Ridere fino a volare

Ridere fino a volare, così si intitola questo piccolo film indipendente del regista fiorentino Adamo Antonacci, qui alla sua opera prima. La storia è semplice e lineare: Jerry e Gelli (Jerry Potenza e Alessandro Gelli) sono due "comici" scalcinati che non fanno ridere nessuno. Anzi, è tale la loro incapacità che finiscono a vivere sotto un ponte popolato da diversi grandi comici toscani (Carlo Monni, Novello Novelli, Sergio Forconi, ecc...) anch'essi caduti in disgrazia.
Dopo una spassosa serie di disavventure, ai due protagonisti capita un vero e proprio colpo di fortuna. Vengono infatti chiamati all'Ospedale Pediatrico Meyer come clown di corsia. [+]

Ridere fino a volare, così si intitola questo piccolo film indipendente del regista fiorentino Adamo Antonacci, qui alla sua opera prima. La storia è semplice e lineare: Jerry e Gelli (Jerry Potenza e Alessandro Gelli) sono due "comici" scalcinati che non fanno ridere nessuno. Anzi, è tale la loro incapacità che finiscono a vivere sotto un ponte popolato da diversi grandi comici toscani (Carlo Monni, Novello Novelli, Sergio Forconi, ecc...) anch'essi caduti in disgrazia.
Dopo una spassosa serie di disavventure, ai due protagonisti capita un vero e proprio colpo di fortuna. Vengono infatti chiamati all'Ospedale Pediatrico Meyer come clown di corsia. Qui finalmente riescono a far ridere i piccoli degenti, anche se trovano una bambina, Cleopatra, che non ne vuole sapere di ridere...

Ridere fino a volare è un film gradevole, che scorre bene e che lascia la sensazione di non aver assistito al solito film toscano. La presenza dei bambini e soprattutto della bravissima Eleonora Pagnini che interpreta la piccola Cleopatra, donano al film quella profondità che spesso manca ai prodotti low budget.
Se nella prima parte del film si ridacchia qua e là a denti stretti, è nella seconda che il film rivela le sue vere doti, tant'è che lo spettatore viene completamente assorbito dalla storia, poetica e surreale, della bambina "ammalata di tristezza" che indossa la maschera. Peccato solo che la parte ambientata al Meyer, estremamente efficace e profonda, duri molto meno rispetto alla prima.  [-]