Film davvero di pregevole fattura, ricco di umanita', di sentimenti e di psicologia: "Storie di vite parallele" scriveva il grande Plutarco e l'inizio dell'opera propone un quesito shkesperiano : Sopravvievere è meglio che vivere? Certamente no per la piccola Zoe a cui non bastano i cibi obsoleti ricavati dalle dispense che furono. La bambina é metafora di curiosita', della voglia di scrutare il mondo da quell'oblo' che le sta tanto stretto , di allontanarsi da quel buio, da quella terribile monotonia fatta di tenebre e di paura.
Gia' la paura di qualcosa che forse non è cio' che ci si aspetta...
Dall'altra parte apprezzabile la filosofia " conservativa" dei due genitori, l'ostinazione caparbia a proteggere la piccola Zoe, perchè la vita anche in mondo vuoto, anche soli ha comunque un senso e la bambina deve avere un futuro anche nel deserto dell'oblio e delle memorie.
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Film davvero di pregevole fattura, ricco di umanita', di sentimenti e di psicologia: "Storie di vite parallele" scriveva il grande Plutarco e l'inizio dell'opera propone un quesito shkesperiano : Sopravvievere è meglio che vivere? Certamente no per la piccola Zoe a cui non bastano i cibi obsoleti ricavati dalle dispense che furono. La bambina é metafora di curiosita', della voglia di scrutare il mondo da quell'oblo' che le sta tanto stretto , di allontanarsi da quel buio, da quella terribile monotonia fatta di tenebre e di paura.
Gia' la paura di qualcosa che forse non è cio' che ci si aspetta...
Dall'altra parte apprezzabile la filosofia " conservativa" dei due genitori, l'ostinazione caparbia a proteggere la piccola Zoe, perchè la vita anche in mondo vuoto, anche soli ha comunque un senso e la bambina deve avere un futuro anche nel deserto dell'oblio e delle memorie.
Il finale é davvero sorprendente perchè forse i buoni e i cattivi sono davvero concetti relativi e la vita e la morte diventano situazioni contingenti.
Da vedere!
Daniel Pisani
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