stefano bruzzone
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lunedì 7 ottobre 2013
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curioso
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un film curioso, ben girato ed interpretato (anche da un'insolito gianni morandi) anche se la sceneggiatura presenta dei buchi importanti. 2 piastrellisti romani si recano sull'appennino emiliano per ristrutturare un terrazzo di una megavilla di proprietà di un famosissimo cantante, appunto Morandi. da subito i 2 romani faranno fatica ad andare daccordo con i burberi abitanti del paesino e affrontando certe situazioni con leggerezza, trasformeranno la loro trasferta di lavoro in tragedia. film curioso, fuori dagli schemi e coraggioso anche se alcune pecche lasciano perplessi. il rapporto di morandi con la moglie invalida, una straordinaria Valeria Bruni Tedeschi, non è chiaro come non è chiara la storia dei bracconieri che ammazzano i lupi.
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un film curioso, ben girato ed interpretato (anche da un'insolito gianni morandi) anche se la sceneggiatura presenta dei buchi importanti. 2 piastrellisti romani si recano sull'appennino emiliano per ristrutturare un terrazzo di una megavilla di proprietà di un famosissimo cantante, appunto Morandi. da subito i 2 romani faranno fatica ad andare daccordo con i burberi abitanti del paesino e affrontando certe situazioni con leggerezza, trasformeranno la loro trasferta di lavoro in tragedia. film curioso, fuori dagli schemi e coraggioso anche se alcune pecche lasciano perplessi. il rapporto di morandi con la moglie invalida, una straordinaria Valeria Bruni Tedeschi, non è chiaro come non è chiara la storia dei bracconieri che ammazzano i lupi. due situazioni che poco si intersecano con il resto della storia che cmq regge bene sino alla fine pur saltellando di palo in frasca continuamente.
Voto: 6,5
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astromelia
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lunedì 1 luglio 2013
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non vale neanche il noleggio
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abominevole pseudo thriller.horror,forse il peggior film italiano di sempre,e morandi incommentabile che si presta a simili recite....beh non ho commenti ulteriori!!!!
[+] peggior film italiano
(di alexy)
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adrisan
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mercoledì 13 febbraio 2013
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eppure lo salvo
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Visto con amici qualche sera fa, perso al cinema scoraggiato dalle critiche. In genere guardo quasi tutti i film italiani ma ultimamente un po' deluso da quel che vedo. Qui due bravi attori danno vita a un crescendo di tensione e credibilità pur non essendo supportati da una trama, pur se dall'altra parte gli altri personaggi sono figurine, eppure Germano e Mastrandrea reggono buona parte del film e questo mi è piaciuto molto. Sotto ci dev'esser un grande lavoro di regia. Io lo salvo questo giovanotto che fa parte anche della mia adolescenza con Ovosodo. C'è del buono in Gabriellini e anche l'intuizione sullo spaesamento dei due e della deriva violenta è un ottima idea per non dire geniale.
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Visto con amici qualche sera fa, perso al cinema scoraggiato dalle critiche. In genere guardo quasi tutti i film italiani ma ultimamente un po' deluso da quel che vedo. Qui due bravi attori danno vita a un crescendo di tensione e credibilità pur non essendo supportati da una trama, pur se dall'altra parte gli altri personaggi sono figurine, eppure Germano e Mastrandrea reggono buona parte del film e questo mi è piaciuto molto. Sotto ci dev'esser un grande lavoro di regia. Io lo salvo questo giovanotto che fa parte anche della mia adolescenza con Ovosodo. C'è del buono in Gabriellini e anche l'intuizione sullo spaesamento dei due e della deriva violenta è un ottima idea per non dire geniale. Se questa suggestione è merito degli sceneggiatori allora si può perdonare la trama sfilacciata, i luoghi comuni, i dialoghi inverosimili. Altrimenti salviamo Gabriellini e buttiamo via i suoi modesti collaboratori. In ogni caso è un film che voglio rivedere, ho l'impressione che è più complesso di quel che sembri a una prima visione.
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mav58
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domenica 18 novembre 2012
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tensione e disagio
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appena inizia il film la tensione cresce senza ben capire perchè. Lascia incollati allo schermo a seguire l'intrico di piccole crisi la cui combinazione come sommandosi fotogramma dopo fotogramma va in un crescendo di disagio. ottimi Mastrandea e Germano, Buono Morandi nella parte di un un suo clone. Mnca però un degno finale a sorpresa.
