flyanto
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lunedì 23 febbraio 2015
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il recupero, inutile, di un'epoca che ormai non c'
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Film in cui si racconta di una donna ebrea la quale, terminata la guerra ed essendo riuscita a scampare alla morte nel campo di concentramento dove era stata rinchiusa,si sottopone ad un'operazione chirurgica alla faccia in quanto notevolmente deturpata ed andare alla ricerca del marito musicista. Quando riesce a trovarlo e ad incontrarsi con lui, questi non la riconosce ma, notando una vaga somiglianza alla moglie creduta morta, propone alla protagonista di sostituirsi a lei al fine di ottenerne l'eredità. La donna accetta, essendo sempre molto innamorata del marito fino ad una sconcertante scoperta....
Questa pellicola risulta girata e raccontata molto bene da parte sia del regista Christian Petzold che degli attori stessi (peraltro gli stessi Nina Hoss e Ronald Zehrfeld che già avevano recitato nel precedente "La Scelta di Barbara" dello stesso regista) che impersonano i protagonisti principali.
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Film in cui si racconta di una donna ebrea la quale, terminata la guerra ed essendo riuscita a scampare alla morte nel campo di concentramento dove era stata rinchiusa,si sottopone ad un'operazione chirurgica alla faccia in quanto notevolmente deturpata ed andare alla ricerca del marito musicista. Quando riesce a trovarlo e ad incontrarsi con lui, questi non la riconosce ma, notando una vaga somiglianza alla moglie creduta morta, propone alla protagonista di sostituirsi a lei al fine di ottenerne l'eredità. La donna accetta, essendo sempre molto innamorata del marito fino ad una sconcertante scoperta....
Questa pellicola risulta girata e raccontata molto bene da parte sia del regista Christian Petzold che degli attori stessi (peraltro gli stessi Nina Hoss e Ronald Zehrfeld che già avevano recitato nel precedente "La Scelta di Barbara" dello stesso regista) che impersonano i protagonisti principali. L'attinenza storica, poi, è molto fedele all'epoca post bellica, sia per ciò che riguarda i costumi che l'ambientazione in generale dei vari locali dove la vicenda si svolge e soprattutto per ciò che concerne l'atmosfera in generale di disfatta e disillusione totale. Ma nel suo complesso, per quanto egregio, questo film non si discosta molto dall'essere simile ad un comune sceneggiato televisivo dalla trama avvincente ma non così particolare dal renderlo originale ed unico nel suo genere. Pertanto, per quanto gli si riconosca un certo indiscusso valore nel suo complesso, il film non entra a fare parte sicuramente delle opere cinematografiche di una certa incisività.
Piuttosto mediocre ma per chi apprezza nostalgicamente le storie ambientate all'epoca del secondo conflitto mondiale.
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dromex
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lunedì 23 febbraio 2015
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sembra un bel trailer !!!
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Nelly torna a Berlino con il viso sfigurato, aiutata da Lene, dopo essere sopravvissuta miracolosamente ad un Lager nazista.
Qui, sottoposta a chirurgia ricostruttiva, chiede di riottenere le proprie sembianze.
In seguito Nelly va alla ricerca del marito Johnny perduto a Berlino prima della deportazione e lo ritrova. Johnny però non la riconosce ma, notata tuttavia la somiglianza con la moglie, approfitta della situazione per recuperare l'eredità di Nelly e di cui mai era riuscito ad entrarne in possesso.
Nel tempo e frequentando Johnny, Nelly si rende conto che il marito in realtà l'aveva tradita favorendone anche l'arresto.
Questa la storia, avvincente e coinvolgente, oltre che mai difficile da seguire e mai noiosa.
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Nelly torna a Berlino con il viso sfigurato, aiutata da Lene, dopo essere sopravvissuta miracolosamente ad un Lager nazista.
Qui, sottoposta a chirurgia ricostruttiva, chiede di riottenere le proprie sembianze.
In seguito Nelly va alla ricerca del marito Johnny perduto a Berlino prima della deportazione e lo ritrova. Johnny però non la riconosce ma, notata tuttavia la somiglianza con la moglie, approfitta della situazione per recuperare l'eredità di Nelly e di cui mai era riuscito ad entrarne in possesso.
Nel tempo e frequentando Johnny, Nelly si rende conto che il marito in realtà l'aveva tradita favorendone anche l'arresto.
Questa la storia, avvincente e coinvolgente, oltre che mai difficile da seguire e mai noiosa.
Quello che però alla fine resta è una storia con tanti fatti importanti ma non sviluppati a fondo e l'impressione di aver assistito ad un trailer trasformato in un lungometraggio, che lascia il desiderio di andare a vedere il film!!
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epassp
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lunedì 23 febbraio 2015
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una donna chiamata ad interpretare sé stessa
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Un film senza tanti "fronzoli". E' la storia di una donna innamorata di suo marito, che la crede morta in un lagher nazista e che cerca di impadronirsi della sua grossa eredità. Lei, invece, è viva ma con il volto "rivisitato"; chiamata ad interpretare sé stessa, assiste a quanto non vero fosse l'amore che suo marito provava per lei. Bello! Ci si indentifica nella protagonista ed alla quale si vorrebbe chiedere di più.
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brian77
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sabato 21 febbraio 2015
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sofferenza in sala
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Purtroppo è un film di una lentezza esasperante... Così lento che a metà di un dialogo uno sta già pensando ai fatti propri, anche perché il doppiaggio è assolutamente monocorde, atono, e le frasi pronunciate sono mozziconi frammentari e ansimanti. Tra l'altro, nessuno nella vita parla in modo così noioso, e siccome la doppiatrice di lei non è certo la cagna che sembra ascoltando, ma è anzi una bravissima doppiatrice, vuol dire che il direttore del doppiaggio sta cercando di essere fedele all'originale. La macchina da presa, poi, è quasi sempre fissa, per paura di rovinare l'inquadratura precisina, accurata ma povera di comunicazione.
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Purtroppo è un film di una lentezza esasperante... Così lento che a metà di un dialogo uno sta già pensando ai fatti propri, anche perché il doppiaggio è assolutamente monocorde, atono, e le frasi pronunciate sono mozziconi frammentari e ansimanti. Tra l'altro, nessuno nella vita parla in modo così noioso, e siccome la doppiatrice di lei non è certo la cagna che sembra ascoltando, ma è anzi una bravissima doppiatrice, vuol dire che il direttore del doppiaggio sta cercando di essere fedele all'originale. La macchina da presa, poi, è quasi sempre fissa, per paura di rovinare l'inquadratura precisina, accurata ma povera di comunicazione. E i personaggi si muovono con una lentezza estenuante, forse per non uscire dall'inquadratura. Non si può dire sia un brutto film, ci sarebbero cose interessanti, ma siamo usciti tutti stremati. Capisco che è un film su un periodo difficile, ma perché dobbiamo soffrire così noi poveri spettatori?
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[+] lento come serve al racconto
(di siebenzwerg)
[ - ] lento come serve al racconto
[+] perfettamente d'accordo
(di raba1)
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