Salviamo le balene per sentirci tutti un po' più buoni
di Roberto Nepoti La Repubblica
A poche settimane dall' Incredibile storia di Winter il delfino, lo schermo ci ammannisce un' altra vicenda edificante a sfondo animalista tratta da un episodio autentico. Si svolge in Alaska nel 1989 e ha come protagonisti una famiglia di balene, rimasta intrappolata sotto i ghiacci durante la migrazione, e una coppia di umani: l' ambientalista Rachel e il reporter Adam. Per salvare gli animali si coalizza una forza internazionale senza precedenti, composta di nativi Inuit, petrolieri, militari americani e una rompighiaccio sovietica (siamo alle ultime battute della Guerra Fredda). Più il pubblico televisivo; sì, perché le telecamere seguono passo per passo la peripezia, facendo sentire tutti più buoni. Se c' è qualcosa di straordinario nel film è l' aneddoto, che appassionò i telespettatori americani dell' epoca. Non certo la realizzazione, che si articola come una cronaca frigida, punteggiata da pillole sentimentali tra la risoluta volontaria e il giornalista, un po' fidanzati un po' no. Quanto all' accenno al potere di pressione dei media, che tirano in mezzo politici e presidenti, è di pura maniera.
Da La Repubblica, 24 febbraio 2012
di Roberto Nepoti, 24 febbraio 2012