nella camera del regista.
E allora sedetevi leggeri su una poltroncina in velluto di un piccolo teatro di Broadway, godete della sua protezione così squisitamente invernale e seguite a girandola le avventure di Izzy, una squillo che come afferma elettrica la bella terapista Aniston, sembra aver rimosso l’ultima parte dolce del suo nome (bella/sabella), correte tra pastori tedeschi, investigatori alla Poirot e giudici allupati.
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Avete mai provato a dare scoiattoli alle noci anziché noci agli scoiattoli?
E’ il tormentone dal sapore retro’ che agguanta tutto il film e anche il suo senso più intimo, pescato come un fiore nel magma dei ricordi tra le commedie anni’30 tanto care a Lubitsch, dette screwball comedy, peraltro il mio genere preferito assieme alle sophisticated comedy.
Un genere solo apparentemente leggero dove il ritmo è indiavolato, i dialoghi serrati e brillanti e una squillo va sempre a finire nella camera del regista.
E allora sedetevi leggeri su una poltroncina in velluto di un piccolo teatro di Broadway, godete della sua protezione così squisitamente invernale e seguite a girandola le avventure di Izzy, una squillo che come afferma elettrica la bella terapista Aniston, sembra aver rimosso l’ultima parte dolce del suo nome (bella/sabella), correte tra pastori tedeschi, investigatori alla Poirot e giudici allupati.
Entrerete di diritto nel magico mondo anni’ 30 che forse non ha la forza e la buffaggine del miglior woody allen ma che non delude in gusto fiabesco e divertimento.
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mario nitti
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domenica 1 novembre 2015
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50 anni di film e divertirsi ancora
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La storia è difficile da riassumere perché è tutta costruita intorno ad un complesso intreccio di equivoci che via via si complica facendo incrociare non solo i destini dei personaggi principali, ma anche di quelli secondari. Diciamo che tutto inizia durante una notte che Arnold, il regista di uno spettacolo teatrale, passa con Glo, una escort che sogna di diventare attrice.
Ogni tanto il ritmo rallenta un po’, ma Imogens Poot, la protagonista, è davvero brava e nel complesso ci si diverte con un racconto girato con gusto e uno stile raffinato. Non poteva essere diversamente e lo testimonia l’apparizione di Tarantino nell’ultima scena del film: la sua presenza un omaggio al regista Peter Bogdanovic, uno dei gradi di Hollywood che ha iniziato a fare film cinquanta anni fa e dimostra di non aver ancora smesso di divertirsi e far divertire.
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La storia è difficile da riassumere perché è tutta costruita intorno ad un complesso intreccio di equivoci che via via si complica facendo incrociare non solo i destini dei personaggi principali, ma anche di quelli secondari. Diciamo che tutto inizia durante una notte che Arnold, il regista di uno spettacolo teatrale, passa con Glo, una escort che sogna di diventare attrice.
Ogni tanto il ritmo rallenta un po’, ma Imogens Poot, la protagonista, è davvero brava e nel complesso ci si diverte con un racconto girato con gusto e uno stile raffinato. Non poteva essere diversamente e lo testimonia l’apparizione di Tarantino nell’ultima scena del film: la sua presenza un omaggio al regista Peter Bogdanovic, uno dei gradi di Hollywood che ha iniziato a fare film cinquanta anni fa e dimostra di non aver ancora smesso di divertirsi e far divertire.
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peer gynt
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venerdì 29 agosto 2014
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divertente commedia cinefila fra lubitsch e allen
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L'ultimo film di Bogdanovich è una screwball comedy spumeggiante e divertente, una commedia degli equivoci dove New York e la sua stravagante follia fa da ulteriore personaggio sullo sfondo (un'invenzione su tutte: il tassista che, infastidito dal litigio dei suoi due clienti, ferma la macchina in mezzo al traffico, scende, sale su un taxi e se ne va). Storia di attori le cui vite caotiche si confondono e si scontrano con quanto recitano sul palcoscenico, in un intreccio vita-teatro che alla 71. Mostra del cinema di Venezia si è già visto in un altro film riuscito ("Birdman" di Gonzalez Iñarritu), il film ha nel ritmo frenetico e nella scrittura scoppiettante due sicuri punti di forza.