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big85
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domenica 28 ottobre 2012
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tra kubrick e guadagnino
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Tra scene di violenza, non solo fisica, degne del maestro americano, passando per l'eccentricità delle Iene tarantiniane, si arriva alla delicatezza propria del cinema italiano. La sensibilità e il tatto con cui vengono narrate alcune sequenze hanno un sapore assolutamente nostrano così come alcune inquadrature che, insistendo sui dettagli, rivelano l'animo e le intenzioni dei personaggi. La delicatezza di queste scene viene squarciata dalla violenza inaspettata ma preannunciata da una adeguata colonna sonora.
Una recitazione eccellente da parte di tutto il cast anche se la presenza Gianni Morandi rende il film meno "vero" suo malgrado; stesso voto per le scelte di fotografia e montaggio che, con la loro insistenza, a volte stridono col resto della scena ma, il più delle volte sono poetiche e coinvolgenti.
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Tra scene di violenza, non solo fisica, degne del maestro americano, passando per l'eccentricità delle Iene tarantiniane, si arriva alla delicatezza propria del cinema italiano. La sensibilità e il tatto con cui vengono narrate alcune sequenze hanno un sapore assolutamente nostrano così come alcune inquadrature che, insistendo sui dettagli, rivelano l'animo e le intenzioni dei personaggi. La delicatezza di queste scene viene squarciata dalla violenza inaspettata ma preannunciata da una adeguata colonna sonora.
Una recitazione eccellente da parte di tutto il cast anche se la presenza Gianni Morandi rende il film meno "vero" suo malgrado; stesso voto per le scelte di fotografia e montaggio che, con la loro insistenza, a volte stridono col resto della scena ma, il più delle volte sono poetiche e coinvolgenti.
Consigliato da Big!
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pressa catozzo
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giovedì 11 ottobre 2012
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adriano celentano
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Cosa non va nel cinema italiano? O cosa non va nelle menti degli Italiani? Lo si è visto a Verona, no ai sermoni si alle canzonette. Se questa opera fosse stata firmata dai fratelli Coen o i Darden la critica e il pubblico si sarebbe stracciate le vesti. Il cinema non è più come ai tempi di Germi o Antonioni o di scola. Oggi il cinema è come il telegiornale e questa opera ne è il risultato. Il lupo viene ucciso ma è specie protetta. Il famoso cantante non è anche lui un lupo? I montanari non sono loro il branco assetati di vendetta, gli hanno portato via l'unica femmina decente. Non mi dilungo ritenendo questa opera meritevole di essere vista con attenzione.
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Cosa non va nel cinema italiano? O cosa non va nelle menti degli Italiani? Lo si è visto a Verona, no ai sermoni si alle canzonette. Se questa opera fosse stata firmata dai fratelli Coen o i Darden la critica e il pubblico si sarebbe stracciate le vesti. Il cinema non è più come ai tempi di Germi o Antonioni o di scola. Oggi il cinema è come il telegiornale e questa opera ne è il risultato. Il lupo viene ucciso ma è specie protetta. Il famoso cantante non è anche lui un lupo? I montanari non sono loro il branco assetati di vendetta, gli hanno portato via l'unica femmina decente. Non mi dilungo ritenendo questa opera meritevole di essere vista con attenzione. C'è al suo interno il nostro quotidiano ma a noi italici non piace vederci allo specchio. 98 a oggi sono le donne assassinate dasi loro compagni lupi ma noi con indifferenza voltiamo pagina o ci giriamo dall'altra parte. Non a caso ci definiamo italiani brava gente.
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[+] i famosi
(di fede81)
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mammut
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mercoledì 10 ottobre 2012
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grandi mastandrea e germano
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Ero indeciso tra 3 e 4 stelle ma per una volta premiamo il cinema italiano che, a parte le commedie, è veramente di alta qualità.Un po'lentino all'inizio ma si riscatta nel finale
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rolando7
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mercoledì 10 ottobre 2012
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il film di genere
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Il problema di questo film "di genere" è che non si capisce di che "genere" sia.
Non è un thriller, non è un horror, per due terzi abbondanti viaggia sui registri di una simpatica commedia che però viene negata da un finale frettoloso e confuso.
