Provetta d'amore |
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Un film di Jay Chandrasekhar.
Con Paul Schneider, Olivia Munn, Kevin Heffernan, Wood Harris, Nat Faxon.
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Titolo originale The Babymakers.
Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 95 min.
- USA 2012.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 24 luglio 2014.
MYMONETRO
Provetta d'amore
valutazione media:
1,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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The babymakersdi Il dormiglioneFeedback: 200 | altri commenti e recensioni di Il dormiglione |
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lunedì 11 febbraio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima” diceva il buon vecchio Einstein, e pensare che ancora non aveva visto questo capolavoro dell’idiozia, questo trionfo di insulsaggine, questo portento di demenza, questa squisitezza di imbecillità. Stiamo parlando di “The babymakers” del regista indiano, quasi impronunciabile, Jay Chandrasekhar, perchè, come direbbe il nostrano Stefano Benni ne “La compagnia dei celestini”: “Le idee sono come le tette: se non sono abbastanza grandi si possono sempre gonfiare“. Il problema fondamentale di questo film non è la mancanza di tette, dato che invece ce n’è in abbondanza, ma è la totale mancanza di idee. Non si può vendere un prodotto di così basso livello culturale e artistico, perchè è davvero un insulto all’intelligenza umana. E non fa nemmeno ridere. Sembra un misto di “American pie“, senza adolescenti, il che lo rendeva di certo più plausibile, ma con adulti sfigati; “Come ammazzare il capo…e vivere felici“, con il gangster impacciato e poco “criminale” come lo era Jamie Foxx; “Mia moglie per finta” per via dell’amico grassone che regala solo consigli sbagliati; “Due cuori e una provetta” solo per il discorso legato all’inseminazione artificiale. Tuttavia questi film, belli o brutti che siano, hanno un loro senso, mentre questo proprio non ce l’ha. Se voleva seguire il filone di “Una notte da leoni” e della riscoperta comicità americana, allora il caro amico Jay Chandrasekhar probabilmente è meglio che cerchi un altro lavoro. Cerchiamo di spiegare questi insulti non gratuiti. La trama è di quelle che fa accapponare la pelle: un uomo ed una donna, che hanno un’attività sessuale degna di due conigli in calore stracolmi di viagra, tentano di avere un figlio senza riuscirci, e questo a causa degli spermatozoi pigri di lui. Dal canto suo lui, che ha donato sperma per 20 settimane per 85 dollari a prestazione, è sicuro che il suo sperma sia sano ma, appurato che l’unica soluzione sia l’inseminazione, decide di andare a rapinare la banca del seme per riprendersi il suo sperma. A questa trama banale, scontata, amorfa, squallida, trita e insignificante, si aggiungono una serie di personaggi ai limiti della decenza e del rispetto verso l’intelligenza altrui, che si alternano sullo schermo proprio come spermatozoi pigri e impazziti. Le situazioni tutte uguali (lui che dimentica le foto della sua ex nuda in bagno e deve correre a casa prima che rientri la moglie, ad esempio), i personaggi dissoluti e convenzionali (il protagonista è un bravo ragazzo un po’ sfortunato, l’amico è un “ciccione” che gioca a fare la spalla, l’altro amico del gruppo è uno strafatto perchè ha “il glaucoma allo stadio iniziale”, il gangster era un porta soldi della mafia indiana che non ricorda la combinazione della sua valigetta porta oggetti), le interpretazioni disgustose e sopra le righe (il buon Jay Chandrasekhar ha avuto anche la brillantissima idea di recitare il ruolo del gangster indiano), il finale melenso e noiosamente prevedibile, rendono questo film uno dei peggiori prodotti dell’intero 2012 (anche se in Italia è uscito il 13 gennaio 2013), riuscendo persino a superare gli italianissimi “I 2 soliti idioti” e “Dracula 3d“, la porcheria della Disney “John Carter” ed il repellente “Jack and Jill“. Caro Einstein, dopo aver visto questo film su una cosa non c’è davvero più dubbio: la stupidità umana supera sicuramente la grandezza dell’universo. Caro Benni, dopo aver guardato questo piccolo capolavoro possiamo esserne certi: le tette non mancano mai, mentre le idee spesso sono un optional. Caro Jay Chandrasekhar, dopo aver girato questo film, per favore, cambia mestiere.
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