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L'ultimo film di Bogdanovich è una screwball comedy spumeggiante e divertente, una commedia degli equivoci dove New York e la sua stravagante follia fa da ulteriore personaggio sullo sfondo (un'invenzione su tutte: il tassista che, infastidito dal litigio dei suoi due clienti, ferma la macchina in mezzo al traffico, scende, sale su un taxi e se ne va). Storia di attori le cui vite caotiche si confondono e si scontrano con quanto recitano sul palcoscenico, in un intreccio vita-teatro che alla 71. Mostra del cinema di Venezia si è già visto in un altro film riuscito ("Birdman" di Gonzalez Iñarritu), il film ha nel ritmo frenetico e nella scrittura scoppiettante due sicuri punti di forza. Non ultimo pregio, poi, il personaggio stralunato e tenero di Isabella detta Izzy (l'attrice inglese Imogen Poots), giovane escort in attesa della grande occasione per sfondare nel cinema, che racconta in prima persona tutta la vicenda durante un'intervista. Con una sorpresa finale (che è giusto non svelare) e un grande amore per il cinema, Bogdanovich confeziona un film che vanta ascendenze illustri (il Lubitsch di "Fra le tue braccia", espressamente citato alla fine) e un'intelligenza comica divertente e divertita.
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maurizio meres
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martedì 27 ottobre 2015
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il sogno "broadway"
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Gradevolissima commedia dove il bravissimo regista Bogdanovich riesce a mescolare in una piacevole giostra di equivoci le varie personalità,sia pur grottesche dei personaggi del film,intrecciando alla perfezione su ognuno di loro una ben precisa collocazione,senza mai renderli passivi ma soprattutto ben presenti nei dialoghi che in questo genere di film sono importantissimi .
La frase di rito "spero che non crederai a quello che vedi"diventa il succo del racconto,molto semplice ma in perfetta sintonia con il sogno Americano,in una Broadway sempre ovattata,in un mondo forse superficiale, dove tutti gli ingredienti fatti di amori,sogni,speranze,emergono in una miriade di situazioni brillanti ,con dialoghi accattivanti senza sosta il film scorre benissimo facendo entrare lo spettatore nella mentalità dei personaggi ma soprattutto partecipe nelle varie situazioni.
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Gradevolissima commedia dove il bravissimo regista Bogdanovich riesce a mescolare in una piacevole giostra di equivoci le varie personalità,sia pur grottesche dei personaggi del film,intrecciando alla perfezione su ognuno di loro una ben precisa collocazione,senza mai renderli passivi ma soprattutto ben presenti nei dialoghi che in questo genere di film sono importantissimi .
La frase di rito "spero che non crederai a quello che vedi"diventa il succo del racconto,molto semplice ma in perfetta sintonia con il sogno Americano,in una Broadway sempre ovattata,in un mondo forse superficiale, dove tutti gli ingredienti fatti di amori,sogni,speranze,emergono in una miriade di situazioni brillanti ,con dialoghi accattivanti senza sosta il film scorre benissimo facendo entrare lo spettatore nella mentalità dei personaggi ma soprattutto partecipe nelle varie situazioni.
Attori tutti bravissimi con un Owen Wilson sempre più bravo a interpretazioni brillanti,caratterizzato sempre dalle sue espressioni di stupore,ma sempre pronto alle risposte,merito suo ma anche dei registi,questa volta diventa un regista teatrale,con spiccate doti di mentore verso ragazze belle e intraprendenti.
Brava anche la Imogen Poots ,interpreta benissimo il personaggio,dando lucentezza al film,senza mai essere volgare per il ruolo interpretato,ma sempre solare con quella sua espressione di gioia di vivere.Superba apparizione finale di un Tarantino in versione guru.
Film da vedere,si passano novanta minuti in una spensierata e sana allegria.
Inviato da iPad
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