Eastern Boys (2014) film di Robin Campillo con Olivier Rambourdin, Kirill Emelyanov, Danil Vorobyev
Magnifico film in lingua francese altamente adrenalinico, perfetto dalla prima all’ultima sequenza.
Comincia nella Gare du Nord, ma potrebbe essere qualunque stazione di una grande metropoli occidentale di oggi. Dopo le inquadrature sulla folla variegata che un contesto del genere può contenere, si comincia a focalizzare l’attenzione sui movimenti di un gruppo di giovani che si esprimono in una lingua non familiare in cui spicca un ragazzino che si agita come una molla sfiorando i passanti frettolosi, che fa pensare ad un piccolo borsaiolo ben addestrato e che, non appena attira l’attenzione di una guardia, viene salvato da un giovanotto che se lo carica protettivamente sulle spalle.
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Eastern Boys (2014) film di Robin Campillo con Olivier Rambourdin, Kirill Emelyanov, Danil Vorobyev
Magnifico film in lingua francese altamente adrenalinico, perfetto dalla prima all’ultima sequenza.
Comincia nella Gare du Nord, ma potrebbe essere qualunque stazione di una grande metropoli occidentale di oggi. Dopo le inquadrature sulla folla variegata che un contesto del genere può contenere, si comincia a focalizzare l’attenzione sui movimenti di un gruppo di giovani che si esprimono in una lingua non familiare in cui spicca un ragazzino che si agita come una molla sfiorando i passanti frettolosi, che fa pensare ad un piccolo borsaiolo ben addestrato e che, non appena attira l’attenzione di una guardia, viene salvato da un giovanotto che se lo carica protettivamente sulle spalle. Quindi vengono inquadrati gli sguardi intercorsi fra un uomo distinto, sulla cinquantina ed un adolescente che si scambiano alcune battute per una trattativa i cui obiettivi non lasciano dubbi e che rivelano allo spettatore che l’uomo è francese ed il ragazzo uno straniero dell’est che si esprime stentatamente solo in inglese. Per 50 euro il ragazzo che dice di chiamarsi Marek, il giorno successivo, raggiungerà l’altro nella sua abitazione. Quando all’ora stabilita Daniel apre la porta del suo lussuoso e ampio appartamento parigino è allibito nel vedere che l’ospite non è quello atteso ma invece l’arrogante ragazzino della stazione che con un fare ricattatorio gli impedisce di metterlo alla porta e chiudere il discorso. E’ solo l’inizio di un’odissea che ricorda potentemente le atmosfere di “L’arancia meccanica”, infatti in un crescendo che fa letteralmente tenere il fiato in sospeso, la casa è invasa in sequenze frenetiche da un vastissimo numero di giovani uomini ed una sola ragazza dell’est, capeggiati da un bellissimo, allarmante, sadico e schizofrenico boss che li tiene tutti in scacco. In breve si improvvisa una sorta di festa in cui mentre si beve e si balla al ritmo baccanalico di un’azzeccatissima disco music, l’appartamento viene svaligiato. Verso la fine di quest’operazione compare anche il ragazzo inizialmente atteso rivelando così che è stato l’esca che ha scatenato la scioccante operazione.
Nonostante ciò, Daniel, alcuni giorni dopo, quando si ripresenta da solo alla sua porta accoglie Marek e il contratto verbalmente stipulato alla Gare due Nord è attuato secondo modalità meccaniche e squallide, ma le cose cambiano nel corso degli incontri e le soprese non mancano insieme a emozioni assicurate.
Ottime la recitazione, la colonna sonora, la fotografia. Efficace anche l’uso di due lingue. Bella l’esplorazione delle problematiche dei due protagonisti principali.
Fonte di riflessioni sui problemi dell’immigrazione e non solo.
Applausi!
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