Il "genere" ha delle regole precise, spesso ferree, che i mestieranti del cinema conoscono bene. Un po' meno sembra conoscerle il simpatico Gabbriellini, che a detta del suo protagonista Mastandrea, ha realizzato questo film con "soli 1.700.000 euro"!
Certo il film ha il coraggio di tentare una strada poco consueta, la fotografia è bella e molto curata, le ambientazioni di rara bellezza.
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Il problema di questo film "di genere" è che non si capisce di che "genere" sia.
Non è un thriller, non è un horror, per due terzi abbondanti viaggia sui registri di una simpatica commedia che però viene negata da un finale frettoloso e confuso.
Il "genere" ha delle regole precise, spesso ferree, che i mestieranti del cinema conoscono bene. Un po' meno sembra conoscerle il simpatico Gabbriellini, che a detta del suo protagonista Mastandrea, ha realizzato questo film con "soli 1.700.000 euro"!
Certo il film ha il coraggio di tentare una strada poco consueta, la fotografia è bella e molto curata, le ambientazioni di rara bellezza. E il cast ce la mette tutta per dare vita al film.
Un lavoro visibile ed encomiabile, che però forse avrebbe meritato una storia più elaborata nella scrittura, che invece è alquanto deludente.
Ma questo sembra essere il problema attuale del cinema italiano, da Bellocchio a Piccioni per finire con Gabbriellini: le sceneggiature non sono mai all'altezza delle intenzioni e dei mezzi messi in campo. E mezzi e intenzioni non bastano per portare a casa dei buoni film, purtroppo.
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[+] dopo un bel inizio..
(di gianuttolo)
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federico castagnoli
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martedì 9 ottobre 2012
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gabbiellini sopra le righe
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Un film veramente diverso come i temi trattati.Un lento trascinarsi fino all'epilogo violento e drammaticamente prevedibile visto il ritratto che ne esce degli abitanti del paese, ovvero i padroni di casa, dove l' ignoranza unita agli aberranti istinti emergono nello spaccato di questo paese della lontana provincia.Pregevole la fotografia aiutata dagli spettacolari paesaggi dell'appennino toscano.Vorrei chiedere al regista se la sceneggiatura l'ha composta prima o sotto l'influenza di Montepiano,visto che il film non si distacca molto dalla realtà paesana.Complimenti
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flyanto
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lunedì 8 ottobre 2012
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quando l'ostilità del nuovo conduce ad una violenz
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Film incentrato sulla storia di due fratelli, titolari di un'impresa edile, che vengono assunti da un noto cantante (ormai però sulla via del tramonto) al fine di svolgere un lavoro di pavimentazione nella propria casa dove egli risiede con la moglie paraplegica. Da una vicenda quanto mai banale, quotidiana e praticamente ordinaria, il regista sposta il suo interesse sul tema crudo e poco buonista del rapporto di diffidenza, nonchè di pura ostilità, che si instaura piano piano tra i due protagonisti e la comunità montana e provinciale con cui essi vengono a contatto. Il tema dell'ostilità e dell' avversione (forse paura?!?) nei confronti di tutto ciò che è nuovo trascende fino a raggiungere un epilogo di violenza disumana ed ingiustificata.
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Film incentrato sulla storia di due fratelli, titolari di un'impresa edile, che vengono assunti da un noto cantante (ormai però sulla via del tramonto) al fine di svolgere un lavoro di pavimentazione nella propria casa dove egli risiede con la moglie paraplegica. Da una vicenda quanto mai banale, quotidiana e praticamente ordinaria, il regista sposta il suo interesse sul tema crudo e poco buonista del rapporto di diffidenza, nonchè di pura ostilità, che si instaura piano piano tra i due protagonisti e la comunità montana e provinciale con cui essi vengono a contatto. Il tema dell'ostilità e dell' avversione (forse paura?!?) nei confronti di tutto ciò che è nuovo trascende fino a raggiungere un epilogo di violenza disumana ed ingiustificata. Molto bravi, come sempre, i due attori Elio Germano e Valerio Mastrandrea che interpretano i due fratelli muratori ed anche Valeria Bruni Tedeschi che ottimamente impersona la moglie del cantante (interpretato da Gianni Morandi) confinata su di una sedia a rotelle. Insomma, una visione quanto mai negativa ed ormai senza speranza dell'umanità
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